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Dalle radici agli incensi: nasce a Firenze il Museo Villoresi

Un universo sensoriale di fragranze ed essenze aromatiche

Paradiso per l’olfatto, giardino da mille e una notte, wunderkammer degli odori. Questo è il Museo Villoresi , un luogo incantato dove il più bistrattato dei nostri sensi può virtualmente rifiorire e disintossicarsi dai miasmi delle soffocanti città contemporanee.

Il Museo Villoresi non poteva che sorgere a Firenze, che di un giglio ha fatto il suo stemma, e che vanta antiche farmacie dove si preparano ancora cosmetici secondo tradizioni e formule dei tempi passati. Il primo museo del profumo nasce dalla lungimiranza e dall’expertise del “naso” Lorenzo Villoresi – vincitore del Prix Coty di Parigi nel 2006, del premio Flair de Parfum di Vienna nel 2015 e collaboratore di grandi nomi della moda – nella sede del quattrocentesco palazzo di famiglia in via de’ Bardi, dove già si trova la sua boutique.

Questo splendido edificio, che ospita nel seminterrato parti di un muro romano, vanta saloni con soffitti a cassettone e un elegante loggiato nella corte interna, collegata alla splendida terrazza che si affaccia sul Lungarno. Le cantine medievali hanno ospitato per anni il primo laboratorio di Lorenzo Villoresi, finché radicali lavori di restauro hanno riportato gli ambienti alle loro armonie originali ed è stato possibile realizzare il progetto del Museo del Profumo. Durante tali lavori è stato rinvenuto e restaurato anche l’affresco della Sala della Musa, dove oggi si trova la boutique, mentre la corte e la terrazza sono diventate il Giardino delle piante aromatiche, che completa il percorso proposto nel museo con una collezione botanica tematica.

La visita al Museo Villoresi è un percorso multisensoriale alla scoperta dell’universo dei profumi, degli odori e delle principali materie aromatiche, attraverso la storia, i miti e le leggende che li accompagnano da secoli. Il cuore dell’esposizione è l’Osmorama, la biblioteca degli odori, che contiene una vasta collezione di ingredienti aromatici antichi e moderni. L’universo delle fragranze viene illustrato da più punti di vista utilizzando, fra l’altro, speciali postazioni olfattive, un database e una mappa interattiva.

Qui è possibile scoprire come nasce una fragranza ed esplorare come funziona l’affascinante lavoro del profumiere. Il giardino, che accoglie oltre 80 piante aromatiche diverse, completa e arricchisce il percorso del Museo e permette di scoprire il fascino del profumo emanato direttamente da foglie e fiori, ma anche dalle scorze dei frutti o dalle bacche. Molte di queste piante, come la Cannella o la Michelia Champaca, si sviluppano fino a diventare alberi, ma nel nostro clima non potrebbero crescere adeguatamente e quindi sono tenute in vaso. È presente anche una collezione di agrumi, che comprende bergamotto, limone e mandarino, ma anche l’inusuale Citrus Hystrix, e lo Yuzu, il cosiddetto arancio giapponese, e classici fondamentali quali la rosa – Rosa Damascena e Rosa Centifolia, le due varietà impiegate in profumeria – e poi la gardenia e il gelsomino, l’Olea Fragrans e l’osmanto, che in Toscana fiorisce due volte all’anno, il Frangipane, il Vetiver, il Patchouli e molte altre piante.

Il Museo Villoresi si articola su una superficie di 1000 metri quadrati ripartiti su tre livelli, in cui trovano spazio sale, aree di studio, terrazze e il grande giardino interno, e si rivolge sia ad addetti ai lavori che a chiunque desideri approfondire la materia, indagando i più diversi ambiti: medicina, alimentazione, miti, costumi, religioni, letteratura, arte, economia e moda. Inoltre si tengono percorsi formativi e visite didattiche per recuperare una visione olistica del mondo degli odori.

Un’area è dedicata al glossario delle fragranze, alle tecniche di estrazione delle materie aromatiche (tintura, distillazione, estrazione, enfleurage, ecc.), e alle preziose materie prime provenienti da tutto il mondo: spezie, incensi e resine come il benzoino, la mirra, l’olibanum, poi frutti, semi, foglie, radici, bacche come il ginepro, il pepe, il nardo, la noce moscata, il cacao, e ancora le preziose radici di iris e di vetiver, il muschio di quercia, e fiori dagli aromi più intensi come la gardenia, il giacinto, il mughetto, la magnolia.

Conclude questo coinvolgente percorso dei sensi una straordinaria collezione di oli essenziali di sintesi, oltre un migliaio, che comprende la gamma completa degli ingredienti di nuova generazione (fra cui l’essenza di riso Basmati e del latte, l’odore di erba tagliata, l’aroma di acqua fresca) estendendo le possibilità di realizzare profumi su misura fin là dove arriva la creatività.

Odorare e annusare, inalare e percepire sono azioni da difendere ed educare, perché profumi e odori evocano ricordi, stimolano l’immaginazione, segnalano pericoli, accendono l’eros e favoriscono la spiritualità. Un meraviglioso “viaggio dietro le quinte” di una delle arti più seducenti del mondo.

Nathalie Anne Dodd

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