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Restyling del Padiglione Castoldi: il Museo Sanna cambia veste

Dal 24 gennaio il pubblico avrà l’occasione di visitare i principali spazi espositivi del museo dedicati alla preistoria

Tutto è pronto. Finalmente. Il Museo Sanna, uno dei più importanti di Sassari, si presenterà al suo pubblico in una veste completamente nuova con la riapertura al pubblico del Padiglione Castoldi”. Una piccola anticipazione in verità c’è stata.  Nel 2022 si è tenuta infatti l’esposizione temporanea “Sanna in progress”, ma è proprio in questi giorni che il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari ha deciso di svelare al pubblico alcune novità legate alle sale espositive.

Già a partire dal 24 gennaio, dalle ore 14 alle 19:30, i visitatori potranno finalmente entrare in contatto con uno spazio totalmente rinnovato dedicato all’accoglienza e all’introduzione della storia ben rappresentata dalle sue collezioni.

Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” comincia il suo percorso come Regio Museo Antiquario quando nel 1878 sono arrivate le prime donazioni delle collezioni archeologiche e storico-artistiche dell’imprenditore Giovanni Antonio Sanna, incrementate nel corso degli anni con altre raccolte pubbliche e private. Tutto questo è stato merito dell’ultimogenita Zely Sanna, che, nell’esaudire le richieste del padre, dopo più di 50 anni dalla sua scomparsa fece costruire a proprie spese e donò al Comune l’edificio di stile neoclassico che costituisce il nucleo storico del Museo (il cosiddetto Padiglione Castoldi).

Il progetto

Da qui si è giunti al restyling del padiglione  e delle sale dedicate alle collezioni Sanna, Bertolio, Reksten e Dessì. Gli organizzatori sono partiti da una concezione moderna di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Un modello efficace e di grande impatto che è solo una prima parte della trasformazione espositiva del Museo Sanna. Il progetto, infatti, interesserà anche gli altri ambienti museali. Tra questi, il cosiddetto “Raccordo”, dedicato alla preistoria della Sardegna, dal Paleolitico all’età del Rame, e il “Padiglione Marcialis”, dove saranno riallestite le sezioni nuragica, fenicio-punica e romana.

Grazie al nuovo allestimento offerto dal Museo, l’utente fin dalle prime sale instaura una stretta relazione con il patrimonio culturale che mette in luce la complessità della storia e della cultura della Sardegna. L’isola spicca per la  sua identità plurale e delle sue relazioni artistiche e commerciali con l’area del Mediterraneo. E tutto questo viene valorizzato nei cambiamenti effettuati nel corso degli ultimi lavori che hanno portato alla realizzazione di un nuovo spazio dedicato alle collezioni numismatiche che contiene una piccola sala conferenze.

Riccardo Lo Re

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