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6 Dicembre 2019

Museo Nivola: la collezione permanente e le mostre temporanee


Il Museo Nivola di Orani è un’istituzione dedicata alla figura di Costantino Nivola, che giocò un ruolo unico nel modernismo del XX secolo, lavorando a stretto contatto con gli architetti. Per questo motivo è un museo dedicato anche all’arte contemporanea, al paesaggio e alle tradizioni viventi. Oltre all’opera di Nivola il museo ospita mostre temporanee incentrate in prevalenza sul rapporto fra l’arte, l’architettura e il paesaggio, con un focus speciale su artisti e movimenti vicini a Nivola, la cui cerchia di amicizie includeva Le Corbusier, Jackson Pollock, Saul Steinberg, Willem de Kooning, Alexander Calder e molti altri protagonisti dell’arte del modernismo.



Il museo è nato nel 1995, pochi anni dopo la morte di Costantino Nivola che, nato a Orani nel 1911, si è spento a East Hampton nel 1988. Da allora il sito ha continuato a espandersi. La collezione permanente consiste in oltre duecento sculture, dipinti e disegni di Nivola e, credendo nella funzione educativa dell’arte, il museo propone un’offerta articolata di progetti diretti alle scuole di ogni ordine e grado, tra studenti e insegnanti, famiglie, associazioni.



A supporto dell’offerta didattica è possibile usufruire di un servizio di organizzazione logistica in coordinamento con la ristorazione locale. In un anno si contano più di 400 pernottamenti e oltre 700 pasti presso le tre strutture ricettive del paese, dimostrando una condotta in linea con le più attuali istanze di turismo integrato. La struttura museale è stata creata dalla Fondazione Nivola che nasce a Orani nel 1990 per iniziativa della regione Sardegna, del comune di Orani e della famiglia dell’artista.



Il museo nasce nel 1995 dalla ristrutturazione, su progetto di Peter Chermayeff e Umberto Floris, del vecchio lavatoio di Orani, caro a Nivola in quanto luogo-simbolo dell’antica vita comunitaria del paese. Sito in posizione panoramica su una collina, include nel proprio recinto una sorgente denominata Su Càntaru.



Nel 2004 gli spazi espositivi sono stati ampliati con la costruzione, nell’area verde sottostante il lavatoio, di un padiglione disegnato ancora da Chermayeff e inizialmente destinato a contenere i sandcast, cioè delle sculture con tecnica a calco su sabbia, tipiche del lavoro di Nivola.



Nel 2012, a seguito di un concorso internazionale vinto da Gianfranco Crisci, il complesso è stato integrato dall’aggiunta di una terza e più ampia struttura parzialmente interrata, posta in fondo al piazzale panoramico su cui sorge il lavatoio.



Gli spazi della nuova ala, ridisegnati internamente nel 2015 dall’allestimento progettato da Alessandro Floris, ospitano la collezione permanente in un percorso pensato per consentire una fruizione non discriminante ai visitatori con problemi di mobilità e al tempo stesso per offrire una presentazione più completa ed efficace dell’opera di Nivola.


I tre corpi del museo si caratterizzano per concezioni architettoniche distinte: mentre l’ex lavatoio aggiorna e rifunzionalizza uno spazio preesistente di impianto basilicale con tetto a capriate e ampi finestroni centinati, il padiglione sottostante combina l’asciutto blocco dell’esterno, coronato da un tetto a shed, con ampie arcate che tripartiscono l’interno riecheggiando il ritmo dei finestrati del lavatoio. L’ampliamento di Crisci, infine, adagia sul declivio della collina una serie articolata di volumi regolari, dinamizzati da geometrie sbieche.


 

Il piazzale al centro del complesso, attraversato da una riga d’acqua proveniente dall’antica fonte e prospiciente il suggestivo panorama della vallata, è insieme al parco un elemento chiave dell’insediamento museale e, come questo, ospita alcune sculture.


 

La direttrice Antonella Camarda si dichiara fiera: «È l’unico museo costruito come “destinazione museo” ed è stato in grado di divenire luogo di eccellenza facendo accedere visitatori sempre più numerosi alla collezione permanente, collezione a cui noi teniamo tantissimo perché, in una zona dove l’arte contemporanea non era precisamente al centro dell’attenzione, propone uno spaccato concreto con istallazioni di artisti contemporanei.»


 

E con i suoi quasi 20mila visitatori all’anno il museo crea una comunità digitale che tra i vari social, Facebook, Instagram o Twitter, è stata in grado di far registrare un incremento di visite, dal 2013 ad oggi, del 700%, mettendo a sistema l’intera rete di artigiani del territorio: Orani è una realtà di fabbri e falegnami, artigiani della pietra, cioè marmisti lavoratori del talco e artigiani lapidei. La zona di Orani è infatti piena di miniere insospettabili come lo è il percorso museale che si presenta come un viaggio straordinario attraverso la vita di Nivola. Il quale per una questione di principio e per protesta, il giorno successivo alla promulgazione delle leggi razziali, chiederà alla compagna ebrea di sposarlo.



