Connect with us

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries

+
Carnevale di Fonni (ph. Annamaria Pirellas)

text Martina Olivieri

January 24, 2025

Le maschere tradizionali del Carnevale in Sardegna

Quali sono e cosa rappresentano le maschere sarde più famose

Il Carnevale in Sardegna è un'esperienza unica, un'immersione profonda in riti ancestrali e simbolismi che affondano le radici in tempi antichissimi. L'isola, ricca di tradizioni e leggende, celebra questa festività con maschere e rituali che raccontano la storia e l'identità delle sue comunità.

Scopriamo insieme alcune delle maschere più iconiche che rendono il Carnevale sardo un evento indimenticabile. Se, invece, vuoi scoprire le più belle celebrazioni del Carnevale in Sardegna, clicca qui!

Mamuthones e Issohadores di Mamoiada

Una delle rappresentazioni più conosciute e suggestive del Carnevale sardo è quella dei Mamuthones e degli Issohadores di Mamoiada. I Mamuthones indossano maschere di legno dipinte di nero, pelli ovine e, soprattutto, pesanti campanacci sulla schiena che agitano al ritmo di una danza tribale. I loro passi sono cadenzati, quasi ipnotici, e creano una coreografia collettiva di grande impatto visivo e sonoro. Essi rappresentano, forse, la bestialità, l’istinto primordiale, la natura selvaggia da addomesticare. Gli Issohadores, invece, incarnano l’elemento del controllo e dell’ordine. Derivano il loro nome dalla fune, chiamata sa soha o sa soca, che utilizzano come una sorta di lazzo per "catturare" simbolicamente donne e uomini tra la folla. Questo gesto, eseguito con grazia e destrezza, è visto come un augurio di fortuna e fertilità per l’anno agricolo. I loro abiti vivaci, spesso rossi e bianchi, e i movimenti agili contrastano con la gravità e la cupezza dei Mamuthones, dando vita a un equilibrio tra forze opposte.

Boes e Merdules di Ottana

A Ottana, il Carnevale assume un carattere suggestivo grazie ai Boes e ai Merdules, maschere che raccontano il complesso rapporto tra uomo e animale. I Boes, con le loro maschere che raffigurano bovini, rappresentano la forza primordiale della natura selvaggia. Le loro maschere sono spesso decorate con motivi che ricordano le corna e i tratti distintivi del bestiame, simbolo di potenza e resistenza. I loro movimenti sono talvolta violenti, quasi a ricordare la ribellione della natura indomita. I Merdules, invece, indossano maschere dai tratti umani distorti, quasi grotteschi, che enfatizzano la fatica, il sacrificio e la tenacia del pastore. Queste figure impersonano l’uomo che cerca di domare e controllare la forza della natura rappresentata dai Boes, in una sorta di danza simbolica che riproduce la quotidianità del mondo agro-pastorale. Il ritmo cadenzato dei campanacci, il suono delle pelli che sfregano e i versi gutturali contribuiscono a creare un’atmosfera carica di mistero e significato..

Su componidori

Tra le maschere tradizionali sarde, Su Componidori spicca per la sua eleganza e il suo fascino enigmatico. Con le sue fattezze androgine e i tratti delicati, si distingue nettamente dalle maschere del Carnevale barbaricino e ogliastrino, spesso cupe e selvagge. Su Componidori è il protagonista assoluto della Sartiglia di Oristano. Questa figura è considerata quasi un semidio, simbolo di protezione e guida durante l’evento. Il suo abbigliamento è ricco di simbolismo: indossa una maschera in terracotta dai lineamenti raffinati, che gli conferisce un’aura di mistero e sacralità. Porta calzari in pelle, una camicia bianca impeccabile e un velo bianco che gli copre il capo, completato da un elegante cappello a cilindro nero. Su Componidori non solo incarna un’autorità rituale, ma rappresenta anche l’unione tra umano e divino, tra tradizione e spettacolo. Il suo ruolo durante la Sartiglia è carico di responsabilità, e ogni suo gesto è impregnato di significato.

Sos Thurpos di Orotelli

Le maschere di Sos Thurpos sono uno degli elementi più affascinanti del Carnevale di Orotelli, un piccolo centro della Barbagia che custodisce con orgoglio le sue tradizioni. La riscoperta di queste maschere si deve all’etnologo Raffaello Marchi, che nel 1978 intraprese ricerche approfondite, portando alla luce un altro pezzo di storia legata al Carnevale barbaricino. I Sos Thurpos, il cui nome significa "ciechi" in lingua sarda, sono figure austere e misteriose, simbolo di sacrificio e resilienza del mondo contadino. La loro caratteristica distintiva è il volto annerito dalla cenere di sughero bruciato, applicata durante il rituale della vestizione. Indossano un lungo cappotto in orbace chiamato su gabbanu, il cui cappuccio copre parte del volto, rendendoli ancora più enigmatici. Oltre a su gabbanu, gli uomini portano addosso grosse funi o cinture di pelle da cui pendono campanelle bronzee e campanacci, chiamati picarolos, brunzos o tintinnos, che risuonano a ogni passo. Alla cinta dei pantaloni portano una zucca piena di vino e un bicchiere ricavato da un corno di bue, oggetti che richiamano la semplicità e la durezza della vita rurale.

Sa Filonzana

Sa Filonzana è una maschera misteriosa presente in diverse località dell’isola. Questa enigmatica figura rappresenta una vecchia che fila la lana, incarnando il legame tra la vita, il destino e la mortalità. È spesso paragonata alle Parche della mitologia greco-romana, le dee del destino che filavano, misuravano e recidevano il filo della vita di ogni essere umano. Analogamente, mentre fila con gesti lenti e solenni, Sa Filonzana minaccia di tagliare il filo della lana, simboleggiando il potere inesorabile che il destino esercita sull’uomo. Il suo ruolo non è solo quello di osservatrice passiva, ma di artefice del ciclo della vita, un ciclo che nessuno può sfuggire. Questa maschera non è solo un simbolo di mortalità, ma anche un monito: ogni gesto e ogni decisione possono influenzare il corso degli eventi. Sa Filonzana si presenta vestita di nero, avvolta in abiti austeri che ricordano il lutto, e il suo volto è coperto da una maschera che accentua i tratti marcati e rugosi della vecchiaia. La lana che fila è un elemento chiave della sua rappresentazione, un simbolo della connessione tra il passato, il presente e il futuro.

Inspiration

Connect with