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Beppe Dettori, la vocazione che evolve e si trasforma
18 Luglio 2023

Beppe Dettori, la vocazione che evolve e si trasforma


Beppe Dettori nato a Stintino cantautore, compositore e musicista, vincitore del Premio Maria Carta e finalista del Premio Tenco, parla del suo tour attraverso il racconto di una professione, la vocazione che evolve e si trasforma: liquida, come la nostra epoca.


«Cosa mi piace di questo lavoro? Che non riesco a fare nient’altro - ride il musicista - uso la vocalità più che la chitarra, dal pop al folk la voce è lo strumento che mi permette di girare tra la musica leggera.»


E incontra, con la manifestazione vocale, quel mondo discografico che è regola commerciale.


«La discografia è approvvigionamento: il cinema, gli spettacoli e, di recente, il web sono canali che mi sostentano da anni - spiega Dettori -. Ma poi c’è l’aspetto culturale, l’amore per la musica e il fatto di non accontentarsi di quello che si sa, la ricerca continua per non sclerotizzarsi sui soliti schemi, cerco di farmi piacere ciò che faccio in modo creativo. Da una fase scritta, improvviso: è questo a darmi il massimo godimento.»   



Accanto all’arpista Raoul Moretti, al Cala d’Ambra Music Festival ha proposto un suggestivo percorso musicale del repertorio della canzone d’autore italiana.


«Poi c’è l’aspetto didattico, cerco di trasferire quello che so ai ragazzi, insegnare è per me il futuro a partire dalla memoria, un fatto etico e morale per restare, passami il termine, nella tradizione.»


Per l’artista che attraversa lo scenario italiano, le digressioni tra De André e Battiato o tra Graziani, Dalla e De Gregori sono sintesi di uno studio profondo. Negli spettacoli gioca a ribaltare gli standard di valutazione del pubblico e, attraverso una personale e inconsueta chiave interpretativa, accosta paradigmi della tradizione popolare sarda a rapide incursioni nei territori della world music. Famose le sue contaminazioni in esibizioni che lo vedono a fianco di riconosciuti esponenti della scena musicale dell’isola, accanto a Paolo Fresu e I Tenores di Bitti nel famosissimo suo brano Abba, acqua, che altero riconosce quel mix di potenza e unità che il popolo sardo spesso esprime in modo struggente. «Parlo di un mondo liquido, l’acqua è l’elemento di cui siamo fatti, ma soprattutto è un tentativo di connessione, una preghiera laica sui vari elementi, una sorta di ritorno al passato, ai culti ancestrali della Dea Madre di un popolo millenario.»


In un evento organizzato dall’associazione la Jaccia con la supervisione artistica di Carlo Sezzi, l’estate sarda lo vede protagonista indiscusso, accompagnato dai musicisti Giovannino Andrea Pinna al violino, Cristiano Caria al basso, Giovannino Porcheddu alle chitarre e Marcello Canu alla batteria.


Per Beppe Dettori chiara è la tensione di scalzare dalla mediocrità del consueto il grande repertorio della musica popolare. Ne conferma l’importanza la misura con cui ha profondamente ispirato gli autori e compositori negli anni, trasformando il contesto con la nascita di veri e propri movimenti o “scuole” di genere.


L’artista, attraverso un gioco di rimescolamento di registri vocali e musicali, divenuto ormai nel tempo una sua precisa cifra stilistica, unisce esperienze musicali in apparenza distanti tra loro, per tradizione storica o prestigio culturale.



Con l’edizione 2023 del Cala D’Ambra Music Festival, che ospita e sostiene il circuito del Blues in Sardegna e da quest\'anno collabora con il San Teodoro Jazz Festival, la stagione live si presenta fitta di incontri per Beppe Dettori ospite anche della cooperativa SILT, responsabile di monumenti irresistibili come il Nuraghe di Palmavera, che in Monumentos–suta a su Chelu lo presenta a fianco di Franco Mussida; tutti concerti dal vivo per accendere una luce sull’urgenza culturale che si è prodotta sull’isola e in tutta la penisola.


«Quello della musica resta comunque un settore fragile che aspetta risposte ma che forse per troppo tempo ha rinunciato alla corporazione e a un dialogo con le istituzioni.»


Non c’è quasi mai margine tra imminente o successivo: per Beppe Dettori si tratta di ridefinire. Ridefinire



Anna Maria Turra


Inspiration

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