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La collezione Dior Primavera Estate 2021, un omaggio all’arte e alla femminilità colta

Tra musiche sacre e vetrate artistiche va in scena la stagione della rinascita della moda

Dior

In un contesto che dà priorità alle immagini ritrovare il valore delle parole può aiutare a progettare, perché la parola è anche, nella sua veste grafica, un disegno. Nanni Strada (1)

Un’atmosfera intrisa d’arte, canti ipnotici e una moda di grande trasformazione. Una cattedrale laica, ricreata all’interno del Giardino delle Tuileries a Parigi, è lo scrigno che accoglie la nuova collezione P/E 2021 di Dior, con uno show scevro di frivolezze e denso di messaggi sussurrati, profondi e intellettuali che ricercano una nuova comunione fra l’essere e l’apparire.

Le trasformazioni sociali degli ultimi tempi sono palpabili, e l’immaginazione della direttrice artistica Maria Grazia Chiuri si cala nelle nuove attitudini generate dalla ricerca di nuove forme di vivere, nel privato come nella moda. Il vestire assume una nuova accezione, assecondando i desideri più intimi, e, senza far ricorso a facili esibizioni, testimonia il cambiamento dei nostri comportamenti, i ritmi delle giornate scandite da nuove prospettive, mettendo in discussione l’idea di moda che ci ha accompagnato fino al 2019.

Penso che ora il nostro rapporto con i vestiti sia completamente diverso rispetto al passato. Abbiamo meno vita pubblica e più vita privata. Con la pandemia abbiamo un rapporto differente con il nostro corpo, per prendercene cura e proteggerlo. E il rapporto con i vestiti è maggiormente privato e più intimo. Stiamo vivendo un momento di distanziamento sociale che può essere deprimente. Quindi le persone per sentirsi meglio hanno bisogno che la moda dialoghi con loro”, afferma Maria Grazia Chiuri.

Il taglio dei tessuti non è mai stato così importante, ridefinisce le silhouette secondo le ispirazioni di una femminilità colta; nell’immaginario cenacolo di Dior si trovano scrittrici, poetesse, intellettuali, odierne Virginia Woolf o Susan Sontag.

Come scrive Germano Celant (2) “Il taglio struttura il linguaggio, ma anche il vestito. Interviene sulle convenzioni tradizionali della figurazione e della visione di un corpo o di una cosa e produce una nuova sensazione”.

La suggestiva location fra arte e musica colta

I grandi pannelli caleidoscopici creati con i collage di Lucia Marcucci, emblematica artista della sperimentazione avanguardista italiana, evocano le vetrate colorate delle cattedrali gotiche assumendo la dimensione di opere d’arte contemporanee. Le immagini tratte dalle riviste dialogano con le iconiche rappresentazioni di Giotto e Piero della Francesca, di Georges de La Tour e Claude Monet, ponendo al centro del dibattito il rapporto fra il nuovo modello di femminismo e la comunicazione digitale. La collezione scaturisce da una riflessione concettuale su più livelli.

Con forza magnetica, l’ingresso delle modelle è accompagnato dall’ensemble Sequenza 9.3, diretto da Catherine Simonpietri, un coro femminile di voci corse che intona il testo Sangu di rosa di Lucia Ronchetti, in un sovrapporsi di parole e musiche ipnotiche che drammatizzano le figure morbide di donne ricche di personalità. La creatività è declinata in tutte le sue forme: parole, gesti, musiche, colori, tessuti, corpi lunari e tagli inconsueti.

La Collezione Dior prêt-à-porter P/E 2021

La nuova versione della Bar jacket, la giacca icona tanto cara a Dior, reinterpreta la struttura originale assorbendo le contaminazioni di una collezione realizzata in Giappone per l’autunno-inverno 1957, introducendo lacci che permettono di modularla a piacimento sul corpo. Anche la camicia maschile si trasforma, diventando tunica o abito, in risonanza con il classico chemisier Dior. I pantaloni si fanno ampi, rigati, si nascondono sotto ampi cappotti colorati in tessuto chiné. Le forme e i motivi etnici di patchwork di foulard a stampe paisley catturano il desiderio profondo di Chiuri di tornare alle origini della tradizione sartoriale, celebrando l’arte virtuosistica del taglio e del cucito.

Lo studio dei volumi incontra la maestria del chiné, dialogando con la tecnica dell’ikat indonesiano. I bomber in suede sono ricamati con fiori di campo, i maxi dress sono fluttuanti, i pantaloni pijama si alternano agli shorts in maglia, le gonne sono in crȇpe de Chine e tulle ricamati. I motivi floreali con inserti di pizzo allargano le possibilità dell’immaginazione e con la contaminazione di stili prende vita un collage sentimentale, che cattura le parole e le riflessioni dell’artista sull’immaginario femminile.

I tessuti sono morbidi, non irrigidiscono le forme, ma le accarezzano con delicatezza e movimento, mixando tecniche, materiali e colori. Mussoline di seta per abiti lunghi azzurro opaco, ocra scuro, arancio spento, chiffon con ricami a piccole perline. La vita è segnata dal punto smock oppure è abbassata, per incedere liberamente in quell’idea di complessità e bellezza messa alla prova dalla tradizione e dal presente.

Per Maria Grazia Chiuri, ogni collezione è il risultato di una riflessione concettuale su più livelli e la collezione prêt-à-porter proposta da Dior è un omaggio all’arte in tutte le sue declinazioni, anche quelle meno ovvie.

Nathalie Anne Dodd

(1) Nanni Strada, Lezioni. Moda-design e cultura del progetto, 2013.

(2) Frammenti tratti dal catalogo della Biennale di Firenze Il tempo e la moda, pubblicato nel 1997.

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