La storia dell’Ipsar di Arzachena raccontata dal dirigente scolastico Antonello Pannella
Fondato dal Principe Aga Khan, oggi l'Istituto è leader nella formazione turistica in Sardegna
Nel cuore della Gallura, tra il profumo della macchia mediterranea e il blu intenso del mare, sorge un’istituzione che ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo della Sardegna: l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione Costa Smeralda di Arzachena. Fondato nel 1965 per volontà del Principe Karim Aga Khan, l’Ipsar non è solo una scuola, ma un laboratorio di crescita, professionalità e visione. Abbiamo incontrato Antonello Pannella, dirigente scolastico dell’Istituto, per farci raccontare la storia, l’evoluzione e le sfide di una scuola che continua a formare i protagonisti del turismo di domani
L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione Costa Smeralda è nato per volontà del Principe Aga Khan. Ci racconta com’è nato questo progetto e quale legame ha – e continua ad avere – con il territorio della Gallura?
Il progetto Costa Smeralda® non fu soltanto un progetto di sviluppo immobiliare, come spesso si tende a semplificare. L’Aga Khan immaginò un Piano di sviluppo integrato, in cui il turismo avrebbe innescato la crescita di tutti gli altri settori economici del territorio. Per rendere concreta questa visione, era necessario formare figure professionali competenti. In quel periodo, in Gallura, non esisteva una vera cultura dell’ospitalità: semplicemente, mancavano le strutture turistiche. Era una terra ancora povera, in cui si viveva principalmente di agricoltura e pastorizia. Il Principe comprese fin da subito che una scuola alberghiera sarebbe stata fondamentale. Con il sostegno del Comune di Arzachena e della Regione Sardegna, l’Istituto fu inaugurato nel 1965.
Oggi l’Istituto è un punto di riferimento nella formazione alberghiera. Cosa è cambiato rispetto agli inizi? E in che modo si porta avanti la visione originaria?
Oggi siamo l’istituto professionale con il più alto tasso di inserimento lavorativo in Sardegna. Lo confermano da anni le indagini Eduscopio della Fondazione Agnelli. Questo è il nostro legame più concreto con il territorio: formiamo giovani pronti per il mondo del lavoro, e lo facciamo con uno sguardo che va oltre la Gallura, abbracciando tutta l’isola. Il nostro convitto accoglie studenti da ogni parte della Sardegna e molti dei nostri ex alunni oggi ricoprono ruoli di grande responsabilità: direttori di hotel, dirigenti di importanti realtà turistiche, chef di fama internazionale. Il livello della formazione e delle aspirazioni è cresciuto enormemente.
Quali sono le principali sfide e opportunità oggi per una scuola come la vostra, in un contesto turistico in continua evoluzione?
Viviamo in un mondo che cambia rapidamente, e il turismo è uno dei settori più dinamici. Per questo l’Ipsar è una scuola che guarda al mondo: i nostri studenti partecipano a progetti di mobilità e cooperazione internazionale, e allo stesso tempo accogliamo giovani di diverse nazionalità. Abbiamo saputo rinnovarci, aggiornando costantemente l’offerta formativa. Dal prossimo anno scolastico, per esempio, attiveremo un nuovo liceo linguistico. Una scelta che riflette la necessità di un’ospitalità sempre più internazionale, attenta alle lingue e alle culture. Credo che Sua Altezza il Principe Aga Khan avesse immaginato proprio questo: un territorio capace di coniugare eccellenza, apertura e visione.