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Milano anni ’60: il decennio irripetibile

Immagini, oggetti, poster e storie raccontano il momento d’oro di arte, musica, moda, design e la voglia di vivere del capoluogo lombardo

Anni magnifici. E irripetibili. Di grandi trasformazioni, sociali e politiche. Di innovazione, nell’arte, nell’architettura e nel design. Nella società e nella vita di tutti giorni. Milano e il fenomeno dell’inurbamento e del boom economico, con le sue luci e le sue ombre, frenetica ma per certi aspetti ancorata a un passato non troppo lontano. Una città che stava cambiando la sua anima e già si sentiva la capitale morale d’Italia. Una metropoli fatta di contrasti che vuol aprirsi al mondo, dove convivono palazzi moderni e le macerie lasciate dei bombardamenti della guerra, con una campagna a ridosso e quartieri che sembrano piccoli paesi fermi nel tempo, anima popolare e frenetica efficienza. Luci e ombre.

Una situazione descritta da Giorgio Gaber – uno dei più lucidi osservatori della realtà italiana e una delle “voci milanesi” più interessanti – in un celebre brano del periodo intitolato Com’è bella la città: «Vieni, vieni in città che stai a fare in campagna se tu vuoi farti una vita devi venire in città. (…) Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora con tanta gente che produce. Con le réclame sempre più grandi coi magazzini le scale mobili con i grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più. Com’è bella la città, com’è grande la città com’è viva la città., com’è allegra la città…».

Sono gli anni delle grandi opere e dei primi grattacieli e dell’edilizia sociale, il Pirellone e la Torre Velasca, la Torre dei servizi tecnici comunali e la Torre Galfa e di quartieri periferici come Quarto Oggiaro, Olmi, Gallaratese, Gratosoglio, Comasina, iniziato nel 1953 e ultimato nel 1960, sicuramente il più importante intervento edilizio in quegli anni in Italia con i suoi 11mila vani e 83 palazzi.

E sono anche gli anni della realizzazione delle tangenziali milanesi, del tratto Milano-Piacenza dell’autostrada A1, infrastrutture che portarono una più rapida circolazione delle merci e con una maggiore crescita delle aziende. Si inaugura la Metropolitana Milanese e star della musica moderna si esibiscono: i Beatles al Vigorelli, i Rolling Stones al Palalido, Jimi Hendrix al Piper meneghino e di Billie Holiday allo Smeraldo. Aprono locali per i giovani come il Bar Giamaica e vari jazz club spasi per la città, fra cui la Taverna Mexico e il Capolinea, dove si esibiscono i migliori esponenti del genere.

La cultura è in gran spolvero, grazie ai cinema, ai teatri, mainstream e sperimentali e all’immancabile Scala, la cui apertura a dicembre è un evento imprescindibile per la borghesia meneghina, alla nascita di numerose gallerie d’arte e di cabaret, come il Santa Tecla o il Cab 64 che danno spazio a debuttanti e si fanno le ossa giovanissimi artisti come Enzo Jannacci, Renato Pozzetto e Franca Valeri, solo per dare alcuni nomi. Di aziende innovative come la Brionvega, Sambonet e Artemide, Kartell, Tecno, Fontana Arte, Flos, Arflex e Danese. Dei lavori di Lucio Fontana e Piero Manzoni.

È la grande stagione del design, con maestri del calibro di Bruno Munari, Marco Zanuso, Vico Magistretti, Enzo Mari, Achille Castiglioni, Joe Colombo e Gio Ponti, Bruno Munari, Bob Noorda e grandi esponenti della fotografia: Roberto Polillo, Carlo Orsi, Uliano Lucas, Gianni Greguoli, Fedele Toscani, Fabrizio Garghetti, Giorgio Lotti, Emilio Frisia, Cesare Colombo, Ernesto Fantozzi, Paolo Monti, Silvestre Loconsolo e Piero Raffaelli.

Ma furono anche gli anni della cronaca nera, della banda Cavallero e delle rapine, della nascita della contestazione, dalle rivolte studentesche negli atenei, sfociate nelle occupazioni della Statale e della Cattolica, ai picchetti nelle fabbriche e agli scioperi. E della tragedia di piazza Fontana che sembra segnare con l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura del 12 dicembre 1969, la fine di un decennio irripetibile.

Tutto questo è Milano Anni ’60 a Palazzo Morando, fino al 9 febbraio 2020, un viaggio a tappe nella storia di una città, attraverso le sue specificità, le vicende sociali, le tante iniziative culturali e imprenditoriali che ne hanno cambiato radicalmente il volto. Un percorso che si dipana tra fotografie, manifesti, riviste, arredi, oggetti di design e molto altro ancora, che faranno rivivere l’atmosfera di quell’epoca. La mostra è curata da Stefano Galli, e organizzata da MilanoinMostra in collaborazione con la Direzione Musei Storici del Comune di Milano e la Questura di Milano, con il patrocinio della Polizia di Stato e della Regione Lombardia. Sponsor tecnico ATM e Radio Monte Carlo è la radio ufficiale della mostra.

Fabio Schiavo

MILANO ANNI ‘60
a cura di Stefano Galli
6 novembre 2019 – 9 febbraio 2020
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, spazi espositivi piano terra, via Sant’Andrea 6, Milano

Orari:
Martedì-domenica: 10.00-20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Giovedì: 10.00-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti:
Intero: € 12
Ridotto: € 10 (studenti under 26, over 65, disabili, gruppi adulti e tutte le convenzioni)
Ridotto speciale: € 8 (dipendenti ATM e possessori tessera annuale ATM)
Biglietto Famiglia:
1 genitore: € 10 + 1 figlio entro i 14 anni, € 6
2 genitori: € 10cad. + 1-2 figli, € 6 cad.
Omaggio: bambini da 0 a 6 anni, guide turistiche, accompagnatori di disabili; possessori Abbonamenti Musei Lombardia, Soci ICOM

PER INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE:
T. +39 327 8953761

INFORMAZIONI
T. +39 327 8953761
T. +39 02 884 65735 – 46056 | c.palazzomorando@comune.milano.it | www.civicheraccoltestoriche.mi.it

Credits

Immagini in copertina

  • Bar Giamaica, Archivio Garghetti

Galleria verticale

  1. Beatles al Duomo, Archivi Farabola
  2. Sciopero dei lavoratori Olivetti, Archivio del lavoro

Galleria orizzontale

  1. Lucio Fontana nel suo studio, Archivio Carlo Orsi
  2. Rolling Stones, Archvio Garghetti
  3. Capannelli in piazza Duomo, Archivio Carlo Orsi
  4. Concerto dei Beatles al Vigorelli, Archivio Carlo Orsi
  5. Ghisa in attesa del metrò, Archivio Carlo Orsi
  6. Gran bar via Brera, Archivio Carlo Orsi
  7. Il treno del Sud, Archivio Carlo Orsi
  8. Distributore di benzina in Viale Regina Giovanna, Archivio Ernesto Fantozzi

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