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In centinaia per la “Seaty” di Golfo Aranci aperta 365 giorni l’anno

Sono trascorsi solo pochi mesi dall’istituzione dell’area di conservazione marittima, prima in Italia, ed è già un successo

Seaty

C’è un mare da proteggere. Perché dagli “oceani” dipende la nostra sopravvivenza anche sulla terra ferma. Perché le risorse marine che ci garantiscono di respirare, di vivere, di sognare non sono infinite e sono sotto continuo attacco: inquinamento, cambiamenti climatici, sovrasfruttamento, sono solo alcuni dei “nemici”. Il destino del “Pianeta Blu” è sempre più in pericolo ed è nelle nostre mani. Per nostra fortuna c’è chi come la Onlus Worldrise dalla consapevolezza dei dati scientifici è passata ai fatti con il lancio dell’iniziativa nazionale TrentaxTrenta che ha l’obiettivo di proteggere il trenta percento dei mari italiani entro il 2030. Come farlo? Attraverso l’istituzione di nuove Aree Marine Protette. E si è partiti da Golfo Aranci, con un progetto innovativo che sta facendo scuola in tutta Italia chiamato “SEATY”, con un nome che richiama alle parole inglesi Sea, mare, e City, Città. Si tratta di un’area di conservazione marina ed è attiva già da qualche mese con incredibili risultati che sono stati presentati alla comunità golfoarancina nel corso di un incontro alla presenza della presidente di Wolrdrise Onlus, la biologa marina Mariasole Bianco, dell’assessore all’ambiente del comune di golfo Aranci Paolo Madeddu e di quello alla cultura Alessandra Feola. Davvero ottima la risposta della comunità locale che oggi vede tutelata una delle aree di maggior pregio del Comune. Quella che va dalla spiaggia dei Baracconi fino a Cala Moresca. Un tratto di mare che è stato delimitato da un corridoio di boe che lo rende balneabile tutto l’anno. Al suo interno è vietato pescare, navigare, fare windsurf o kitesurf, ormeggiare, ma è possibile invece nuotare, praticare sup o kayak, fare il bagno ed immergersi anche accompagnati dai biologi di Worldrise alla scoperta delle meraviglie nascoste” dei fondali di questo angolo di paradiso terrestre anche attraverso l’ausilio di cartelloni divulgativi in acqua e a terra. L’idea di Worldrise si è materializzata grazie alla collaborazione del Comune di Golfo Aranci, di Fastweb e della Regione Sardegna.

«Poco più di cinquant’anni fa l’uomo è sbarcato sulla luna – ha commentato la presidente di Wolrdrise nel orso dell’Incontro – , per la prima volta abbiamo potuto osservare la terra dallo spazio e cosa abbiamo visto? Un pianeta blu. Perché l’oceano rappresenta il 71 percento della superficie, per questo andrebbe chiamato Pianeta Oceano e non tutti sanno che ci dona il 51 percento dell’ossigeno che respiriamo, assorbe l’anidride carbonica, regola il clima ed è per miliardi persone una fonte importantissima di sostentamento.

Oggi i cambiamenti climatici, il sovrasfruttamento, l’inquinamento stanno causando grossi problemi come l’innalzamento delle temperature dell’acqua con la relativa perdita di biodiversità. La buona notizia è che il futuro del mare è nelle nostre mani e che abbiamo la natura come alleata che ha un’immensa capacità rigenerativa. Ma come possiamo intervenire? Ecco noi pensiamo che la strada da seguire sia quella dell’istituzione delle aree marine protette, perché riteniamo che siano la nostra polizza per il futuro. Seaty nasce dunque da questa esigenza e non è una vera e propria area marina protetta, ma sicuramente un piccolo giardino della comunità che cerca di conservare un tratto di mare in termini naturalistici e di biodiversità». Nel corso dell’estate sono state centinaia le persone che hanno visitato l’area grazie al supporto dei biologi marini alla scoperta di tutte le meraviglie sottomarine, decine le attività di pulizia del litorale, innumerevoli le attività di educazione ambientale per i ragazzi delle scuole. Il futuro di Seaty è sicuramente nelle mani della comunità di Golfo Aranci.

«Questo progetto è stato ideato da Worldrise ha concluso la Bianco – , ma è di tutta la comunità locale. Nel futuro verrà creato un comitato di gestione formato da persone del posto e mi piacerebbe che ci fosse una grande rappresentanza di bambini. Il tutto perché quest’idea rimanga sempre viva». Il giorno seguente all’incontro è stato poi il momento per una giornata ecologica dedicata alla raccolta di rifiuti presenti nel tratto di costa tra i baracconi e Cala Moresca.

Davide Mosca

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