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«Felice di tornare in Sardegna»

Greta Scarano è stata premiata a Tavolara per il suo ruolo in Chiamami ancora amore. «La serie su Totti? Mi sono divertita»

Greta Scarano

Dice: «Ogni personaggio che interpreto mi lascia qualcosa», ma l’ispettrice Paola Coletti di Smetto quando voglio – Masterclass e Smetto quando voglio – Ad honorem ha lasciato in eredità a Greta Scarano anche il fidanzato Sydney Sibilia, regista dei due film. Al Festival del cinema di Tavolara, a metà luglio, avrebbero dovuto presenziare insieme, lui per accompagnare la sua ultima pellicola L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, lei per ritirare il Premio Eco Mov per la fiction di Rai1 Chiamami ancora amore. Poi, l’appuntamento col vaccino ha trattenuto Sibilia a Salerno, la sua città, così la Scarano in Gallura è sbarcata da sola. Con gli occhiali scuri, da vera diva, e un sacco di cose da raccontare.

A partire dalla Ilary Blasi a cui presta il volto nella miniserie di Sky Atlantic Speravo de morì prima, ispirata alla biografia dell’ex capitano della Roma Francesco Totti. «Per il personaggio che è, e che corrisponde a quello del copione, come ha avuto modo di confermarmi lei quando l’ho incontrata, Ilary Blasi è stato un doppio salto mortale carpiato», ha spiegato la Scarano. «Sapevo che era difficile, ma alla fine ho deciso di divertirmi, così come ha fatto Pietro Castellitto nei panni di Totti, ed è stato bravissimo».

Da una serie all’altra il passo è breve per Greta. «Sono molto contenta per il premio ricevuto a Tavolara, non scontato, trattandosi di un riconoscimento ottenuto per una serie televisiva in un festival del cinema», ha detto l’attrice. «Inoltre, mi ha permesso di tornare in Sardegna, una terra a cui sono legata dai tempi in cui recitai nei panni di Emanuela Loi». L’agente di Polizia, cagliaritana, morta nella strage di via D’Amelio che costò la vita nel 1992 al giudice Paolo Borsellino, e che la Scarano ha interpretato su Canale 5 La scorta di Borsellino (2018). Ancora una serie tv per la bella e brava romana, protagonista di pellicole divenute cult come Suburra. Ed è al grande schermo che la Scarano guarda ancora, oggi come ieri. «Se penso al cinema, penso alla sala», confessa. «A casa, davanti alla tv, ti distrai, metti in pausa, ti alzi per fare qualcosa e ti perdi. Vuoi mettere una sala al buio e un maxi schermo? Sarà che da piccola volevo fare la regista», svela in conclusione la Scarano. «Quando mi presentai per il primo provino, a 19 anni, pensarono che fossi là per fare l’attrice: altri tempi! Comunque, fui bocciata e lasciai stare. Ma adesso, a 35 anni, penso che tornerò alla carica».

Ilenia Giagnoni

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