Roberto Lacorte racconta di FlyingNikka, il primo Mini Maxi con foil
L'imprenditore, velista e pilota apre le porte al suo universo fatto di sfide, passione e adrenalina
Ha vinto la gravità in mare aperto con FlyingNikka, la prima barca full foil per le regate d’altura, che ha visto il suo esordio alla Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo del 2022, lasciando tutti a bocca aperta. Un momento storico per la vela mondiale reso possibile grazie a Roberto Lacorte, grande imprenditore, fondatore della casa farmaceutica PharmaNutra, armatore, velista e pilota. Con lui parliamo di FlyingNikka e del suo universo fatto di sfide, emozioni, ingegno e adrenalina.
Come nasce la sua passione per la vela?
Fin da piccolo uscivo a pesca con mio padre, su un piccolo gozzo a vela. La mia prima passione è stata il mare stesso, l’amore per la vela è stata una conseguenza. Non mi reputo infatti un velista, quanto un marinaio. Amo andare in acqua su ogni mezzo, barca a vela, a motore, l’importante è vivere il mare. Anche quando ho cominciato a partecipare alle competizioni, l’ho sempre fatto con lo spirito di un marinaio.
La sua prima barca da competizione?
È stato un Comet 28 Race di 8 metri e mezzo, auto costruito da me e mio padre, assemblando pezzo dopo pezzo. Un giorno lo scafo, poi il motore, l’albero, le attrezzature e dopo un anno l’abbiamo finito e abbiamo cominciato a regatare. È stata una barca che ci ha accompagnato per anni e che è cresciuta con noi, gara dopo gara. È su quella barca che ho conosciuto mia moglie, per cui ci sono molto legato.
Roberto Lacorte, imprenditore, armatore e velistaE dopo?
Sono passato a un 34 piedi, di Vismara, con cui siamo arrivati secondi al campionato del mondo. Poi c’è stato un Beneteau First 40, la barca delle nostre prime uscite in famiglia e con cui è nata la 151 Miglia, giunta quest’anno alla 16esima edizione, e dopo, sempre con Vismara, abbiamo progettato Lady Nikka, 47 piedi.
È stata poi la volta di SuperNikka?
Sì, esatto. Una barca incredibile, nata dalla collaborazione di due grandi professionisti: Mark Mills, uno di migliori progettisti navali in termini di performance, e Alessandro Vismara, con la sua eccezionale competenza in fatto di design e estetica. Con lei abbiamo vinto tutte le competizioni, grazie anche ad un equipaggio che l’ha saputa portare al massimo delle sue prestazioni.
Dopo tutti questi successi, com’è nata l’idea di FlyingNikka?
Avevo commissionato a Mills un 77 piedi da competizione, quando mi portò il progetto gli chiesi cosa avesse di veramente particolare e lui, in maniera molto onesta, mi rispose che a livello di prestazioni non aveva grandi innovazioni. Così gli proposi un’idea che mi sfiorava da tempo, quella di una barca full foil per il mare aperto, con tutte le sue complessità, condizioni variabili, moto ondoso importante... e ci siamo riusciti, siamo riusciti a farla volare. È stata una sfida avvincente. Ci ha spinti ad andare oltre e così continuiamo a fare, ad ogni uscita impariamo qualcosa di nuovo.
La più bella regata?
La vittoria con la SuperNikka alla Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo del 2015. La prima di cinque.
Un’altra grande passione è quella per le auto, cosa accumuna questi mondi?
Hanno molte similitudini, specialmente ora che vivo la vela con la barca full foil. Non solo per la componente tecnologica, ma anche per lo spirito di squadra che accomuna le regate e le corse di endurance.
Ci racconta della 24 Ore di Le Mans?
Mi ricorderò sempre la prima volta che sono uscito dal box, ho attraversato sul ponte Dunlop e ho realizzato che stavo correndo la 24 Ore di Le Mans... è stata un’emozione incredibile. Era il 2017, abbiamo raggiunto il settimo posto di classe e nono overall alla prima gara, su una Dallara LMP2.
Altre gare di endurance memorabili?
La vittoria alla 12 Ore di Sebring di due anni fa su una Ferrari 488 GTE.
Corre ancora con Ferrari.
Sì, con la 296.
Tornando al mondo delle barche. Come vede la Coppa America a Napoli?
Con orgoglio. L’Italia ha sempre rappresentato un’eccellenza nel mondo della vela e nella storia della Coppa America, credo quindi che questo sia il giusto coronamento.
Con la sua famiglia con che barca esce?
Io e mia moglie desideravamo una barca in legno, elegante e romantica, e LuluNikka, disegnata da Giovanni Ceccarelli e costruita dai maestri d’ascia del cantiere Checchi, è una vera opera d’arte. La usiamo per le nostre uscite in famiglia e le regate della categoria Spirit of Tradition.