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Biagio Arixi: rivivere la favola è credere nella giustizia
8 Febbraio 2024

Biagio Arixi: rivivere la favola è credere nella giustizia


Il Portiere è il titolo del nuovo lavoro di Biagio Arixi, il poeta e scrittore che dopo una vita trascorsa nei fasti della mondanità, oggi è felice a San Sperate. Amato da un’intera comunità che lo circonda di attenzioni, è l’uomo che da anni conduce una personale ricerca esistenziale. La sua è una visione universale di una Sardegna che ha dentro da bambino e che si è portato a spasso per l’Italia nella sua giovinezza. Tra pubblici riconoscimenti, ospite conteso di premi letterari, viene considerato esponente di un’attualità che fa della misura la cifra di una sorprendente cultura.


Il suo ultimo libro, per le edizioni Croce di Roma, è una parodia di storie che, tra scandali e situazioni limite, fa accedere ad una cronologia di eventi realmente accaduti e, cavalcando il linguaggio pirotecnico della più inattesa narrativa, scatena un umorismo forte. Irrituale.


«Alcuni hanno definito questo mio ultimo libro, di cui devo dire vado molto fiero - confida lo scrittore senza falsa modestia - un romanzo “incandescente” e, del resto, sono convinto che sia in grado di accendere, arroventandola, anche la mente dei pensatori de “Il mondo al contrario” facendoli ricredere: esiste “un mondo libero e diverso” che vive nel rispetto dei diritti civili, sociali e umani che non offendono la nostra società»



Secondo il poeta infatti non ha senso flettersi ad uno stile che ci vuole schierati o confliggenti, per la sua esperienza conta solo l’energia di ciascuno nel creare valore. Suo è infatti il progetto che in concreto aiuta bambini vittime di femminicidi: “Mamma, leggiamo una fiaba?”, il libro edito La Zattera del poeta dei bambini, come lo definì Raffaella Carrà.


«Sensibile e speciale, con il suo modo di consegnare sogni, ha catturato l’amore di tutti in una vita straordinaria. - dice di Arixi l’autore e regista Antonello Altamura - Lui è un bellissimo pensiero, a me piace sempre ricordare che il suo romanzo più avvincente è la sua vita, fatta di incontri e della straordinaria capacità di saper leggere nelle persone»   


Mentre ancora affranto per l’inattesa, prematura scomparsa dell’amica Anna Kanakis, Biagio Arixi parla del suo nuovo lavoro, in molti già lo definiscono un libro struggente, incredibile e sferzante che rammenta anche o soprattutto di quel che se ne sta dietro la curva e ci spiazza.


Testimone di quella mondanità che attiene ai fasti delle Costa Smeralda®, al reame indiscusso di quelle fasi del cambiamento di un’isola alle quali spesso si ritorna con nostalgia, Biagio Arixi è amico intimo di un numero incredibile di vip, che quotidianamente con lui si confrontano per la sua straordinaria visione delle cose. Ma, con un altro pezzo sottratto al suo cuore, l’inseparabile amico Gil Cagné, la vita di Arixi è una vicenda che travolge e merita di essere narrata.



Magma da cui attinge il nuovo romanzo, in un clima surreale che ricorda le creature di Almodovar, anche tra queste pagine scorrono le torbide pulsazioni del sangue e della carne che già avevamo incontrato in altre sue opere come Diva Perversa, Strega plebea e Strega borghese o nell’indimenticata Trilogia scarlatta che anticipa scandali di cui il clero si renderà reo. Ma qui si ride, e molto, mentre si srotola la storia di Gennaro, rimasto orfano a soli 20 anni nell’Irpinia anni ’80: è lui, una sorta di Kevin Costner superdotato, a vivere d’espedienti e, mentre indaga la vita degli altri, è agguerritamente disposto a non soccombere. Follia e divertimento, tra le falsificazioni della Roma vera di quegli anni, appaiono nelle storie intrecciate di una modella e di un transessuale e, in una tensione linguistica, quasi imprevedibilmente Biagio Arixi si proietta nella più intima e scorticata realtà dei nostri anni. Studiata per decenni, la verità in cui tutto è sfuggente e vitalistico, atroce e grandioso, nel suo lavoro viene riconsegnata romanzata e divertente. Ma in arrivo è il successo indiscusso che, previsto dall’astrologo e mago tunisino Slimani, si staglia aureo nell’ ineluttabilità di un futuro imminente «È uno straordinario veggente, conosce l’entità della vita e con una precisione che a volte raggiunge livelli inquietanti, azzecca tantissime situazioni ad amiche mie molto famose, - racconta Biagio Arixi - tra fortuna, amore e agguati della vita a lui ricorrono in molti; lo conosco da otre trent’anni, ho cambiato il suo nome ma è anche di questo discendente di una generazione di sciamani che parlo nel mio libro»


Poi, tra particolari incredibili, raccolto il respiro, appare l’opera dove tutto è credibile mentre, in un linguaggio che assedia fatti e personaggi, domina di Biagio Arixi il consueto coraggio, protervo e meticoloso, a suggerire che non è un sogno la giustizia per l’intera umanità e che sempre, sempre c’è un’altra favola. Da rivivere.


Anna Maria Turra


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