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Le meraviglie del possibile compie 10 anni, il programma completo

L’evento, che si concluderà il 30 ottobre, offrirà al pubblico di Cagliari spettacoli che uniscono teatro e innovazione

Le meraviglie del possibile

Dieci anni, e non sentirli. “Le Meraviglie Del Possibile” li festeggia in grande stile grazie al Festival Internazionale di Teatro, Arte e Nuove Tecnologie grazie al supporto di Kyberteatro e la direzione artistica di Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo, Fino al 30 ottobre offrirà al pubblico di Cagliari un programma davvero ricco di spunti tra  teatro, arte e nuove tecnologie.

L’appuntamento, nato nel 2014, rappresenta un excursus unico nel suo genere che come da tradizione si terrà nello Spazio Domosc di via Newton 12, il centro di produzione artistica di Kyberteatro. Queste quattro mura ospiteranno  spettacoli, conferenze, i talk in programma fino alla fine di ottobre. Un lavoro che ha dato i suoi frutti in questi lunghi anni come dimostra il riconoscimento Effe Label, un marchio di qualità che viene attribuito alle rassegne europee che si contraddistinguono per il loro lavoro nel campo delle arti.

«Festeggiare la decima edizione – afferma la curatrice Ilaria Nina Zedda –  per noi significa riflettere sul presente attraverso lo sguardo dei giovani, pensare al futuro della scena teatrale per il pubblico giovane di oggi e di domani. Il focus della programmazione è l’ibridazione corpo macchina. La nuova scena teatrale si sviluppa a partire dalla simbiosi tra l’essere umano e la macchina: i corpi si raccontano immergendosi nella narrazione tecnologica. Il corpo non perde la sua centralità ma al contrario acquista una nuova forma, un “corpo nuovo” che nasce dall’interazione dialogica tra l’umano e il tecnologico».

Entrando invece sul significato della locandina del festival per Zedda rappresenta la perfetta sintesi della proposta culturale di questa edizione: «la giovane fumettista cagliaritana Chiara Dessì ha realizzato una Cyborg Amleta. Una locandina d’autrice, perché l’I.A. umana, ovvero l’Intelligenza Artistica, non potrà mai essere superata dall’Intelligenza Artificiale. E avvicinare le nuove generazioni ai linguaggi performativi transmediali, stimolando un approccio creativo all’uso delle nuove tecnologie, significa preparare il pubblico e gli artisti e le artiste del domani».

Ogni spettacolo rispecchia il  punto di vista di giovani artisti come Giacomo Lilliù, regista marchigiano di origini sarde, che con lo spettacolo Woe ha vinto l’open call internazionale del Festival LMDP, e del gruppo polacco della compagnia Transtopia.

Il tema dell’equità e dell’inclusione è un tema su cui il festival ha posto l’accento con un messaggio forte rivolto alla società moderna. Per colmare il divario di genere anche quest’anno la presenza delle artiste e delle esperte è maggiore rispetto a quella dei loro colleghi. Una scelta che può servire anche come spunto per le studentesse verso le materie STEM (Science, Technology, En-gineering and Mathematics) e le arti performative.

Riccardo Lo Re

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