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27 Giugno 2019

La storia di una porzione di terra diventata Mito


La Costa Smeralda è un perfetto equilibrio tra bellezze ambientali e visioni lungimiranti. Colori, profumi e architetture fanno di questo angolo di Sardegna un intramontabile mito del turismo d’élite.



Una lunga e affascinante storia cominciata tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, quando un gruppo di investitori venuti da lontano decise di scommettere su un mare unico al mondo e su quel fantastico gioco di rocce granitiche e macchia mediterranea che rende il paesaggio ancor più incantevole.



«Arrivai a Porto Cervo con quattro o cinque amici, su una barca di dodici metri. Non c’era niente. Fu la prima volta che vidi la Costa Smeralda durante l’estate. Volevo vedere un piccolo terreno che avevo comprato» è il ricordo in bianco e nero che un giovanissimo Principe Karim Aga Khan, l’uomo che diede forma e sostanza al sogno smeraldino, affidò ormai parecchi anni fa alla televisione italiana. Perché quello della Costa Smeralda è un mito che nacque proprio così. Dal nulla. In una fetta di Gallura chiamata Monti di Mola, un luogo povero e quasi disabitato, senza strade né servizi, dove si contavano solo pochi stazzi e dove le capre e le mucche pascolavano a fatica tra le rocce e la fitta vegetazione.



In precedenza già alcuni industriali italiani erano rimasti folgorati dalle bellezze di questa magnifica terra. Ma la svolta arrivò con un importante finanziere inglese di nome John Duncan Miller, che, dopo essersi innamorato dei colori del mare, con entusiasmo parlò delle bellezze della Gallura nei circoli finanziari di Londra, dei quali faceva parte lo stesso Aga Khan.



Le acque cristalline, la sabbia bianchissima e le rocce modellate dal vento si apprestavano così a diventare il cuore pulsante di un progetto che avrebbe scritto la storia del turismo internazionale. Nel giro di pochi mesi a Monti di Mola prese il via la compravendita dei terreni, che appartenevano perlopiù a due grandi famiglie galluresi che rispondevano ai cognomi di Azara e Orecchioni.



Terre che ancora oggi ricadono nel Comune di Arzachena, mentre solo la piccola fetta più a sud si sviluppa all’interno dei confini del Comune di Olbia. Grazie anche al sostegno di alcuni esponenti della politica locale, a cominciare dal consigliere regionale Giovanni Filigheddu, di Arzachena, iniziò a prendere forma un progetto pionieristico senza precedenti in Italia. Il 14 marzo del 1962 venne fondato il Consorzio Costa Smeralda, ancora oggi la cabina di regia dell’intero mondo smeraldino.



Sei i soci fondatori: Karim Aga Khan, Patrick Guinness, Felix Bigio, John Duncan Miller, Andrè Ardoin e René Podbielski.


Una associazione senza scopo di lucro che, sotto la guida della mente illuminata del Principe Aga Khan, vide la luce con l’obiettivo di pianificare lo sviluppo urbanistico ed economico di quella che sarebbe presto diventata una delle mete più esclusive del turismo mondiale. Per creare un qualcosa di davvero unico e originale, l’Aga Khan chiamò in Sardegna alcuni dei migliori architetti del tempo: Luigi Vietti, Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici e Antonio Simon Mossa. Quattro giganti dell’architettura che, ognuno secondo la propria sensibilità, diedero vita a uno stile capace di inserirsi perfettamente nel contesto naturale e di trarre anche ispirazione dalla tradizione costruttiva locale. Pian piano vennero costruiti i primi hotel, le prime ville e naturalmente il borgo di Porto Cervo, con i suoi vicoli, le sue piazze e le sue boutique. Fu uno sviluppo ordinato ed equilibrato, fondato sui valori della sostenibilità e della tutela delle bellezze ambientali.



Nel giro di poco tempo la Costa Smeralda divenne così il buen retiro del jet set internazionale. Attori, attrici, modelle, nobili, finanzieri, industriali, sportivi e rockstar scoprirono questa magnifica fetta di Gallura e la fecero presto finire sulle copertine patinate delle riviste di mezzo mondo. Una realtà che per gli abitanti del luogo rappresentò, e continua a rappresentare, una importante e irrinunciabile fonte di benessere e progresso. Il Principe Karim Aga Khan, nel 1963, fondò addirittura una compagnia aerea per portare i turisti in Gallura: l’Alisarda, poi Meridiana e oggi Air Italy. A Olbia venne riaperto il vecchio aeroporto di Venafiorita, sostituito poco dopo con l’attuale scalo che porta il nome della Costa Smeralda. Una destinazione, quella smeraldina, che ancora oggi rappresenta il top delle mete turistiche d’élite. La Smeralda Holding, società italiana controllata dal fondo sovrano Qatar Investment Authority e proprietaria di asset immobiliari e terreni sul mare, dal 2012 garantisce crescita e sviluppo senza mai rinunciare a quei principi che quasi sessant’anni fa diedero vita a un sogno invidiato in tutto il pianeta.


Dario Budroni

Inspiration

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