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24 Luglio 2019

Venezia 76 – i film d’apertura e chiusura del festival


Non si dovrà attendere molto prima di scoprire i titoli che accompagneranno il pubblico in questa 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.



Nel frattempo La Biennale, prima della conferenza stampa ufficiale che si terrà a Roma giovedì 25 luglio, ha comunque svelato due dei film che saranno presenti alla Mostra e che avranno l’onore e l’onere d’inaugurare e chiudere questa edizione del festival.



Partiamo dal primo. Il sipario del Lido si aprirà con un La vérité (The Truth) di Kore-eda Hirokazu, che non solo segna un’interruzione netta del dominio hollywoodiano a Venezia (negli scorsi anni il debutto è stato affidato a grossi titoli americani come Gravity, Birdman, La La Land e First Man), ma rappresenta un sincero riconoscimento della Mostra al talento del regista giapponese, alla sua prima esperienza fuori dall’isola dopo la Palma d’Oro vinta con Un affare di famiglia.


Fonte: The Film Stage

“Per il primo film realizzato al di fuori del suo Paese – ha affermato il direttore del festival di Venezia Alberto BarberaKore-eda ha avuto il privilegio di poter lavorare con due grandi star del cinema francese. L’incontro fra l’universo personale dell’autore giapponese più significativo del momento, e due attrici tanto amate come Catherine Deneuve e Juliette Binoche, ha dato vita a una poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e il complesso mestiere d’attrice, che sarà un piacere presentare in apertura alla prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia”.



Avere delle interpreti come Catherine Deneuve è di certo un punto di forza non indifferente per il debutto di Kore-eda in Europa. Un’attrice ancora oggi ammirata in giro del mondo e che ha avuto una vita ricca di soddisfazioni al pari della sua maschera in questo film, Fabienne, una diva del cinema francese circondata da uomini che la adorano, ma che nel corso della storia dovrà fare i conti con la figlia Lumir (Juliette Binoche), tornata da New York a Parigi insieme al consorte dal volto di Ethan Hawke.



Catherine Deneuve ha inoltre un legame speciale verso l’Italia e Venezia, che le ha regalato una Coppa Volpi per Place Vendôme, senza contare del Leone d’oro assegnato nel 1967 a Bella di giorno, il film di Luis Buñuel dove lei interpreta il ruolo dell’affascinante Séverine Serizy.



In quello stesso anno è stata tra le prime, insieme a figure come il Re Juan Carlos di Spagna e l’attrice Brigitte Bardot, a scoprire il fascino e la bellezza della Costa Smeralda, come risulta dalle foto scattate con il marito di allora David Bailey a bordo di una barca che si dirigeva verso Porto Cervo.


Dal dramma si passa invece al thriller, con la presentazione di The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi con un cast tutto internazionale. Troviamo infatti nomi Claes Bang, Elizabeth Debicki e Donald Sutherland, ma l’attenzione è tuttavia rivolta a Mick Jagger, il frontman dei Rolling Stones che torna al cinema dopo alcune parti ottenute in film come I fratelli Kelly, Sadismo e L\'ultimo gigolò.


Fonte: Variety

Jagger, visto di frequente all’Hotel Romazzino a Porto Cervo, sarà uno spietato collezionista d’arte con una lussuosa villa sul lago di Como. L’uomo arriverà persino a chiedere al critico James Figueras (Claes Bang) di rubare un’opera inestimabile dell’artista Jerome Debney (Donald Sutherland), considerato un J.D. Salinger dell’arte. Ma ben presto James e Berenice Hollis, l’amante interpretata da Elizabeth Debicki, scopriranno che quella missione non è così facile come sembra.


Riccardo Lo Re

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