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Parco archeologico Arzachena (ph. Dario Garofalo)

text Giandomenico Mele

May 2, 2024

I siti archeologici da vedere vicino Porto Cervo

Tesori unici che raccontando storie di civiltà antiche e culture scomparse

Nei luoghi che circondano Porto Cervo sarà facile perdersi nella esplorazione dei resti di civiltà millenarie. Ecco per voi una piccola guida.

Parco archeologico Arzachena (ph. Dario Garofalo)

  • Necropoli nuragica di Li Muri

Risalente a 6000 anni fa, è il sito più antico del parco archeologico e una delle più antiche testimonianze del megalitismo europeo occidentale. Un tipo di sepolcro che in Sardegna sembra essere diffuso soltanto nell’area di Arzachena.

  • Tombe dei Giganti di Coddu Vecchiu

Imponenti strutture sepolcrali risalenti all’Età del Bronzo e caratterizzate dalla presenza di grandi blocchi di pietra disposti a forma di dolmen. Le tombe dei Giganti di Coddu Vecchiu sono considerate tra le più spettacolari dell’isola e comprendono una tomba a galleria realizzata tra il XXI e il XIX secolo a.C. e un’esedra, ovvero lo spazio semicircolare antistante, aggiunta tra il XVIII e il XVII secolo a.C.

Tombe dei Giganti di Coddu Vecchiu (ph. Dario Garofalo)

  • Complesso di Nuraghe Albucciu

Abitato dalla fine del Bronzo Medio all’età del Ferro, cioè dal XIV al VII secolo a.C., il complesso di Nuraghe Albucciu comprende un nuraghe (struttura megalitica in pietra), un villaggio e una tomba dei Giganti.

Complesso di Nuraghe Albucciu

  • Complesso di La Prisgiona

Il sito include un imponente nuraghe e un villaggio nuragico, la cui vita abbraccia un arco cronologico che va dal XIV sec. a.C. agli inizi dell’VIII sec. a.C.. Diversi secoli dopo, segue una breve frequentazione in età romana.

  • Un ritrovamento di monete del IV secolo d.C.

Un ricco deposito di follis risalente alla prima metà del IV secolo d.C. è stato ritrovato nei mari di Arzachena. Secondo una prima stima, fatta sulla base del peso complessivo del ritrovamento, il numero delle grandi monete di bronzo si aggirerebbe tra i 30.000 e i 50.000 esemplari. La scoperta è stata fatta da un cittadino privato durante un’immersione, quando ha notato dei resti metallici a bassa profondità, non lontano dalla riva.

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