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La Tomba dei giganti Li Mizzani a Palau

Un altro grande simbolo della civiltà nuragica nei pressi del Monte Cau in Gallura, dove si rivive uno dei riti più importanti dell’epoca

La Tomba di giganti Li Mizzani

Quando si viene in Sardegna, non si tiene spesso presente della quantità di monumenti storici che costellano il territorio. Soprattutto quelli nuragici, costruiti attorno all’età del Bronzo e di cui si trovano ancora oggi dei reperti di assoluto valore. Come il caso della La Tomba dei giganti Li Mizzani, vicino a Palau. Munirsi di una cartina geografica o del proprio smartphone è il primo passo per raggiungere questi siti, che ancora oggi conservano la loro forma originaria nonostante il tempo abbia più volte sfidato la loro forza. Il risultato è davanti ai nostri occhi, come dimostra questa incredibile struttura circondata da una natura rigogliosa. La pace non sembra averla abbandonata da quando è stata eretta vicino al Monte Cau, sentendo persino l’influenza che viene dal mare.

Le caratteristiche

Il paesaggio della Gallura ha saputo condizionare qualunque tipo di creazione sin dall’antichità. Le piante e la fauna locale continuano a crescere incontrastate; ma  la Tomba dei giganti Li Mizzani, lunga circa 7 metri, ha conservato la sua identità davanti agli occhi del visitatore, che può così trovare quelli che sono i veri connotati di una struttura di grande importanza per la civiltà dell’epoca. La Tomba dei Giganti si distingue da tutti gli altri per la sua particolare configurazione. Oggi con un drone è possibile scattare una foto in grandangolare per notare le somiglianze. Il corpo di questa tomba rimanda alla forma del toro, considerato dalla civiltà nuragica un simbolo di fertilità e di forza; una simbologia che calza perfettamente con la struttura essendo in gran parte ancora in piedi. Lo stesso vale in qualche modo se si considera la camera funeraria, che con la sua struttura rettangolare si estende fino a creare un’abside circolare nella parte posteriore della tomba.

La facciata

Dal drone si scende fino all’altezza uomo. Ed è lì che si nota la facciata rappresentata dalla sua stele in pietra alta tre metri, che sembra davvero raggiungere il punto più alto del cielo, formando un cerchio solo verso la fine della roccia.

Subito dopo ci si sente avvolti dall’arco dell’esedra, un’altra grande peculiarità di questi siti archeologici presenti in Sardegna. Di questo spazio semicircolare è rimasto poco, ma la Tomba dei giganti Li Mizzani, costruita in un periodo tra il 1500 e il 1200 a.C, è riuscita a conservare i tratti più rilevanti come le lastre ortostatiche di piccole dimensioni, e il bancone-sedile che veniva usato per la raccolta delle offerte. Si trattava di un rito dal forte significato culturale, dove la religione serviva già da allora come mezzo per ricordare i defunti e renderli loro omaggio. La tomba ha tuttavia una sua caratteristica che la rende in questo caso unica rispetto alle altre, e si nota sul portello al centro della stele, che, molto probabilmente a seguito di un errore, fu lavorato con cura dalla parte che verte verso l’interno, quando invece era la parte esterna della tomba a essere levigata.

Info utili

Negli anni Settanta diversi studi hanno permesso di ritrovare diversi reperti archeologici, a cominciare da alcuni resti di sepolture che comprendevano, oltre a ossa umane, anche delle ceramiche usate durante quei riti nei confronti delle divinità. Nelle immediate vicinanze si si può recare per vedere la tomba dei giganti di Sajacciu, considerata una delle più estese presenti in Regione, e la Chiesetta Campestre di S.Giorgio, per chiudere al meglio questo viaggio lungo la linea del tempo.

Riccardo Lo Re

La Tomba di giganti Li Mizzani

Credits

  • Ph Sardegna DigitalLibrary

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