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Proclamati i vincitori del Premio Costa Smeralda 2022: Benedetta Craveri e Michele Mari

Individuati rispettivamente per la sezione Saggistica e Narrativa dalla giuria guidata da Stefano Salis, gli scrittori sono stati premiati al Conference Center di Porto Cervo. A Orhan Pamuk il Premio Internazionale e a Giuseppe Barbera il Premio Cultura del

Un’attesa che ha dato i suoi frutti migliori. Oggi il Conference Center di Porto Cervo ha ospitato la cerimonia finale del Premio Costa Smeralda 2022, evento che ufficialmente apre le celebrazioni dei 60 anni della Costa Smeralda. Il premio letterario, promosso dal Consorzio Costa Smeralda presieduto dall’avvocato Renzo Persico, ha visto la designazione di due vincitori, scelti tra due terzine di finalisti, tutti scrittori e scrittrici di altissima qualità. A decretare i vincitori i componenti della prestigiosa giuria – Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio – presieduta dal direttore artistico Stefano Salis. Allo scrittore Michele Mari con “Le maestose rovine di Sferopoli” (Einaudi, 2021) è stato assegnato il Premio Narrativa. A Benedetta Craveri, critica letteraria e scrittrice, è invece stato assegnato il Premio Saggistica per “La contessa. Virginia Verasis di Castiglione” (Adelphi, 2021).

Durante la premiazione, presentata dalla giornalista Mediaset Roberta Floris, sono stati assegnati anche tre riconoscimenti speciali. Lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura 2006, ha ritirato il Premio Internazionale. Il Premio Cultura del Mediterraneo a Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture Arboree all’Università di Palermo, che con i suoi libri di storia naturale ha vinto numerosi premi, per il suo “ruolo di scrittore, divulgatore e profondo conoscitore del ruolo dell’umano e della cultura nella natura, e viceversa”. È stato consegnato poi un Premio Speciale al poliedrico musicista nuorese Gavino Murgia, che si è esibito durante la cerimonia, per il suo contributo alla valorizzazione della cultura musicale sarda. Molto soddisfatto Renzo PersicoPresidente del Consorzio Costa Smeralda: “Al giro di boa di un rinnovato Premio Costa Smeralda, possiamo dirci soddisfatti: volevamo rilanciare l’appuntamento con la grande cultura in Costa Smeralda, valorizzando la migliore letteratura e la migliore saggistica contemporanee. A giudicare dalla straordinaria selezione della giuria sembra proprio che ci siamo mossi nella direzione giusta”. Ai premiati è stata consegnata un’opera dello scultore Giuseppe Sanna, realizzata con una pietra di forma naturale, in basalto, marmo, granito, trachite e calcare. Il Premio Costa Smeralda è il primo premio letterario che utilizza la pietra come emblema. Espressione del legame con il territorio, simbolo di concretezza, solidità, capacità di resistere nel tempo, le pietre tipiche del paesaggio sardo e forgiate dalla natura, sono di espressione geologica differente, perché ogni autore è diverso dall’altro, unico e irripetibile. Pietre unite da una base in cristallo che ricorda il colore della Costa Smeralda e il suo rinnovato appuntamento con la cultura contemporanea. L’organizzazione operativa del Premio Costa Smeralda è stata affidata a Filmmaster Events, che si è occupato dell’allestimento scenografico e della produzione dell’evento di premiazione. Filmmaster ha inoltre realizzato il logo e l’immagine grafica coordinata e il concept del premio materiale da consegnare ai vincitori. Partner e sponsor principale della manifestazione è Smeralda Holding.

Le motivazioni della giuria per i due vincitori Saggistica e Narrativa

La contessa” è più di una biografia ed è più di una tarsia di voci. La contessa è Virginia Verasis di Castiglione. Seduttrice affascinante e instancabile, commediante, fine tessitrice politica, cultrice della propria personalità e di belle cose, adorata, amante ma disinteressata al sesso, clarissa di sé stessa negli ultimi anni di solitudine parigina, La Contessa accompagna chi legge in un luminescente grand-tour (guidato) nell’Europa dell’Ottocento. Non tutto si può ricostruire su internet, non tutto si può trovare, talvolta ci vogliono gli studiosi e le studiose e gli archivi. Un libro avvincente e appassionante che è pure un viaggio nella mente di una donna, Benedetta Craveri, abituata a muoversi non solo nel mondo, ma anche nelle lettere e nelle carte.

Quando si afferma che in questo Paese ci sono più scrittori che lettori si fa un’affermazione superficiale. Sarebbe più corretto affermare che nel nostro Paese, e non solo, sono più le persone che pubblicano di quelle che leggono. Gli “scrittori” sono in un numero decisamente proporzionale. Uno dei punti di riferimento, indiscutibili, per stabilire questa discriminante, e determinare questa percentuale, è Michele Mari. A leggere i suoi straordinari romanzi e raccolte di racconti il dilemma fra lo scrivere, o semplicemente pubblicare, si scioglie immediatamente. “Le Maestose Rovine di Sferopoli” è una raccolta di pezzi brevi e fulminanti, meravigliosamente concepiti. Un capolavoro di scrittura in un ambito, come quello del racconto, ritenuto, a torto, un sottogenere, mentre, al contrario, richiama e mette in luce quelle capacità che, per l’appunto, chiariscono la distanza siderale tra chi scrive e chi, momentaneamente, pubblica.

Le motivazioni del premio a Orhan Pamuk

Pamuk: “Figura di intellettuale di primo piano, docente, giornalista, attivista, voce che ha rischiato sempre in prima persona, con le sue posizioni e le sue dichiarazioni, in difesa della democrazia e dei diritti, Pamuk rinnova oggi la figura e il ruolo dello scrittore e si muove, nello scenario millenario del Mediterraneo, come una personalità che mischia tutte e ciascuna delle sue valenze. Ci ricorda, con la sua presenza, con la sua attività, che l’artista e lo scrittore si incaricano di rivelare non rinnegando mai il passato ma cercando di capirlo e interpretarlo, tracce di futuro e scenari di possibilità”

Arianna Pinton

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