C’è un regno da studiare e da tutelare. È quello dei cetacei: si trova al largo delle coste della Sardegna ed è conosciuto come Canyon di Caprera. Un santuario dei giganti del mare in cui One Ocean Foundation, ideata nel 2018 dallo Yacht Club Costa Smeralda con l’obiettivo di promuovere la salvaguardia dei mari, ha avviato un importante progetto di ricerca con la collaborazione del Cmre, il Centro per la ricerca e la sperimentazione della Nato con sede a La Spezia. Nello specifico, nei giorni scorsi, sono stati posizionati a 800 metri di profondità alcuni sensori smart 3D per il monitoraggio acustico dei comportamenti dei cetacei.

La nave Leonardo a Porto Cervo

Nell’ambito del progetto di ricerca ha così attraccato, a Porto Cervo, la nave Leonardo, una unità del Cmre con a bordo un equipaggio della Marina militare italiana chiamato a supportare il progetto di One Ocean. A dare il benvenuto all’arrivo in porto della nave è stato Jan Pachner, segretario generale di One Ocean.

Con lui anche il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, Catherine Warner, direttrice Cmre Nato, e Riccardo Bonadeo, vicepresidente di One Ocean Foundation. Una attività che è il frutto di un accordo di partnership tra One Ocean Foundation e il Cmre, organo esecutivo della Nato Science and Technology Organization, che vanta oltre 60 anni di esperienza nella ricerca in ambiente marittimo e 20 anni di ricerche sui cetacei e che ha messo a disposizione della fondazione nata a Porto Cervo le sue più alte competenze tecnologiche.

I sensori

Dopo una breve sosta a Porto Cervo, la nave Leonardo è ripartita per l’area delle operazioni con lo scopo di completare il posizionamento delle tre sonde acustiche smart 3D, in grado di garantire la raccolta di dati ambientali ad alte profondità in maniera totalmente autonoma. L’attività di ascolto consentirà di ottenere informazioni utili a valutare la presenza e studiare i comportamenti dei cetacei nel Canyon di Caprera, dati particolarmente preziosi e funzionali all’obiettivo di One Ocean Foundation: raccogliere evidenze scientifiche sull’alto valore ambientale dell’area, garantendo la salvaguardia dei mammiferi marini che popolano queste acque della Sardegna.

Credit: foto di Marcello Chiodino

[aps-counter]