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Il fascino silenzioso dell’isola di Molara

Parte dell'Amp di Tavolara, è oggi deserta e incontaminata. Secondo la tradizione avrebbe ospitato un papa in esilio

Silenziosa e straordinariamente bella. L’isola di Molara, meno famosa della vicinissima Tavolara, è un gioiello di roccia e macchia mediterranea incastonato nel mare della Gallura. Storia e natura si intrecciano fino a creare una dimensione parallela, dove pace e meraviglia regnano da sempre incontrastate.

Lontana pochi chilometri dalla terraferma, Molara non è liberamente visitabile. La proprietà è privata e l’unico modo per scoprire quest’isola è contattare l’Associazione culturale Molara, che con grande passione accompagna i visitatori nei luoghi più suggestivi e ricchi di fascino.

Discorso diverso per il mare attorno, visto che soprattutto d’estate sono tantissime le barche che sostano di fronte all’isola, in particolare negli specchi d’acqua chiamati piscine, dove il mare è di sicuro uno dei più belli dell’intero Mediterraneo.

Parte integrante dell’Area marina protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo, e compresa all’interno del comune di Olbia, l’isola di Molara vanta una storia piuttosto antica. Si dice per esempio che papa Ponziano, nel 235 dopo Cristo, sia stato esiliato e costretto ai lavori forzati proprio qui durante le persecuzioni dei cristiani ordinate dall’allora imperatore di Roma, Massimino il Trace.

La questione, però, è dibattuta, visto che un archeologo di Olbia, Marco Agostino Amucano, sostiene che Ponziano fu esiliato non a Molara ma nell’arcipelago della Maddalena. Mille anni più tardi la costruzione di una chiesetta e di un monastero, intitolati alla stesso Ponziano, dei quali oggi rimangono alcuni ruderi.

Sempre a Molara si possono ammirare i resti di un castello costruito nel medioevo per contrastare le incursioni dei pirati. Al centro dell’isola, invece, si trova una azienda agricola costruita nell’Ottocento, dove si allevavano capre e bovini e si produceva il formaggio.

L’isola di Molara è un vero e proprio gioiello anche dal punto di vista ambientale. Deserta e incontaminata, grande 350 ettari, granitica e che con Punta la Guardia raggiunge i 158 metri sul livello del mare, Molara vanta alcune sorgenti e fa da quinta naturale alle nidificazioni della Berta Minore. Per combattere le specie aliene e salvaguardare invece quelle autoctone, negli anni l’Area marina protetta ha compiuto importanti campagne di eradicazione, dei ratti in particolare.

Dario Budroni

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