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30 Settembre 2019

Let’s dance!


La pista da ballo come passerella, con modelle e ballerini professionisti. Come la moda, la danza è movimento, libertà e bellezza. Fonte di continua ispirazione per gli stilisti, il mondo della danza entra sempre più spesso nelle Maison dei couturier più acclamati, come Giambattista Valli, Tomo Koizumi, Maria Grazia Chiuri per Dior, che hanno creato abiti eterei fatti di impalpabili nuvole di tulle, e utilizzato le ballerine come modelle.



La mostra Let’s Dance! Fashion in dance, from tutus to sneakers, inaugurata il 28 settembre 2019 al Gemeentemuseum Den Haag, nei Paesi Bassi, esplora il rapporto unico tra moda e danza. Oltre ai costumi professionali per la danza, a quelli indossati in film sulla danza e ai vestiti per ballare, al Gemeentemuseum sono esposti i bozzetti creati per le compagnie di balletto da couturier famosi come Viktor & Rolf, Christian Lacroix, Yves Saint Laurent, Vivienne Westwood, Jan Taminiau, Iris van Herpen, Rodarte e David Laport.


Let’s Dance! mette in mostra squisiti tutù e classici abiti da ballo, e conduce i visitatori in un viaggio nel tempo, con capi che saranno riconoscibili da molti. Pensate alle scarpette rosse di Dorothy nel Mago di Oz, agli scaldamuscoli di Jennifer Beals in Flashdance o alla giacca di pelle di Michael Jackson in Thriller. E a Madonna nei suoi video degli anni ’80, o dieci anni prima al re della disco, John Travolta, con il suo immacolato vestito bianco… L’abbigliamento della danza seduce l’immaginazione, e questo si riflette nella moda mainstream.


Anche le danze popolari hanno influenzato gli stili della moda. Negli anni Venti, ad esempio, quando tutti volevano ballare il charleston, gli abiti con perline e frange spopolavano, o negli anni Cinquanta, quando il rock ‘n’ roll era al culmine della sua popolarità, i vestiti con le gonne ampie erano un must.


La moda nella danza è nata nel XVII secolo, quando le esibizioni di balletto erano uno spettacolo come le sfilate di oggi, e i ballerini indossavano costumi da favola. Il re di Francia Luigi XIV – lui stesso ballerino – durante il suo regno diede un particolare impulso al mondo della danza, istituendo, tra le altre cose, l’Académie Royale de Danse. Ai suoi tempi, i ballerini indossavano abiti di corte appositamente adattati, con tessuti pesanti e corsetti, e non godevano di piena libertà di movimento. Per ovviare a questo problema si iniziarono a utilizzare tessuti più leggeri, e nel XIX secolo furono introdotti i tutù e le scarpette da punta.



Ma la rivoluzione nella moda per la danza arriva dalla Russia, con la compagnia dei Ballets Russes, fondata da Sergei Diaghilev, particolarmente influente all’inizio del XX secolo. L’uso innovativo del colore e le influenze orientali dei costumi hanno avuto un forte impatto sia sulla moda che sulle arti visive. La compagnia, che ha reso celebri diversi ballerini e coreografi, si è distinta per le innovazioni nella coreografia, nella musica, nei costumi e nelle scenografie teatrali. Diaghilev ha collaborato con grandi artisti come Picasso e Chagall, e negli anni Venti ha chiesto a Coco Chanel di disegnare i costumi per la sua compagnia. Spiriti liberi come Isadora Duncan, e ballerini come Irail Gadeskov e Gertrud Leistikow hanno portato sul palco costumi all’avanguardia. Nella mostra Let’s Dance si può ammirare un disegno di Mariano Fortuny sul tipo di quelli che amava indossare Isadora Duncan, e diversi abiti da ballo che appartenevano ai ballerini dei Ballets Russes.



