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30 Gennaio 2020

Helicopter’s Day - I Queen di Denis O’Regan


Se fate parte di quella generazione che era troppo giovane per assistere ai concerti dei Queen e che ha potuto seguirne le gesta solo nei film e nei documentari, c’è una mostra che non dovreste perdere perché è una preziosa testimonianza di chi era con loro all’apice del successo e ha avuto modo di fotografarli, anche grazie a un elicottero.


Stiamo parlando di Denis O’Regan e di Helicopter’s Day, la mostra in corso alla galleria ONO arte, una rassegna imperdibile degli scatti più significativi degli ultimi concerti dei Queen, quando erano al top della carriera.



Denis O’Regan è nato a Londra nel 1953 ed è cresciuto a Barnes, una zona residenziale a sud ovest della capitale; la sua grande passione per la musica esplode quando a solo 11 anni assiste con la madre a un concerto dei Beatles all’Hammersmith Odeon. Nello stesso luogo all’inizio degli anni ’70 scatta clandestinamente le prime fotografie a Paul McCartney e ai giovani Queen, che suonavano come gruppo di spalla di Mott the Hoople. Ma solo dopo aver visto dal vivo i Led Zeppelin e David Bowie, O’Regan decide di abbandonare la carriera di broker intrapresa a Londra per dedicarsi anima e corpo alle sue due grandi passioni: la fotografia e la musica.



Inizia a girare in lungo e in largo l’Europa in treno, e torna a Londra per testimoniare l’esplosione del fenomeno punk alla fine degli anni ’70, diventando collaboratore della celebre rivista New Musical Express (NME). Nel frattempo i Queen raggiungono l’Olimpo della fama diventando il più importante fenomeno musicale del periodo, e il 9 agosto 1986, a grande richiesta, annunciano una data in più all’interno di The Magic Tour, che era andato sold out. Al Knebworth Park, a nord di Londra, si radunano oltre 115.000 persone, e a causa del grande traffico attorno al luogo del concerto, i Queen sono costretti a raggiungere il parco in elicottero. Per scattare le foto che sarebbero diventate tra le più famose della rock band britannica, dovettero affittare un elicottero per sé e uno per O’Regan, in modo che potesse fotografarli  mentre volavano da Londra. “Nella mia foto più importante dei Queen, i Queen non si vedono”, avrebbe detto più tardi: “ma questo è anche la testimonianza di quanto fossero diventati grandi. E l’elicottero parlava per loro.”



O’Regan, come fotografo ufficiale del tour, ha scattato foto sul palco e nel backstage in ogni città europea che i Queen hanno visitato durante quell’estate, incluse due serate allo stadio di Wembley a Londra, ognuna delle quali totalizzò 85.000 persone. Tra questi scatti uno dei più iconici è il grandangolo di Freddie Mercury che indossa la famosa corona dorata, un braccio teso al cielo, e il mantello regale drappeggiato sulle spalle.



Non solo le foto dei Queen promettono di deliziare gli occhi dei visitatori della ONO art gallery, ma anche altri famosi scatti di O’Regan; prima dei Queen, il fotografo aveva lavorato in giro per il mondo con musicisti come David Bowie – in collaborazione con il quale ha anche realizzato il boxset in edizione limitata “Ricochet: David Bowie 1983” –, e in seguito con i Rolling Stones, gli U2, Bob Marley, i Duran Duran, gli Spandau Ballet e Amy Winehouse, oltre ad essere stato fotografo ufficiale di Live Aid. Grazie alla sua vasta collezione di fotografie musicali viene considerato uno dei più importanti nomi del settore.


La mostra Helicopter’s Day si rivela dunque un importante compendio del lavoro di Denis O’Regan, che gli spazi di ONO arte, uno squisito ibrido tra galleria d’arte e bookshop nel cuore della Bologna medievale, mette in luce con sapienza, consacrando l’artista nella sua folgorante carriera.



Nathalie Anne Dodd


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