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La Gallura di Smeraldo, in onda su Rai 5

La Costa Smeralda al centro del documentario di Luigi Maria Perotti, andato in onda in prima visione sulla Rai

La Gallura di Smeraldo

L’immenso blu che arriva dal mare; le sfumature turchesi che toccano la riva. Il granito delle rocce che conferiscono alla Gallura un’immagine idilliaca. Deve essere stato questo a convincere all’epoca il giovane principe Karim Aga Khan nel lontano 1962. Sessant’anni fa nasceva il Consorzio Costa Smeralda, e con esso il mito che riempie il nostro immaginario di emozioni, grazie allo charme e la bellezza dell’ambiente sardo. Comincia così il documentario La Gallura di Smeraldo, il documentario di Luigi Maria Perotti che proprio qualche giorno fa è andato in onda su Rai 5. Un programma che unisce immagini prese dal vivo e materiali di repertorio come l’arrivo del fondatore della Costa Smeralda quando ancora la natura predominava incontrastata. Non che adesso sia cambiato. Ma in pochi anni questa terra è diventata la meta più desiderata del turismo di lusso.

Il documentario su Rai 5

Potrà sembrare dunque insolita la scelta dell’autore di dirigersi verso Porto Cervo quando i riflettori si sono ormai spenti. L’immagine del borgo completamente deserta in Gallura di Smeraldo non nasconde il suo impatto vista l’assenza di persone attorno alle varie boutique. Ma il reporter cercava proprio quello: il lato meno conosciuto della Costa Smeralda. E trova subito gli spunti per cominciare il suo racconto: uno studente, le due impiegate che lavorano durante l’inverno, e un giornalista, Francesco Giorgioni, che racconta di quella sequenza a Capriccioli dove James Bond, a bordo di una Lotus Esprit S1 bianca, riemerge dall’acqua cristallina della Sardegna. E gli aneddoti non sono finiti qui. Il collega conosce tutta la storia che ha dato vita al Consorzio, soffermandosi soprattutto sul momento che precede la sua fondazione.

Porto Cervo

Siamo nel 1958, e all’epoca John Duncan Miller, funzionario della Banca Mondiale, si trovava in Gallura per ispezionare l’area a seguito della campagna di eradicazione della malaria. Non solo fu amore a prima vista, ma quella scintilla riuscì a trasmetterla anche ad amici e colleghi, tra cui proprio il principe Karim Aga Khan. Il resto, ovviamente, è storia.

La Gallura di Smeraldo in inverno

Una storia che continua anche dinverno, con la natura che torna a essere al centro della Sardegna. Se si volge lo sguardo verso il centro, lasciando per un momento alle spalle la spiaggia e il jet set, si scoprirà che il passato respira ancora attraverso dei luoghi iconici come le Tombe dei giganti e i complessi nuragici, con le loro leggende conservate attorno a queste costruzioni imponenti. Spesso, infatti, si dimentica della fortuna di avere un’isola come la Sardegna, con una tradizione che nasce dal contatto con diverse culture che hanno consentito di svilupparsi fino ad oggi. Questa strada in Gallura è possibile percorrerla ogni giorno dell’anno, immersi in un ambiente che ha saputo integrare le leggi della natura e dell’uomo, creando edifici sofisticati per l’epoca come il sito archeologico di Li Mizzani.

Riccardo Lo Re

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