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I bombardamenti di Cagliari nella mostra 1943 VR

È un’esperienza museale ad alto impatto emozionale, il cui nucleo centrale è costituito da una esperienza in Realtà Virtuale, attraverso la quale i visitatori vivono in prima persona il bombardamento

cagliari

Inaugurata lo scorso 13 aprile negli spazi del Lazzaretto di Cagliari, si intitola “1943 VR – I bombardamenti di Cagliari” la nuova mostra esperienziale che darà una scossa emozionale ai visitatori grazie alla realtà aumentata.
Con l’ausilio della nuova tecnologia VR, i visitatori percepiranno il terrore che i bombardamenti suscitarono nella popolazione e capiranno il successivo senso di smarrimento vedendo la devastazione che l’incursione Alleata lasciò nella città.
Terminata l’esperienza VR, la mostra consente di approfondire gli argomenti tramite postazioni multimediali con schermi touch screen e pannelli informativi.
All’inaugurazione era presente l’assessore alla Cultura del Comune di Cagliari Maria Dolores Picciau. La mostra resterà aperta fino al 28 maggio.

I bombardamenti di Cagliari

Tra febbraio e marzo del 1943 le forze alleate sganciarono sulla città di Cagliari oltre 800 tonnellate di bombe, riducendola a un cumulo di macerie. Cagliari, per la presenza del suo importante porto al centro del Mediterraneo e dell’Avioscalo di Elmas, occupava una posizione strategica, e proprio per questo motivo fu così drammaticamente colpita.

Mercoledì 17 febbraio 1943 Cagliari fu oggetto di un attacco da parte di una squadriglia aerea statunitense. Dopo quei drammatici trenta minuti di bombardamenti, rimasero uccisi 97 civili, di cui un gruppo era ammassato all’ingresso del rifugio della cripta di Santa Restituta in via Sant’Efisio.

Gli aerei angloamericani nemici (dato che in quel momento l’Italia fascista era alleata dei tedeschi) proseguirono la missione con uno spezzonamento su Gonnosfanadiga, dove il bilancio delle vittime (soprattutto bambini) fu di 83 morti.

In particolare si ricorda la data del 28 febbraio, il più terribile, che causò la morte di quasi 700 persone, molte delle quali ancora impegnate a scavare sotto le macerie, alla ricerca dei corpi uccisi e dei feriti nei precedenti bombardamenti. Seguirono a Cagliari, a Monserrato, a Decimomannu e a Villacidro altri bombardamenti con spiegamenti angloamericani mai visti prima nei cieli del Mediterraneo, tanto che nei giorni successivi cominciarono i cosiddetti sfollamenti (si parla in questa fase di 45.000 sfollati poi stimati in 70.000). E ancora in aprile e maggio, l’offensiva dei bombardieri proseguì, oltre che a Cagliari, a Palau, La Maddalena, per proseguire a Olbia, Sassari, Alghero-Fertilia, Bosa, Porto Torres, Sant’Antioco, Calasetta. Alla fine del 1943 si stimerà un numero di vittime compreso tra mille e duemila.

Alla città di Cagliari furono inferte le ferite maggiori, sia per quanto riguarda la distruzione di edifici, monumenti, luoghi strategici, sia per quanto riguarda i numerosissimi morti e feriti.

A causa del suo estremo sacrificio, la città ricevette la Medaglia al Valor Militare, conferita con decreto 19 maggio 1950 firmato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. La solenne cerimonia di consegna avvenne tuttavia soltanto nel 1958, in occasione della visita in città del nuovo capo dello stato, Giovanni Gronchi.

La mostra è organizzata da Net Press in collaborazione con l’RTi che gestisce il Lazzaretto di Cagliari, Cooperativa Sant’Elia 2003, Cooperativa La Carovana, Accademia d’Arte e Cooperativa Terra Mia.

Sibilla Panfili

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