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Vasocottura - 5 consigli per un cibo nutriente
31 Marzo 2020

Vasocottura - 5 consigli per un cibo nutriente


Si fa presto a rivalutare gli usi e i costumi di una volta. Come il vasocottura, una tecnica che tutti hanno visto almeno una volta. Il pomodoro, ad esempio, può essere cotto in diversi modi. C’è quello tradizionale, che prevede diversi passaggi (il taglio, la cottura, e la fase di estrazione della salsa, che dovrà essere separata dagli scarti), ma anche la cottura in vasetto non va assolutamente escluso per ottenere un passato ricco di nutrienti.



Il vasocuttura è un procedimento rivalutato dall’alta cucina, e prevede che gli ingredienti, inseriti all’interno di contenitori di vetro, vengano bolliti a bagnomaria o per mezzo del microonde. La prima ragione da tenere presente è che si tratta di un metodo salutare, grazie a un utilizzo risicato di sale e olio. Un altro aspetto di primaria importanza è che con questa tecnica non c’è alcuna perdita di sostanze nutritive.



Il gusto in questo caso festeggia, perché può così assaporare tutti gli elementi che quel particolare alimento è in grado di offrire. In più, il vasocottura sostiene l’ambiente, che può respirare a fronte di un minore consumo di plastica, sostituita in questo caso dal vetro, che può essere utilizzato più volte per creare piatti sempre più fantasiosi. Per portare in tavola del cibo sano, si compiono due gesti fondamentali: uno in favore della nostra salute, e l’altro invece a supporto del pianeta, limitando spostamenti e incentivando il riciclo dei materiali di scarto.



Ecco dunque i 5 consigli di Progetti ristorativi. Prima di iniziare, una piccola avvertenza: la scelta di contenitori di vetro. L’azienda predilige di usare dei vasi a chiusura ermetica con guarnizione in gomma, ma anche i classici barattoli della marmellata vanno bene. La cosa importante è che il tappo funzioni regolarmente, e che entrambe le scelte garantiscano la conservazione sottovuoto del cibo.



Microonde o vapore? A voi la scelta


La decisione è a completa discrezione della singola persona. Entrambe le tecniche traggono vantaggio del vapore che si viene a creare all’interno del barattolo. Sfruttando la velocità di cottura, è possibile ottenere un piatto saporito senza l’impiego di ingredienti aggiuntivi come grassi e sale. Il profumo va praticamente a condensarsi dentro il vasetto, che va tenuto a riposo per un po’ di tempo. Una volta raffreddato, il contenitore funge da conservante naturale, approfittando della condizione di sottovuoto che si viene a creare dopo la cottura. Di conseguenza, ognuno può scegliere di programmare diverse ricette per almeno 15 giorni, il tempo per il quale ogni singolo vaso può essere tenuto nel proprio frigo.    



Il cibo ricco di vitamine


È proprio così. La cottura in vasetto permette di ridurre la dispersione delle sostanze nutritive. Questo perché il procedimento si concentra in uno spazio chiuso e limitato, che non concede agli ingredienti e ai suoi aromi di fuoriuscire. Da questo punto di vista è un processo che si adatta ad alimenti come le verdure.  Progetti ristorativi fa l’esempio del radicchio, utilissimo se messo in relazione con secondi piatti o inserito come ingrediente per torte salate come lo strudel. Ma la tecnica è efficace per la sua lunga conservazione (soprattutto in occasioni di spostamenti limitati), senza che venga meno il fabbisogno di vitamine.



E i primi piatti?


Se si prende in considerazione la pasta, il vasocuttura può essere adoperato a patto di non tenerlo troppo a lungo in conservazione, poiché, secondo Progetti ristorativi, continuerebbe a cuocere, essendo ricco di amido. In ogni caso, questo metodo semplifica la preparazione, dimezzandone il tempo. Questo permette di adoperarlo realizzando altri piatti e, perché no, sfruttando la nostra creatività. Attenzione però. Per realizzare la pasta in vasocottura è consigliabile lasciarla riposare per 10 minuti, in modo che si cucini naturalmente e arrivi in tavola pronta per l’assaggio.



Il dessert. Il tiramisù


Non si può chiudere un pranzo o una cena con qualcosa di sfizioso come il dolce. Il tiramisù si presta particolarmente a questa tecnica, mantenendo quel gusto soffice e delicato dopo 3 minuti di cottura. Se si decide di scaldarlo in microonde, oltre a garantire che il dolce rimanga cremoso, è possibile mantenerlo in frigo per molto tempo, ottenendo anche un beneficio ulteriore: l’eliminazione di germi patogeni.


Riccardo Lo ReCredits

Immagine di copertina

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  1. Jars with berries Designed by Racool_studio / Freepik


  2. Muesli dessert glasses Designed by Racool_studio / Freepik


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