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Grano duro sardo e progetto di filiera premiati dal mercato

Si chiude con una crescita di fatturato il bilancio 2022 della cooperativa Isola Sarda, che garantisce una filiera Made in Sardinia al 100%

grano

Sapori più veri e genuini. Il mercato premia il grano sardo e il progetto lanciato da Coldiretti per valorizzare le produzioni e sostenere i produttori isolani. Numeri in forte crescita per il bilancio della cooperativa Isola Sarda, passato da 152 mila euro agli attuali 206 mila. E numeri in crescita anche per i soci: sono 25 e rappresentano tutta la Sardegna, dalla Marmilla al Sud Sardegna, dalla Nurra all’Anglona. Nel corso del 2023 si prevede un ulteriore allargamento dei soci per far fronte alla crescente richiesta di prodotto e si punta anche a far aumentare ancora di più la produzione di grano duro. Tra le novità del 2022 spicca anche un ulteriore accordo che ha visto i coltivatori iniziare a seminare anche grano tenero, per la produzione di pane, pasta e dolci.

Isola Sarda, cos’è

È una cooperativa agricola composta da cerealicoltori sparsi in tutta la Sardegna. In collaborazione con Fdai – Filiera Agricola Italiana, è il risultato di un processo controllato che assicura la ricerca della massima qualità in ogni fase della produzione.

Da dove arriva il grano 100% sardo

Proviene dalle pianure fertili della Marmilla, del Medio-Campidano e della Nurra, territori che fin dai tempi antichi hanno una forte vocazione naturale alla coltivazione dei cereali.

La pasta “Solo Sardo”

“Solo Sardo” presenta una gamma di sette tipi di pasta (spaghetti, linguine, fregula, mezze penne, tortiglioni, malloreddus e gnocchi sardi) e due pani tipici: il pane carasau e il pane guttiau, due specialità che da sempre sono un alimento base nella dieta locale. Il lungo processo di essicazione e trafilatura al bronzo può richiedere dalle 12 alle 16 ore, a differenza della comune pasta commerciale che subisce un’essicazione di 2 ore, che determina una precottura delle proteine nobili e un risultato, al gusto, molto lontano dal sapore autentico.

Sibilla Panfili

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