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E se dalla plastica nascessero i fiori… ?
6 Marzo 2020

E se dalla plastica nascessero i fiori… ?


Ecco un bel sogno che diventa realtà. Dai rifiuti abbandonati – sacchetti di plastica, mozziconi di sigaretta, reti da pesca – nascono fiori delicati e raffinati, che uniscono all’evidente bellezza una decisa presa di posizione a favore dell’ambiente e di tutta la natura.    


 

È una storia preziosa di sensibilità e coscienza sociale quella che ha portato William Amor a far confluire tutto il suo estro e la sua esperienza nella realizzazione di opere d’arte ottenute con materiali di scarto, credendo fermamente che esista una seconda vita anche per i rifiuti, e trasformandoli in composizioni floreali piene di poesia. Ora queste creazioni sono esposte in gallerie d’arte e musei come il Leonardo da Vinci di Milano, in grandi magazzini come le Galeries Lafayette a Parigi e nel mall di Hong Kong, ma sono anche scenografie e progetti di beneficenza, come i 250 papaveri realizzati per Kenzo Parfums


 

Si chiama Les créations messagères, il lungimirante progetto di Amor, un nome che è da solo una dichiarazione di intenti. Dalla trasformazione della plastica e dei suoi derivati sintetici, sacchetti e bottiglie di plastica, PVC e imballaggi, prendono vita petali diafani, dai filamenti di plastica di reti da pesca, corde da barca e setole di spazzole nascono stami e pistilli, da mozziconi di sigarette aggraziate mimose, esprimendo con eleganza e forza la volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni ambientali.



Autodidatta e artista multidisciplinare, William Amor lavora presso gli Ateliers de Paris e ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dalla Fondation Banque Populaire nel 2019. La sua prima fonte di ispirazione è la natura ed è profondamente animato dal sogno di restituire all’ambiente ciò che gli è stato tolto, dando una seconda possibilità a ciò che l’uomo indiscriminatamente produce ed elimina, aspirando a interrompere questa spirale autodistruttiva e sostituendola con un atto virtuoso.


 

L’approccio di Amor è all’avanguardia nel settore dell’upcycling, proprio perché considera i rifiuti come materia prima per creare oggetti artistici e trattandoli come i materiali “nobili” del settore del lusso. Dopo anni di ricerca e sperimentazione, Amor oggi realizza le sue splendide opere con tecniche artigianali a cui ha aggiunto una dimensione sociale; dal 2018 per le sue produzioni collabora con persone disabili “les petites mains d’or” alle quali trasmette i suoi gesti in collaborazione con l’ESAT, i laboratori della Fondation Franco Britannique de Sillery.



Nathalie Anne Dodd


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