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Le stelle dell’Isola brillano a Porto Cervo

Ieri sera il Gran Galà della Sardegna ha illuminato la Costa Smeralda affondando nella tradizione millenaria di un’isola unica al mondo

Porto Cervo

Proseguono gli eventi estivi promossi dal Consorzio Costa Smeralda per l’estate 2022, un calendario ricco di iniziative, incontri, mostre, concerti e degustazioni realizzate per festeggiare i 60 anni della Costa Smeralda.

Ieri in Piazza Centrale a Porto Cervo è andato in scena il “Gran Galà della Sardegna”, uno straordinario contenitore artistico in cui le tradizioni del territorio sono state rappresentate da alcuni indiscussi protagonisti della scena del folclore isolano.

È stato uno spaccato a 360 gradi sulle varie forme di espressione del canto, della musica e delle danze dell’Isola presentato dalla bravissima giornalista di Radiolina e Sky Valentina Caruso, conduttrice impeccabile che ha accompagnato con eleganza, competenza e impareggiabile maestria una platea vogliosa di qualità e di proposte stuzzicanti.

Un cast eccezionale ha animato questa intensa serata di canti, balli e melodie proposte da autentici campioni delle tradizioni popolari, ben riconosciuti anche fuori dall’Isola e all’estero, mentre alla fine dell’evento il pubblico ha potuto partecipare ad una degustazione di prodotti tipici del comparto enogastronomico offerta dal Consorzio Costa Smeralda, presente ieri in piazzetta con il direttore generale Massimo Marcialis.

Ad aprire una serata che ha visto il pubblico delle grandi occasioni, il Coro Terra Galana di Monti, un ensemble vocale di soli uomini dalla lunga tradizione e ospite dei più importanti festival dedicati al folclore.

Il loro direttore, Carlo Deriu, è uno dei massimi esperti nel settore: compositore, arrangiatore, cantante e fondatore di numerosi gruppi che continuano a tramandare i canti tradizionali anche ai giovani.

Sul palco della Costa Smeralda per la gioia dei turisti arrivati da ogni dove per godersi un grande evento di cultura e tradizioni, anche un gruppo leggendario, un autentico monumento della musica sarda, tra i protagonisti del risultato storico raggiunto nell’olimpo dell’Unesco che ha riconosciuto il canto a tenore come patrimonio immateriale dell’umanità.

Il loro fondatore, Daniele Cossellu, ha recentemente compiuto 90 anni ma è da soli tre anni che ha lasciato i palchi: la sua è stata una vita dedicata a questo immenso patrimonio culturale che il mondo ascolta da sempre affascinato.

L’esibizione dei Tenores Remunnu e Locu di Bitti è stata salutata da una lunghissima ed entusiastica acclamazione.

Numerosi artisti illustri hanno collaborato con questo straordinario quartetto vocale e tanti hanno voluto le loro sonorità per arricchire lavori discografici preziosi e carichi di magia e suggestione.

Solo per fare un nome: il grandissimo Peter Gabriel, fondatore dei Genesis, ha pubblicato i canti del gruppo per la propria prestigiosa etichetta discografica “Real World”.

Per i loro meriti artistici sono stati insigniti del titolo di Cavalieri della Repubblica Italiana nel 2008 durante il settennato del Presidente Napolitano.

Oggi i Tenores di Bitti sono Andrea Sella “Oche” e “Mesu oche” (Voce solista e mezza voce), Mario Pira, “Bassu” (Basso gutturale), Pier Luigi Giorno, “Contra” (Controvoce gutturale) e Dino Ruiu, “Oche” e “Mesu Oche” (Voce solista e mezza voce).

Per i suoni tipici del folclore isolano il Gran Galà della Sardegna ha ospitato i virtuosi dell’Orchestra Popolare Sarda che hanno ammaliato e catturato l’attenzione della platea: il fondatore del gruppo, Orlando Mascia, polistrumentista a 360 gradi capace di passare dalle launeddas alla chitarra sarda, dall’organetto alla trunfa fino alle percussioni e agli strumenti a fiato come su sulittu, il flautino diritto dalla sonorità inconfondibile, è stato protagonista di un set variegato e accattivante con l’accompagnamento del figlio d’arte Eliseo Mascia, anche lui impegnato con diversi strumenti e abile improvvisatore.

Un vero e proprio uomo orchestra, Orlando Mascia, che ha messo a disposizione di grandi personaggi della musica italiana, come Guccini, Branduardi ed Elio delle Storie Tese, la sua straordinaria maestria esecutiva.

Non potevano mancare le danze e le coreografie del territorio: la direzione artistica ha pensato al Gruppo Folk di Sant’Antonio di Gallura, punto di riferimento fisso per turisti e residenti nell’ambito delle attività di valorizzazione delle antiche tradizioni popolari.

La compagine gallurese ha ballato accompagnata da uno dei pilastri del panorama folcloristico del nordest isolano, il chitarrista, cantante e virtuoso dell’armonica a bocca Dario Deriu.

Il nutrito programma dell’evento non ha dimenticato le grandi voci dell’Isola: per la gioia dei suoi numerosissimi fan, ha debuttato a Porto Cervo, in questa importante occasione, Maria Luisa Congiu, portabandiera del canto sardo in tutti i Continenti, amata e richiestissima in tutti i Circoli dei Sardi in Italia e all’estero.

Autrice di testi e musiche delle sue canzoni, il suo stile è inconfondibile e riscuote unanimi consensi in qualunque angolo del pianeta si esibisca: oggi è una delle personalità musicali più influenti della nostra terra.

La sua straordinaria performance è stata accompagnata da due assi della scena musicale isolana, Pierfranco Meloni alla tastiera e Alessandro Canu alla batteria.

A metà serata la Piazzetta si è fatta scenario misterioso di un intervento a sorpresa: un tocco di arcaica magia e di vibranti suggestioni con i componenti dell’associazione culturale “Sos Merdules bezzos de Otzana”, sodalizio nato per valorizzare le figure tipiche del carnevale di Ottana con l’ obbiettivo principale di promuovere in tutto il mondo i riti carnascialeschi millenari di questa piccola località nel cuore della Sardegna.

Fin dal loro arrivo nel tardo pomeriggio, la curiosità dei turisti per l’insolito tintinnio dei campanacci ha caratterizzato il clima gioioso di festa che ha pervaso Porto Cervo.

Il fascino senza tempo di queste maschere ha contagiato piccoli e grandi, turisti italiani e villeggianti stranieri: prima e dopo la loro esibizione si è scatenata una vera e propria caccia al sefie che sicuramente sta già facendo il giro dei cinque continenti.

Tanta Sardegna per festeggiare 60 anni e per riprendere i grandi eventi che fanno di Porto Cervo la capitale del turismo nel mondo, dopo due estati di indimenticata sofferenza.

Gigi Maestri

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