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20 Gennaio 2020

Il pane carasau ora è un piatto


Gustare un piatto fino in fondo ora è davvero possibile grazie all’idea di Meglio Sardo, una startup di Sarule che dal 2018 sta cercando delle soluzioni innovative mantenendo comunque il suo contatto fermo con la tradizione gastronomica sarda. Il filo conduttore è un prodotto tipico regionale, il pane carasau, che, seppur un alimento fragile, ha una caratteristica che lo rende esclusivo, la sua flessibilità.



Ciò non è dovuto solamente alle sue associazioni in campo alimentare, un aspetto che rimane comunque centrale essendo un prodotto usato in ogni occasione, sia per i dolci che per i salati. Meglio Sardo ha deciso tuttavia di usare la sua invettiva intervenendo nella fase di preparazione del pane carasau, creando un vero e proprio canestro che può essere infine consumato.



Il contenitore è stato presentato durante il Festival Scirarindi di Cagliari, un evento che si occupa di economia etica, produzioni biologiche e sostenibilità ambientale. Questo grazie alle eccellenze della Sardegna e alle figure di spicco regionali che ogni anno presentano le ultime novità di mercato. Nell’edizione 2019 l\'Executive Chef Marcello Putzu, accompagnato dall\'antropologa del food Alessandra Guigoni, ha proposto questo piatto di pane carasau abbinato al suo interno da pezzi di zucca, verdure, erbette e formaggio.



Il risultato, oltre a rimandare a una sontuosa conchiglia dorata, è una pietanza completa in ogni suo componente, a cominciare dal suo involucro che, come solo il pane carasau sa fare, affida il suo particolare sapore al contenuto.



Ma com’è possibile? La sua forma circolare e delicata dà tutt’altra impressione di essere un prodotto elastico. Ma il trucco sta proprio in uno degli ultimi passaggi della creazione del pane.




Prima di “carasare” il pane, rendendolo di fatto croccante e durevole nel tempo, nella prima fase di cottura l’impasto si trova in una condizione ideale per creare formati radicalmente diversi da quello classico.




«Si parte dal cosiddetto \'Pane lentu\' – racconta l’amministratore di Meglio Sardo Francesco Carobbi - lavorato con metodi artigianali, viene biscottato all\'interno di appositi stampi metallici e prende la forma di un contenitore. Quindi subisce una doppia cottura, esattamente come il pane carasau. L\'idea è stata quella di dare tridimensionalità, a ciò che prima d\'ora, si era sempre presentato come un foglio croccante».



Grazie agli stampini, è dunque possibile esprimere la propria creatività creando le proprie versioni di pane carasau che in questo caso rappresenta anche un’ottima soluzione al tema ambientale, a partire, ad esempio, dall’eccesso di plastica usato quotidianamente nelle nostre tavole. Sarà capitato a molti di trovarsi davanti agli innumerevoli scarti durante festività o eventi importanti. Questi canestri posso essere una valida alternativa. Si riducono gli sprechi, e ci guadagna anche il nostro appetito.


Riccardo Lo Re

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