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7 Gennaio 2020

Unica e assoluta: Covini C6W


Unica e assoluta: Covini C6W


Una coupè dal tetto removibile prodotta in serie limitata che ricorda la Tyrrell P34, monoposto della Formula 1 della fine degli anni Settanta.



Una hyper car unica nel suo genere. Due posti secchi e tetto rimovibile. Stile aggressivo. Due porte, con apertura verso l\'alto. E sei ruote, davanti quattro, piccole e basse, per migliorare l\'inserimento in curva e dare un profilo più \'cattivo\' e affusolato, più grandi posteriormente. Rara, solo due esemplari all\'anno. Italianissima. Prodotta dalla Covini azienda automobilistica artigianale dedicata alla produzione di prototipi innovativi, fondata nel 1978 dall’Ingegner Ferruccio Covini a Castel San Giovanni (Piacenza). Indubbiamente particolare. Affascinante. Con soluzioni tecniche coraggiose e un\'estetica dal giusto sapore retò. E un omaggio alla mitica Tyrell Ford P34 - progetto di Derek Gardner, successivamente evoluto da Maurice Philippe - che si fece notare in Formula Uno conquistando una vittoria a vittoria nel Gran Premio di Svezia del 1976 dove segnò una storica doppietta, con Jody Schekter al primo posto e Patrick Depailler al secondo. Una vettura, la C6W dalla lunga gestazione e diverse modifiche. Infatti, l\'idea iniziale per questa sei ruote, pensata verso alla fine degli anni Settanta, venne lasciata \'dormiente\' a lungo tempo perché all\'epoca non esistevano ancora pneumatici con profilo ribassato. Nel frattempo, la Covini creava diversi prototipi di successo come la B24/Sirio Turbocooler nel 1981, berlinetta a motore centrale e primo diesel stradale a superare i 200 km/h, o la C36 Turbotronic del 1998, prima vettura sportiva sperimentale dotata di motore diesel common rail con 313 cavalli di potenza capace di raggiunge i 320 chilometri all\'ora. Al progetto C6, ripreso nel 2003, segue l\'anno successivo un prototipo e poi la presentazione ufficiale della vettura definitiva, sebbene con alcune modifiche - nuove ruote, interni rivisti e differente struttura per il tetto - al Salon International de l\'Auto 2005 di Ginevra. Grande l\'interesse e l\'attenzione suscitati dal particolare mezzo anche per le incredibili caratteristiche tecniche ed estetiche. Da quel momento la Covini diventa un oggetto di culto per appassionati di hyper car a produzione limitata. La Covini C6W, disponibile, a metà 2020, dopo le prove per l\'omologazione, ha trazione posteriore, e doppio avantreno sterzante. Telaio misto in traliccio di tubi in acciaio, con rinforzi e parti strutturali in fibra di carbonio, soluzione mista ripresa anche per il telaio che unisce vetroresina e carbonio. Peso: intorno ai 1150 chilogrammi. Il motore termico è montato in posizione centrale ed è accoppiato a un tradizionale cambio manuale a 6 marce o a un cambio a palette a frizione singola a 6 marce al volante.



Due tipologie disponibili: classica e più corsaiola Per la prima è previsto un 4.2 V8 di origine Audi, modificato, ad alimentazione atmosferica ed iniezione diretta Bosh-motronic, che sprigiona una potenza di 440 CV a 6.400 giri/min e coppia massima a 2.700 giri/min e la porta a raggiungere facilmente i 300km/h. La seconda è disponibile con un V12 da 900 CV capace di farle toccare una velocità massima non dichiarata, ma, presumibilmente, vicino ai 400km/h. Per sostenere tali sforzi nella factory boutique piacentina si è pensato anche di lavorare sui freni, prodotti dalla Brembo con ABS. Poi sulle ruote, le posteriori montano cerchi da 20” con pneumatici da 345/25–20 mentre le quattro anteriori sono equipaggiate con cerchi da 16” e pneumatici da 205/40–16. Le 4 ruote sterzanti anteriori, inoltre, consentono di migliorare la frenata, il comfort di marcia, soprattutto sullo sconnesso, nonché la stabilità direzionale, riducendo tra l’altro la possibilità del fenomeno dell\'aquaplaning.
«Come tutte le innovazioni - spiega l\'ingegner Covini – la C6 ha i suoi pro e contro, ma quest\'ultimi sono meno pesanti di quanto si potrebbe pensare. Per esempio, la complessità meccanica, indiscutibile, viene addolcita dall\'assenza di servofreno e servosterzo. Una speciale sospensione \"flottante\" anteriore richiede due soli ammortizzatori e due sole molle per le quattro ruote. Il risultato, per esempio, è che il cambio gomme costa meno». (Fabio Schiavo)


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