San Pantaleo, un itinerario alla scoperta di uno dei borghi più belli della Gallura
Cosa fare, visitare e dove mangiare
La tradizione e cultura della Gallura, con i suoi tipici stazzi ed edifici bassi ad un piano, con il granito chiaro a fare da protagonista dell’architettura e la presenza immancabile di vasi di fiori ad ornare finestre e usci delle case, incontra qui il gusto più cosmopolita e mondano: il borgo di San Pantaleo, a 15 chilometri da Porto Cervo, è un mix perfetto di alcuni tra i più belli e suggestivi stili. Saranno forse tutte queste caratteristiche, unite alla sua vicinanza geografica con la costa nord orientale sarda e al fatto che il borgo risulta incastonato tra le rocce levigate dal maestrale, a renderlo uno dei luoghi ormai più conosciuti in Sardegna. Frequentato anche da vip di tutto il mondo, nelle sue stradine si respira un’aria mondana ma caratterizzata dalla semplicità. La golden hour è il momento in cui maggiormente si concentrano le persone nella sua piazzetta antistante la chiesa.
A segnare l’inizio del rito dell’aperitivo al tramonto, da consumare quasi rigorosamente seduti ai tavolini del Caffè Nina che si affaccia sulla piazza, è il suono delle campane: questo rumore, unito ai colori dei fiori degli alberi di oleandro che invadono lo spiazzo e alla luce soffusa del sole, fa da colonna sonora per momenti indimenticabili. Così come indimenticabile sono le pietanze dello chef del Ristoratore Giagoni in piazza, che propone piatti della tradizione sarda rivisitati. L’aspetto cool e modaiolo di San Pantaleo è strettamente legato alle boutique che ospita: nessun brand dai nomi altisonanti, ma una selezione quasi naturale di botteghe della moda, che offrono abiti dal taglio sartoriale, con influenze orientali, come quelli di Foresta G in via Torres, una stradina laterale rispetto alla piazzetta.
Sulla stessa via anche la boutique di Yashu e Prem, i cui abiti unici ed originali sono indossati da moltissimi habitué del borgo. Moda, artigianato e arte a San Pantaleo dialogano strettamente con l’ambiente circostante: qui un gruppo di artigiani galluresi realizzano ricercatissimi manufatti in materiali essenziali, dal legno al ferro battuto, alla ceramica e terracotta. I fratelli Solinas sono conosciuti per gli oggetti di ferro battuto, esposti nella Bottega del Ferro, ma anche la bottega di Tonino Dettori, maestro della lavorazione del legno gode di fama grazie alle sue cassapanche intagliate. Le ceramiche della Petra Sarda in grès sono poi immancabili.
Nel cuore del borgo ha trovato anche casa un noto artista sardo, Nicola Filia, sanpantaleino di adozione. Qui ha scelto di aprire il suo studio di scultura e le sue opere sono visibili dalle vetrate del laboratorio. Ma basta alzare gli occhi sopra le case basse di San Pantaleo, per ammirare un’altra opera d’arte, quella realizzata da madre natura con le rocce granitiche che si stagliano a cornice della cittadina.