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Luna Rossa al secondo posto nella Preliminary Regatta di Jeddah

Quando si ha a che fare con gioielli della tecnologia come Luna Rossa il minimo malfunzionamento può pregiudicare l’esito della competizione soprattutto se gli sfidanti sono presenti i migliori velisti al mondo

Luna Rossa

Un’ingavonata della prua di Luna Rossa all’uscita di un gate spezza i sogni di trionfo alla Preliminary Regatta di Jeddah in Arabia Saudita. La competizione rientra nelle tappe di avvicinamento alla 37esima edizione della Coppa America che si terrà a Barcellona nel mese di ottobre 2024. Una prova superlativa quella del Team italiano che ha dato filo da torcere a New Zeland fino alla fine senza concerne alcuno sconto. Un problema al sistema idraulico ha sicuramente influito sull’esito della regata che avrebbe potuto avere un altro esito. Luna Rossa conclude comunque la missione al secondo posto dimostrando di essere uno degli equipaggi da battere. Grande la soddisfazione dello Skipper e Team Director, Max Sirena: «Questo risultato è frutto del lavoro corale di tutto il team e ci dà la carica per continuare a migliorarci in vista della prossima Coppa. Personalmente mi ha dato molta soddisfazione vedere un livello così alto di performance e faccio i miei complimenti allequipaggio per il modo in cui hanno condotto le regate. Certamente quando competi lo fai per vincere e non avere raggiunto lobiettivo lascia un podamaro in bocca, ma questa fame” di vittoria ci sarà utile per arrivare ancora più preparati e competitivi ai prossimi eventi».

Ruggero Tita, Marco Gradoni, Umberto Molineris, Vittorio Bissaro, sono questi i nomi degli azzurri che compongono il sailing Team di Luna Rossa che hanno centrato il secondo gradino del podio. Per quanto riguarda la cronaca sportiva non facile la lettura delle condizioni meteo con vento da Nw sui 12/17 nodi e onda corta che hanno messo a dura prova gli Ac40. Condizioni che hanno comunque permesso di regalare al pubblico un grande spettacolo fino al gran Finale con regate regate combattute sul filo del rasoio, manovre aggressive, incroci concitati e adrenalina alle stelle.

Ricordiamo che la Coppa America dalla scorsa edizione ha introdotto l’utilizzo dei monoscafi foil. Delle imbarcazioni che grazie a delle particolari ali sono in grado di fluttuare nell’aria anche con vento molto leggero. Spesso utilizzando i nodi del vento per raddoppiarli in termini di velocità. Una magia tecnologica frutto del genio di ingegneri e architetti navali che hanno preso spunto dalle ali degli aerei per crearne alcune ad hoc in grado di volare sott’acqua e reggere le barche sospese in aria. Una vera e propria rivoluzione che ha cambiato il modo di andare a vela e che ha portato grandi novità anche nel windsurf, nel wingfoil e nel kite. I più tradizionalisti hanno storto il naso di fronte a tale tecnologia, eppure tutto il mondo velico “classico” e “contemporaneo” ne sta beneficiando per il ritorno di immagine che questo sport è in grado di offrire con velocità mozzafiato da motoscafi a motori, ma con zero impatto sull’ambiente.

Davide Mosca

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