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26 Novembre 2019

Lamborghini Jarama, la preferita di Ferruccio


Lamborghini Jarama, la preferita di Ferruccio


Una fast back prodotta in pochissimi esemplari e che doveva sfidare la Ferrari, sua eterna rivale.



Linee squadrate e angolari, tipiche del periodo. È stata l’ultima 2+2 della storia Lamborghini. Prodotta tra il 1970 e il 1976, per un numero complessivo di 329 vetture e nata per rimpiazzare la mitica e sfortunata Islero. Telaio monoscocca in acciaio e potente 3.9 V12 da 325cv che nel 1973 sarà potenziato a 350cv con il modello S che si differenziava dal modello “base” per un rigonfiamento anteriore sul cofano e per la plancia ridisegnata. Lamborghini Jarama 400GT, un sogno segreto per molti, ma posseduta da una manciata di affezionati. Del modello uscito, ad esempio, tra il 1970 e il 1972, ne furono prodotti solo 177 esemplari, mentre del modello S, in uscita dal 1973 ne furono realizzati solo 152. Amatissima e fortemente voluta del patron casa di Sant\'Agata Bolognese. E con un nome che rimandava, come molti modelli dalla tauromachia, infatti, Jarama è una delle regioni più famose della Spagna per l\'allevamento di questi quadrupedi. Alla base c\'era l\'idea di creare una coupè che potesse posizionarsi tra una sportivissima come la Miura, due posti secchi e una potenza devastate che lasciava senza fiato e la grintosa e veloce Espada, coupè più “familiare” a quattro posti. Insomma, una fast back per andare a dar fastidio all\'eterno rivale Ferrari. Più una gran turismo di lusso che una sportiva con la linea del tetto che scendeva fino al cofano bagagli e una coda troppo massiccia e imponente e sbilanciata rispetto al corpo vettura. Nata per sostituire la Islero poiché non rispettava più le normative statunitensi in materia di sicurezza e di emissioni inquinanti che divennero più severe rispetto a quelle degli anni Sessanta, per la Jarama si cercò il meglio. E così dopo l\'abbandono dell’ingegnere capo Gianpaolo Dallara l\'incarico venne assegnato al suo ex assistente, Paolo Stanzani, promosso immediatamente al posto del partente che utilizzò il pianale e gli organi meccanici della Islero ma fece sì che rispettassero le severe norme americane. Per avere un\'estetica più moderna ma sempre nell\'ottica di una fast back 2+2, venne richiesto il tocco di Marcello Gandini, in forza alla Bertone. Gandini scelse, per soddisfare la richiesta voglia di novità e per creare un effetto sorpresa, di optare per una forma si discostava molto da quella delle altre Lamborghini viste fino ad allora, seppure riprendendone alcuni tratti salienti, come il frontale basso e largo, i doppi fari circolari e linee tese simili a quelle della “sorella maggiore” Espada.



L\'interno era rivestito completamente in pelle e moquette soffice e la vettura era dotata di volante, pomello della leva del cambio e cruscotto in legno pregiato. La strumentazione prevedeva quadranti circolari raggruppati sotto un cruscotto, nella parte superiore, rivestito con materiale nero antiriflesso per evitare fastidiosi riflessi sul parabrezza molto inclinato e cambio a 5 marce Lamborghini molto robusto, ben rapportato e veloce sia nell\'utilizzo sportivo che quotidiano. I posti anteriori erano molto comodi e adatti a una GT di classe mentre quelli posteriori, invece, erano più sacrificati e adatti alle dimensioni di due bambini pur essendo rifiniti come quelli davanti. L’aria condizionata faceva parte dell’allestimento di serie mentre un accessorio interessante era il tetto apribile in 2 sezioni separate longitudinali. Il motore era un V12 a 4 alberi a camme di 3929cc, dotato di 6 generosi carburatori Weber per 325cv o spingeva la Jarama, secondo quanto dichiarato dalla Casa, a 260km di velocità massima con un\'accelerazione da 0 a 100 in 6,6”: Completavano ruote Campagnolo in magnesio 7x15” e freni a disco sulle quattro ruote autoventilanti, una primizia per l\'epoca, che garantivano efficacia e resistenza al fading straordinarie.
Nel 1973, poi, Ferruccio Lamborghini pensò a un upgrade e fece uscire il modello S con potenza di 350cv, sterzo servo assistito e possibilità di cambio automatico. Insomma, nulla poteva evitare che anche la Jarama diventasse un altro gioiello della scuderia Lamborghini. E invece, la crisi energetica che a inizio del 1970 inizia a farsi sentire provocando un continuo e costante aumento del prezzo della benzina a cui segue una pesante inflazione che porta a una prevedibile contrazione dei consumi rende la vita alla sportiva che inoltre si trova stretta tra due sportivissime come la Miura e la Countach che orienteranno in altra direzione le scelte aziendale e ne disegneranno la nuova immagine. (Fabio Schiavo)



SCHEDA TECNICA




  1. Carrozzeria coupé 2+2


  2. Lunghezza 4486


  3. Larghezza 1820


  4. Altezza 1190


  5. Posizione motore Anteriore longitudinale


  6. Trazione posteriore


  7. Motore V12 monoblocco 2 valvole per cilindro


  8. Potenza 325cv 350cv a 7500giri/min coppia 40 Kgm a 4000 giri/min


  9. Freni anteriori: a disco autoventilanti / posteriori: a disco Girling autoventilanti


  10. Velocità max (dichiarata dalla casa) 260km/h


  11. Accelerazione da 0 a 100 in 6secondi e 6centesimi


https://www.lamborghini.com/it-en

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