A partire dagli anni Cinquanta, gli stilisti sono stati sempre più coinvolti nella creazione di costumi per gli spettacoli di danza, dando vita a progetti straordinari, a volte stravaganti. Nella collezione del Balletto Nazionale Olandese, che ha collaborato con vari designer nel corso degli anni, spicca Toer van Schayk, ballerino, coreografo, artista e costumista, i cui costumi e scenografie hanno raggiunto la fama internazionale, e di cui sono in mostra diversi esemplari. Sono presenti anche alcune favolose opere prese in prestito dalla collezione del museo Yves Saint Laurent di Parigi, e dal Centre Nationale de Costume de Scène di Moulins, con disegni di Christian Lacroix e Jean-Paul Gaultier. Meravigliosi i disegni per il National Ballet di Viktor & Rolf, Tim van Steenbergen, Rodarte e i gioielli di Barbara Karinska e di Steltman. Il couturier Jan Taminiau, che presenta il suo progetto per Igone de Jongh, la prima ballerina del Balletto Nazionale Olandese, si è così espresso: “Progettare per la danza è una cosa magica, perché il movimento dà vita ai vestiti”.


Un capitolo a parte è dedicato all’influenza degli stili musicali e dei video. L’hip hop è un tipico esempio di stile di vita in cui la musica e l’abito giocano un ruolo importante, non solo permettendo a chi lo indossa di muoversi liberamente, ma anche di distinguersi. Stili peculiari di abbigliamento sono associati anche alla discoteca, al tango e al gabber, e a stili di danza come il vogueing.


La mostra si conclude con una passerella sulla quale i visitatori possono provare in prima persona il ballo liscio, il jive, il rock ‘n’ roll e altre danze. E dunque, come cantava l’indimenticabile David Bowie, “Let’s Dance, put on your red shoes and dance the blues!”


Nathalie Anne Dodd

Gemeentemuseum Den Haag
Stadhouderslaan 41,
2517 HV Den Haag, Paesi Bassi
Dal 28 Settembre 2019 al 12 Gennaio 2020
Dall’autunno 2019 il Gemeentemuseum Den Haag cambierà nome e diventerà Kunstmuseum Den Haag.


https://www.gemeentemuseum.nl/en/exhibitions/lets-danceCredits

Immagine di copertina


  • Christian Dior Haute Couture S/S 2019 Photo Jasper Abels, Styling Maarten Spruyt, Make-up and hair Mascha Meyer


Galleria verticale 1


  1. Maison de Bonneterie, Evening gown, 1959, nylon, artificial silk © Gemeentemuseum Den Haag


  2. Maria Grazia Chiuri for Dior, prêt-à-porter collection summer 2019 inspired by dance. © Team Peter Stigter


  3. Christian Dior Haute Couture S/S 2019. Photo Jasper Abels, Styling Maarten Spruyt, Make-up and hair Mascha Meyer


  4. Yves Saint-Laurent, design for a dance costume for Notre-Dame de Paris (1965), ballet Roland Petit. © Musée Yves Saint Laurent, Paris


  5. Dance costumes by Vivienne Westwood voor for the New Years Concert and – Ballet by the Wiener Philharmoniker, 2014 © Günther Pichlkostner / First Look / picturedesk.com


Galleria orizzontale


  1. Cast of Fame in New York, with Debbie Allen as Lydia Grant and Gene Anthony Ray as Leroy Johnson. © Getty Images


  2. Costumes for the National Ballet & Opera by David Laport, Young Patrons Gala 2018


  3. David Laport, Dancers Paris Marais Dance School @parismaraisdanceschool Photo Jasper Abels Styling Maarten Spruyt, Make-up and hair Mascha Meyer


  4. John Travolta in Saturday Night Fever, 1977 © Hollandse Hoogte


  5. Schiaparelli Haute Couture S/S 2019 Photo Jasper Abels Styling Maarten Spruyt Make-up and hair Mascha Meyer


Galleria verticale 2


  1. Igone de Jongh in a design by Jan Taminiau (2016). Photo Hans Gerritsen


  2. A couple dancing the Charleston, ca. 1926-1927 © Nationaal Archief-Collectie Spaarnestad


  3. Anna Pavlova in her role of dying swan, 1905 © Hollandse Hoogte


  4. Cristóbal Balenciaga, Evening gown, no. 58979, Paris 1957, cotton, silk, embroidered tulle © Gemeentemuseum Den Haag


  5. Giambattista Valli, haute couture collection, summer 2019. © Team Peter Stigter


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