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28 Novembre 2019

Vestiaire Collective


È arrivato il momento di fare il cambio di stagione, e anche questa volta ci troviamo a guardare con perplessità una serie di indumenti che continuiamo a spostare da un armadio all’altro, e che senza appello già da anni non indossiamo. Ma sono belli, preziosi, o hanno un valore affettivo… e indiscutibilmente occupano tanto spazio che non permettono agli abiti di uso più frequente di respirare o di accogliere nel guardaroba qualche nuovo pezzo che ci faccia sentire più in sintonia con noi stessi e con la voglia di novità.



Oggi è più facile liberarsi di capi importanti e in buone condizioni – e guadagnarci qualcosa – ma anche possedere capi vintage di alta moda che non pensavamo di poterci permettere. In soccorso alle nostre esigenze arriva Vestiaire Collective, leader mondiale del reselling di lusso, che attraverso una piattaforma di e-commerce vende articoli fashion second-hand. L’azienda, in collaborazione con Eco-Age e Camera Nazionale della Moda Italiana, ha dato vita a un progetto che promuove la circolarità nella moda.


Su Vestiaire Collective si possono acquistare e vendere capi in modo responsabile, dando il proprio apporto all’economia circolare e limitando l’impatto ambientale anche nel settore moda. La pratica del second-hand oggi è in crescita e i brand sono sempre più propensi a creare prodotti di alta qualità sapendo che dovranno avere un valore di rivendita.


La stilista Margherita Missoni appoggia questo sistema-moda: “Ho un guardaroba piuttosto ampio, soprattutto per il mio lavoro. Compro vestiti per ricerca e negli anni ho costruito un vero e proprio archivio di moda; ciò significa che ogni tanto devo fare spazio. Mi piace regalare qualche pezzo ai miei amici o darlo in beneficenza, e vendere poi il resto su Vestiaire”.


Ma cosa possiamo fare in prima persona per prendere parte a questo processo ri-creativo? Senz’altro è fondamentale che i capi che proponiamo siano in buono stato, quindi facciamo attenzione al processo di lavaggio: laviamo i vestiti solo quando è strettamente necessario e utilizziamo i detersivi più adatti al tipo di tessuto. Inoltre, è meglio riporli sempre nel guardaroba, al riparo dalla luce del sole, per evitare che scoloriscano. È davvero importante prestare attenzione alla qualità dei tessuti degli abiti che acquistiamo. Una lana di buona qualità può durare per sempre, così come il lino e la seta.



La stilista Azza Yousif afferma: “Acquistare vintage mi permette di creare uno stile più particolare. Mi affascinano soprattutto la cura e l’attenzione che caratterizzano la produzione di alcuni articoli, o l’utilizzo di determinati tessuti o tecniche di cucitura che sarebbero considerati haute couture secondo gli standard odierni”.


Una grande quantità di rifiuti di indumenti e accessori finisce ogni anno nelle discariche, ma il fatto che un capo non ci piaccia più non significa che non possa piacere a qualcun altro, quindi regaliamolo o vendiamolo. E investendo su articoli vintage o second-hand di qualità, evitando l’ossessione del fast fashion e delle nuove tendenze, forse acquisteremo capi più costosi, ma che durano più a lungo, sono più originali e rispettano l’ambiente.


L’economia circolare dovrebbe essere considerata l’evoluzione del settore, non la sua conclusione. È importante che i consumatori imparino ad acquistare meno e meglio, e che i brand di moda si impegnino in una produzione più sostenibile e di qualità, uscendo dal circolo vizioso della moda usa-e-getta. Se si decide di investire in un pezzo di uno stilista, è una buona idea optare per capi senza tempo anziché per qualcosa di stravagante che non si indosserà mai.



“Penso che gli abiti vintage permettano di esprimere la propria creatività, che negli ultimi decenni ha risentito molto del fast fashion. Sono una minimalista in ogni aspetto della mia vita e non compro molto in generale; cerco sempre di trovare modi nuovi e creativi di indossare i miei vestiti. Lo stesso accade quando acquisti vintage, perché ti concentri sugli articoli che ti piacciono, non solo su quelli che appagano il tuo desiderio di novità”, sottolinea la giornalista e scrittrice Sarah Wilson:


Anche alle celebrities che hanno preso parte ai Green Carpet Fashion Awards è stato chiesto di indossare capi e accessori già usati o vintage, per diffondere l’importanza di un approccio sostenibile. Questa iniziativa è stata lanciata nel 2010 da Livia Firth, Co-founder & Creative Director di Eco-Age, allo scopo di aumentare la consapevolezza sull’impatto della moda.


Sophie Hersan, co-fondatrice e direttrice moda di Vestiaire Collective conclude: “Quando abbiamo dato vita a Vestiaire Collective, avevamo il desiderio di creare un’evoluzione nel mondo della moda e mettere la circolarità al centro del settore e nel cuore del consumatore. Quasi 10 anni dopo, abbiamo creato un’appassionata community globale di più di 8 milioni di membri amanti del second-hand. La partnership con Eco-Age vuole essere un modo per celebrare i traguardi raggiunti nella moda sostenibile, ma anche per evidenziare quanto sia fondamentale collaborare se vogliamo apportare dei cambiamenti concreti”.


Quindi facciamo spazio nei nostri armadi, ricicliamo quanto ha un valore affettivo… e per tutto il resto entriamo a far parte del mondo della circolarità della moda, senza rimpianti. In fondo nulla si crea e nulla si distrugge…!


Nathalie Anne Dodd

Inspiration

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