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Fondazione Barumini, ottimi risultati per la reggia di Su Nuraxi

Nonostante le misure anti-Covid, la Fondazione Barumini ha registrato un numero di presenze importanti nel mese di agosto

Fondazione Barumini

Dalle parole, ai fatti. La Fondazione Barumini ha appena rilasciato i primi dati sugli ingressi nelle proprie strutture. E i risultati, nonostante l’incertezza di questo periodo estivo, sono davvero confortanti. Segno che il sostegno del pubblico verso la cultura e i suoi monumenti è arrivato, forte e chiaro. La reggia di ‘Su Nuraxi’, entrata a far parte del patrimonio Unesco a partire dal 1997, con le sue 10 mila presenze ad agosto si conferma una delle mete più ambite della fondazione. Nello stesso mese il polo museale Casa Zapata, una residenza storica del XVI secolo, ha ottenuto oltre 5 mila visitatori, mentre il Centro culturale Giovanni Lilliu, che prende il nome dal celebre archeologo di Barumini, ha raggiunto quota 2.200 presenze.

Agosto, un piccolo segnale di crescita

Il mese di agosto è stato per tutti la prova del nove di quest’estate. E non solo per il settore turistico come la Costa Smeralda. Il mondo culturale ha dovuto affrontare diversi interrogativi. Il primo è stato riaprire in sicurezza. Il secondo è stato trovare un’equilibro tra rispetto delle norme anti-covid, e il rilancio dell’economia. Le aree archeologiche sono per la Sardegna tra gli elementi attrattivi più importanti. La forza di questo patrimonio sta nella loro unicità. Una forza che deriva da una storia millenaria, e da una comunità capace di valorizzarlo.

Non è sufficiente cullarsi di questi incredibili reperti, ma creare  degli appuntamenti che generino curiosità da parte del pubblico. Come la mostra multimediale dedicata al maestro dell’arte per eccellenza, Raffaello, in occasione dei 500 anni dalla sua nascita.

La mostra, in programma dall’8 agosto al 31 dicembre al Centro di Promozione del Patrimonio Culturale “G.Lilliu”, raggruppa alcune delle opere più rappresentative dell’artista in un percorso multimediale che unisce reale e virtuale. Si passa dal dipinto San Sebastiano, Visione di Ezechiele, al ritratto di Agnolo Doni, la Fornarina, e la Muta, quest’ultima in edizione digitale.

Un viaggio evocativo imperdibile per ricordare uno dei grandi autori del Rinascimento, e che sicuramente ha contribuito ad alimentare l’interesse del pubblico verso questo polo.   

L’Area archeologica di Su Nuraxi

Dopo questo viaggio attorno alla figura di Raffaello, è il momento di andare ancora più indietro, in epoca nuragica. Su Nuraxi, la più visitata di quest’area archeologica, è stata scoperta da Giovanni Lilliu verso gli Anni Cinquanta. È contraddistinta da un nuraghe centrale che subì diverse mutazioni nel corso del tempo. Durante il secondo periodo dell’età del bronzo (Bronzo Medio) fu edificato una sola torre, posizionata al centro della struttura. Alcuni secoli più tardi (nel pieno del Bronzo Recente), furono realizzati quattro torri che circondavano il nuraghe. Queste erano collegate da una cinta di mura particolarmente spessa, una delle prime fortificazioni create per garantire la difesa dell’area. Uscendo dal nuraghe si può trovare il villaggio nuragico. Una zona formata da cinquanta capanne a forma circolare, di cui si trovano ancora oggi dei reperti archeologici di grande valore storico.

Unire passato (Su Nuraxi) e presente (mostre ed eventi collaterali) è ciò che serve ad alimentare un processo di crescita che guardi avanti. E l’ottimo riscontro da parte del pubblico alla Fondazione Barumini ne è la dimostrazione.

«I numeri di questa estate non sono da record come lo scorso anno – afferma all’ANSA il sindaco di Barumini e presidente della Fondazione Emanuele Lilliu – ma abbiamo resistito e continuato a investire nel lavoro per offrire ai turisti una scelta sempre più vasta. Nonostante tutto ad agosto la situazione non è stata così drammatica come si prevedeva all’inizio della stagione estiva che rappresenta un momento cruciale per il turismo nell’Isola». 

Riccardo Lo Re

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