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Un anno di mare di Worldrise per un 2023 straordinario

La Onlus ha appena diffuso il report annuale che fotografa i tanti progetti realizzati

Worldrise

Dieci anni di attività al servizio del Pianeta Blu. Per proteggerlo, tutelarlo dalle minacce, per diffondere la conoscenza dell’importanza vitale per l’essere umano. Worldrise festeggia il sul primo decennio di vita e lo fa a suo modo, con atti concreti e progetti realizzati. Un 2023 straordinario che ha visto la presidente, Mariasole Bianco, supportata dal suo straordinario Team in prima linea per il coinvolgimento di moltissime persone nel percorso di conoscenza e tutela del mare, creando il primo Camp sulle Aree Marine Protette, portando il mare in città con nuovi murales assorbi-smog, istituendo ulteriori SEATY – Aree di Conservazione ed Educazione Marina Locale e portando avanti tantissime altre iniziative come il Festivalmar a Golfo Aranci, le giornate di  pulizia delle spiagge, le attività nelle scuole, l’attività di ricerca scientifica con la riforestazione di Posidonia.

A fotografare un anno intero di lavoro il report annuale appena diffuso dall’associazione che porta alla luce tutti i traguardi raggiunti. Tra questi bisogna necessariamente menzionare la campagna 30×30 lanciata da Worldrise per facilitare la protezione di almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030: un obiettivo ambizioso tanto quanto necessario, che si inserisce nel contesto più ampio di tutela della biodiversità marina, favorendo listituzione di Aree Marine Protette.

Il 2023 è stato, poi, l’anno delle Seaty. Dopo la prima area di conservazione marina a Golfo Aranci, infatti, sono nate quelle di Capo Testa Punta Falcone e del Seaty Amp Capo Milazzo in Sicilia. Piedi mille participanti alle attività ri-connessione con il mare come snorkeling, yoga, clean up e talk, 184.170 metri quadri le aree protette dalle Seaty, 532 le attività di coinvolgimento di cittadine e turiste. Un’altra attività importante è stata quella del recupero delle reti fantasma. Ne sono state infatti recuperate oltre trecento chili dai fondali, circa un chilometro di lenze che  possono intrappolare, ferire e uccidere migliaia di pesci, tartarughe, cetacei e coralli. Le operazioni di recupero reti fantasma sono state realizzate grazie al supporto di Davines S.p.A. e AXA Cuori in Azione. È proseguito poi il monitoraggio dei delfini con il progetto Il Golfo dei Delfini che Promuove a Golfo Aranci, in Sardegna, nuove forme di sviluppo economico e sociale attraverso il turismo responsabile, basandosi sulla valorizzazione delle risorse naturali presenti sul territorio e sul monitoraggio della popolazione di delfino Tursiope (truncatus) che abita nellarea. Non solo attività sin mare, ma anchearte e musica per parlare di Pianeta Blu con il progetto Ars Maris che ha coinvolto 40 artiste coinvolte con 45 nuove opere d’arte.

Davide Mosca

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