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Costa Smeralda, sogno ad alta quota

Mare turchese, yacht in rada e magnifiche architetture: tutte le bellezze della Costa Smeralda viste dall’elicottero del Servizio Antincendio del Consorzio

Costa Smeralda

Il decollo è una elegante piroetta sopra il paradiso. L’elicottero si arrampica veloce nell’aria e in una manciata di secondi è già il padrone incontrastato di questo fantastico cielo di mezza estate. Ai suoi piedi una immensa distesa di acqua abbandona il blu scuro per assumere presto tonalità turchesi e a tratti smeralde, mentre poco più in là un enorme tappeto verde fatto di arbusti sembra proteggere la delicata bellezza della sabbia bianca e delle spettacolari scogliere che strizzano l’occhio al rosa. La Costa Smeralda appare così quando ci si accomoda sui sedili dell’elicottero che ogni giorno, dalla base di Razza di Juncu, garantisce la sicurezza di questo meraviglioso angolo di Sardegna.

La punta di diamante del Servizio Antincendio del Consorzio Costa Smeralda è un mezzo aereo particolarmente agile e veloce che ha il privilegio di volare sopra uno dei contesti naturali più straordinari al mondo.

Il viaggio in elicottero è davvero uno spettacolo impossibile da dimenticare. Anche Gian Paolo Giana, pilota con alle spalle una esperienza di oltre mezzo secolo, continua ancora oggi a stupirsi quando arriva il momento di prendere posto nella cabina di pilotaggio: «Questo è uno dei posti più belli del pianeta. Spiagge meravigliose, rocce stupende. Quando ci alziamo in volo, ne abbiamo ogni volta la conferma».

Impossibile dargli torto. La Costa Smeralda è un capolavoro che, visto dal cielo, sembra incarnare il livello più alto del concetto di bellezza. Si parte subito col botto: l’elicottero decolla da Razza di Juncu e neanche il tempo di rendersene conto ci si ritrova sopra la Rena Bianca, la prima spiaggia della destinazione partendo da sud, ancora in Comune di Olbia. L’estate è nel vivo e colorati ombrelloni punteggiano il candore della sabbia, mentre più al largo si possono notare le prime barche a vela e i primi veloci motoscafi.

Ph Marcello Chiodino

Un ultimo giro sopra le teste dei bagnanti e via verso Liscia Ruja, la spiaggia più lunga della Costa Smeralda, già in Comune di Arzachena: qui la sabbia appare più rossastra e in lontananza, a debita distanza dalla linea di costa, comincia la grande sfilata degli eleganti e lussuosi yacht arrivati da chissà dove.

Subito dopo si vola direttamente sopra un pezzo di storia della Costa Smeralda: l’Hotel Cala di Volpe. L’albergo disegnato da Jacques Couëlle è uno spettacolo anche da lassù. Le sue inconfondibili architetture, caratterizzate dalle linee morbide e dai colori pastello, arricchiscono con stile la profonda e incantevole baia tagliata in due dallo storico pontile in legno dell’hotel.

Il massimo per chi, in un solo istante, desidera imbattersi nella vera anima di questi luoghi.

Poi arriva il turno delle eleganti e spettacolari ville che si nascondono tra la vegetazione, ancora nella zona di Cala di Volpe, alle spalle delle spiagge La Celvia e Capriccioli. È anche dal cielo che si ha la prova dell’intelligenza e della lungimiranza di chi ha creato e che continua a curare la Costa Smeralda: le ville non si sviluppano mai in maniera disordinata, i giardini sono curati in ogni minimo dettaglio, le tegole in argilla sembrano richiamare i colori delle vicine rocce, le piscine si inseriscono perfettamente nell’ambiente circostante.

Succede la stessa cosa poco più avanti nella zona della Spiaggia del Principe e di Romazzino, dove a conquistare la scena è poi l’omonimo e celebre hotel, bianco e in perfetto stile Costa Smeralda. L’elicottero ci passa sopra e continua a volare veloce verso nord, seguendo la costa, quando a sinistra si apre l’immensa area verde dove la macchia mediterranea cresce rigogliosa e Monti Zoppu è diventato da poco il culmine del percorso di trekking del Pevero Health Trail, con il leggendario Pevero Golf Club che, in lontananza, si riprende la scena con le sue inconfondibili lingue di prato verde.

Ph Marcello Chiodino

Qualche secondo più tardi, neanche a farlo apposta, si presenta uno degli spettacoli più straordinari: la spiaggia del Grande Pevero con sua maestà il Dilbar, considerato lo yacht più grande al mondo, una meraviglia della nautica ancorata in rada dove il mare, nonostante la sua profondità, sfoggia una trasparenza che ha davvero dell’incredibile. È in questo momento che si crede di non poter ormai vedere niente di più bello.

Tuttavia poco più tardi ci si rende conto di essersi sbagliati, quando al di là degli sportelloni dell’elicottero compare il borgo di Porto Cervo, cuore pulsante della destinazione. Un tripudio di colori, ville, vicoli, boutique, barche e yacht ormeggiati nella Marina, con l’Hotel Cervo da una parte e la chiesa di Stella Maris, l’Hotel Luci di La Muntagna e lo Yacht Club dall’altra. Immagini destinate a rimanere impresse nella mente, subito seguite da una nuova carrellata di meraviglie. Ora siamo nella zona nord della Costa Smeralda. E anche qui le ville, viste dall’alto, ricordano quasi le tessere di un gigantesco e perfetto mosaico. All’estremità, di fronte ai profili dell’Arcipelago della Maddalena e delle montagne della Corsica, il faro di Capo Ferro domina il mare e si gode lo spettacolo delle imbarcazioni che navigano al suo cospetto. Il giro è finito, ma prima di tornare indietro verso Razza di Juncu c’è ancora il tempo di perdere lo sguardo tra le magnifiche architetture dell’Hotel Pitrizza, l’ennesimo capolavoro di un sogno chiamato Costa Smeralda.

Dario Budroni

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