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Jean-Paul Gaultier – L’ultima sfilata dell’enfant terrible
19 Febbraio 2020

Jean-Paul Gaultier – L’ultima sfilata dell’enfant terrible


Cinquant’anni e sentirli tutti, perché ogni anno della carriera di Jean-Paul Gaultier è stato un prezioso tassello di un mosaico esplosivo, fuori dai canoni, e molto, molto sexy. Antesignano di quello stile anticonvenzionale e a tratti scandaloso oggi tanto alla ribalta, già negli anni ’80 e ’90 il designer faceva sfilare capi mariniére e uomini in kilt, pin up strizzate nei bustini,  abiti punk-chic e lingerie outwear.


Il suo tocco ha stregato non solo i fashion addicted ma l’intero mondo dello spettacolo. Chi non ricorda la celebre guépieré con reggiseno a cono indossata da Madonna nel Blond Ambition Tour degli anni ‘90 – nel 2006 la collaborazione si è rinnovata con i costumi di scena del Confessions Tour  o i vestiti del film Kika, un corpo in prestito di Almodovar? E proprio una delle muse di Almodovar, Rossy de Palma, è stata fra le protagoniste di questo show-evento.



Oltre che per Madonna, Gaultier ha creato numerosi abiti per le cantanti Kylie MinogueMylène Farmer, e disegnato molti dei costumi indossati da Marilyn Manson, inclusi quelli per la promozione dell’album The Golden Age of Grotesque.


L’ultima sfilata di Jean-Paul Gaultier si apre con un video emblematico: Qui êtes-vous, Polly Maggoo?, film satirico sul mondo della moda diretto da William Klein nel 1966, subito incalzato da un ironico funerale dark, sulle note di Boy George che interpreta Back to Black di Amy Winehouse.


Falcata dopo falcata, l’addio di Gaultier si rivela per ciò che è, divertimento e genialità allo stato puro, un autentico freak show della durata di circa un’ora in cui si alternano supertop di oggi e di ieri, attrici, cantanti, calciatori e celebrities internazionali. 250 abiti danno vita a una festa spettacolare in cui lo stile iconico dello stilista non sbaglia un colpo: ironico, malizioso, irriverente, Gaultier sa provocare mantenendo un profilo di altissimo livello, che si evince in tutta la grandiosità di questa sfilata Haute Couture.   



Il Theatre du Châtelet di Parigi è la raffinata cornice che ha accolto la pletora di comparse  eccellenti, fra volti storici e volti nuovissimi. Parliamo, solo per citarne alcuni, di Gigi e Bella Hadid, Karlie Kloss, Irina Shayk, Coco Rocha, Amanda Lear, Dita von Teese, Beatrice Dalle, Erin O’Connor, Jasmine Le Bon, Rossy de Palma. E di un parterre con Eva Herzigova, Fanny Ardant, Carla Bruni, Laetitia Casta, Mika, Kenzo, Christian Louboutin , Dries Van Noten, Nicolas Ghesquière.


Lo show ha ripercorso i look che hanno reso famoso il couturier e che resteranno indelebili nella mente di tutti noi per la fresca energia e la capacità di cogliere i nuovi stimoli della società. It girl si succedono a calciatori, creature della notte cedono il passo a donne meccaniche, rievocando gli abiti realizzati per Il quinto elemento di Luc Besson o La città perduta di Jean-Pierre Jeunet. Sempre fuori dai binari, trasgressivo e amante delle diversità anche nella scelta dei suoi indossatori, Gaultier rompe le convenzioni e si libera dai dogmi impolverati dell’estetica tradizionale: accanto a impeccabili top model sfilano modelle tatuate e con piercing, silhouette curvy e androgine, modelli agée e genderless. Persino una ironica e voluminosa bambola gonfiabile. 



Cresciuto artisticamente nell’atelier di Pierre Cardin, Gaultier non ha mai frequentato scuole di moda, ma ha fatto della curiosità e attenzione per il mondo che lo circondava la sua scuola di vita e la chiave del suo successo, che già sognava quando da bambino vestiva con piccoli coni d’argento l’orsacchiotto Nana. Con una vitalità dirompente lo stilista ha lavorato anche come musicista (ha realizzato il singolo new-beat-house How To Do That nel 1989), come presentatore per le prime sei serie di Eurotrash e per la seconda edizione degli MTV Europe Music Awards.


I suoi 5 decenni di moda pura, di rilettura costante della realtà, fra i locali bohemiennes parigini e la street wear di matrice punk londinese, sono tutti citati in questa nuova e ultima collezione, fra androginia e folk, nude look e uniformi, tagli audaci e volumi spericolati. E una piccola nota: le fantastiche scarpe che completano molti degli outfit mostrano tacchetti come quelle dei giocatori di calcio ma sono tanti piccoli stiletti…


Non vogliamo proseguire perché vi invitiamo a godervi la sfilata, e lasciarvi trascinare in una girandola di look mozzafiato. E niente malinconie, l’enfant terrible ha rivelato attraverso i social che questa sua ultima sfilata sarà l’inizio di una nuova avventura. Au revoir Jean-Paul!



Nathalie Anne Dodd


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