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I batteri della bocca: è questo il segreto della longevità dei sardi?

Al via uno studio scientifico avveniristico. È la nuova frontiera per scoprire il segreto della longevità della popolazione dell'Ogliastra, una delle cinque Blu zone del mondo

longevità

Batteri alleati preziosi. Uno studio potrebbe dimostrare la correlazione tra lunga vita e alimentazione. Studiando i batteri del cavo orale. La Fondazione per la tutela dell’identità ogliastrina e della Barbagia di Seulo ha commissionato ai ricercatori del dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Cagliari, guidato dal professor Germano Orrù, un progetto scientifico sull’impatto dello stile di vita sul microbiota orale, studiando la popolazione antica e recente della comunità ogliastrina e le loro abitudini alimentari.

«Lo studio dell’equilibrio dei batteri della bocca, patogeni e non – spiega il presidente della Fondazione Flavio Cabitza – permetterà di valutare lo stato di rischio in rapporto alle malattie nella popolazione attuale e di confrontarlo con quello degli antenati e di altre etnie. Da questo studio – chiarisce Cabitza – stiamo cercando di dimostrare scientificamente la relazione tra la nostra dieta e la longevità». L’elisir di lunga vita insomma potrebbe presto non essere più così segreto.

Come avverrà la ricerca

La ricerca si divide in tre fasi: nella prima, gli studiosi scenderanno negli ossari dei cimiteri per recuperare teschi di ultranovantenni; nella seconda, saranno prelevati i batteri della bocca di tutti gli ultra 80enni viventi del territorio. L’ultima fase si svolgerà in laboratorio sulle cellule umane prelevate per capire qual è la dieta che ha tenuto in equilibrio i batteri della bocca, da cui spesso partono molte malattie, consentendo a queste persone di raggiungere un’età avanzata.

I giovani ricercatori sono i benvenuti

Anche l’Università di Sassari collabora al progetto, predisponendo i bandi di dottorato per giovani ricercatori che si vorranno cimentare nello studio dei centenari d’Ogliastra. «Puntiamo a una grande partecipazione delle nuove generazioni – auspica la professoressa Grazia Fenu del dipartamento di Scienze biomediche dell’ateneo sassarese – L’obiettivo è di predisporre una convenzione per la nascita di un polo scientifico nella base militare di Perdasdefogu in cui studiare, oltre alla genetica, la psicologia dei centenari e ricavare tutti gli elementi che hanno avuto a che fare con la longevità».

Le cinque Blue zone

Le blue zone nel mondo sono diventate cinque in tutto: oltre all’Ogliastra, l’isola di Okinawa in Giappone, Nicoya in Costa Rica, l’isola di Icaria in Grecia e la località di Loma Linda in California.

Sibilla Panfili

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