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Una rivoluzione chiamata Capichera

Viaggio nell’azienda vitivinicola di Arzachena che ha scritto la storia del vermentino. Mario Ragnedda: «L’obiettivo della mia famiglia è sempre stato quello di produrre dei vini di alta qualità»

I filari colorano di verde colli e vallate. I grappoli d’uva si fanno largo tra le foglie accarezzate dal vento e poco più lontano un gruppo di giornalisti stranieri sorseggia dell’ottimo vermentino sul prato della cantina. Mario Ragnedda si guarda attorno e con orgoglio racconta cosa si prova a far parte di un sogno chiamato Capichera.

«Questa è la storia di una famiglia di Arzachena che è sempre vissuta di agricoltura. Negli anni Settanta mia mamma ereditò alcune terre e insieme a mio padre decise di creare una cantina. Il progetto andò avanti per qualche anno, ma nei primissimi anni Ottanta subentrammo io e Fabrizio, i più grandi di sei fratelli. Eravamo dei ragazzini» spiega Mario Ragnedda, che si occupa del settore commerciale.

Fu l’inizio di una avventura pionieristica che fece di Capichera una azienda modello e una realtà vitivinicola conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Siamo nelle campagne di Arzachena, in un luogo ricco di storia, dove sorgono la tomba dei giganti di Coddu ‘Ecchju e il nuraghe La Prisgiona. Capichera appare come una impresa moderna ma fortemente legata ai valori della terra. «Fin da subito il nostro obiettivo è stato quello di produrre dei grandi vini, partendo dal nostro ambiente e dal nostro territorio. Così abbiamo creduto nel vermentino di Gallura, con l’idea di trasformarlo in un vitigno capace di realizzare degli ottimi vini bianchi. Nel giro di pochi anni siamo diventati un punto di riferimento per il vermentino di altissima qualità, sia in Italia sia nel resto del mondo. Abbiamo creato un modello di produzione che in Sardegna ancora non esisteva. Penso che uno dei nostri meriti sia quello di aver portato il prezzo medio del vino molto più in alto partendo proprio dalla qualità. E tutto questo, nell’isola, ha creato ricchezza» racconta Mario Ragnedda.

Oggi la cantina Capichera, portata avanti da tutta la famiglia Ragnedda, produce dieci vini, per una produzione totale di circa 400mila bottiglie l’anno. «Tutto si sviluppa in tre corpi aziendali. Quello storico si trova nella zona della tomba dei giganti, un importante sito archeologico che un tempo era compreso nelle nostre terre. Contiamo 50 ettari, con due vigneti ad Arzachena e uno nella zona di Palau. Il nostro mercato è internazionale: esportiamo in 28 paesi fissi, dagli Stati Uniti alla Cina, ma con i mercati più piccoli arriviamo a 50» dice Ragnedda.

Capichera, che ha scritto la storia del vermentino di qualità, produce sia bianchi sia rossi. Capolavori dell’arte vitivinicola che sono da sempre sinonimo di eccellenza assoluta. E tutto questo nel cuore della Gallura, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda, una realtà che ha certamente contribuito allo sviluppo dell’azienda arzachenese.

«Per noi la Costa Smeralda è come Parigi per lo champagne. È un megafono che ci ha permesso di diffondere il nostro vino nel mondo. Il fatto di averla così vicina ci ha sicuramente aiutato ad aprire nuovi mercati» afferma sicuro Mario Ragnedda.

Dario Budroni

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