Il responsabile della didattica è Sergio Flore, il responsabile dei programmi pubblici è Luca Cheri che, con una media di tre eventi al mese, collaborano in un anno con circa 40 associazioni tra festival ed istituzioni legate agli eventi.
Per esempio, ora, che è in corso la mostra dell’artista concettuale Peter Fend, è in atto un progetto in cui i visitatori bambini sicuramente non potranno annoiarsi. Infatti, proprio i piccoli vengono chiamati alla costruzione di robot in grado di tracciare i flussi migratori degli uccelli da un continente all’altro, spiegando importanti concetti di salvaguardia del pianeta in un percorso interattivo che ha l’ambizione di fornire soluzioni per l’attuale crisi climatica ed idrica in Sardegna. Questo artista, che da 30 anni si muove su tematiche ambientaliste, con Ocean Earth Development Corporation, società che lui stesso ha fondato, trova uno strumento divulgativo dall’efficacia sorprendentemente impattante.


 

L’obiettivo del museo è la sua visione che mette a punto con il territorio in collaborazione con il Comune di Orani, per la realizzazione dei progetti del Piano di rilancio del Nuorese, tra cui il Pergola Village, che unisce le più innovative istanze di un Community Building e Rebranding territor.
L’idea che artigianato è fare cultura e fare comunità ricalca in qualche modo il destino di un paese piccolo come lo è Orani che però conta ben 17 associazioni culturali al suo interno. Famoso non solo per il segmento tessile, le sue sartorie sono conosciute in tutto il mondo, Orani è soprattutto fulcro della capacità della popolazione di creare un circolo virtuoso tra i diversi settori. Così il museo Costantino Nivola si prefigge fatalmente una linea di collaborazione e supporto tra le varie realtà culturali e imprenditoriali; i pezzi unici degli artigiani, scultori e fabbri vengono ospitati e venduti nel book shop per dare spazio alla creatività e rinsaldare le relazioni. Attualmente sono 10 gli artigiani del territorio che hanno i loro manufatti in esposizione.



Tra gli artisti eccellenti Costantino Nivola rappresenta un modello internazionalismo che oggi parla un linguaggio ancora fortemente simbolico. Viene tratteggiato con efficacia nel museo come ideale di artista emancipato e sovversivo, si sposta a Milano, collabora con Olivetti come pubblicitario, poi sbarca in America dove si ricostruisce la sua nuova, straordinaria fama senza mai dimenticare l’identità delle origini ma soprattutto senza mai sentirsi veramente approdato. La sua era già un’idea sensata di globalizzazione, una visione in cui la Sardegna era centro e destinazione.


 

«Chi ci viene a trovare nel museo - conclude la direttrice - dice che poi non dimentica la Sardegna. Costantino Nivola era più famoso in vita che da morto, qui cerchiamo di ricostruire la sua fama in una realtà di contesti che, ci dicono i visitatori, non ti aspetti nel centro dell’isola. Molti aggiungono che sembra di stare in una zona neutra, uno spazio di frontiera: sembra di essere in Svizzera.»


Anna Maria Turra

Orari
Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica : Orario continuato 10.30 – 19.30


Chiusura settimanale mercoledì


 

Biglietti


Adulti - € 5,00


Visitatori in possesso della Mappa dei luoghi della cultura ( validità fino al 31 ottobre 2019), studenti con documento valido di riconoscimento; Soci CTS; possessori di un biglietto vidimato nello stesso anno solare del Museo delle Maschere di Mamoiada o dell’Acquario di Cala Gonone; gruppi a partire da 10 persone - € 3,00


Bambini e ragazzi sino ai 18 anni; visitatori con disabilità e un loro accompagnatore /accompagnatrice; guide turistiche iscritte al Registro Regionale; Soci della Peggy Guggenheim Collection; Soci ICOM; cittadini di Orani - gratuito


 

Indirizzo: Via Gonare n°2, 08026 Orani (Nu)
Telefono: +39 0784 730063
Email: info@museonivola.it


Credits

Immagine copertina


  • 05 MuseoNivola-panoramica - foto di Cédric Dasesson © FondazioneNivola2019


Galleria 1


  1. 09 Graffito sulla facciata della chiesa di Sa Itria, Orani, 1958, ©FondazioneNivola2019


  2. Museo Nivola - cortile - foto di Cédric Dasesson ©FondazioneNivola2019


  3. Museo Nivola - cortile - foto di Cédric Dasesson ©FondazioneNivola2019


Galleria 2


  1. Collezione permanente del Museo Nivola - Orani (Nu) - foto di Cédric Dasesson ©FondazioneNivola2019


  2. Collezione permanente del Museo Nivola - Orani (Nu) - foto di Cédric Dasesson © FondazioneNivola2019


Galleria 3


  1. Collezione permanente del Museo Nivola - Orani (Nu) - foto di Cédric Dasesson ©FondazioneNivola2019


  2. Collezione permanente del Museo Nivola - Orani (Nu) - foto di Cédric Dasesson ©FondazioneNivola2019


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