Posidonia Oceanica, la foresta nascosta che protegge il mare
Un progetto congiunto di Smeralda Holding e One Ocean Foundation per preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini
Una distesa verde adagiata sui fondali ondeggia sospinta in una danza sinuosa dal moto dell’acqua e delle sue profondità, accogliendo al suo interno oltre 350 specie che qui trovano rifugio, nutrimento e un’area per riprodursi: è la prateria di Posidonia oceanica nella baia di Cala di Volpe. Una distesa di circa ottanta ettari di mare racchiuso all’interno del campo boe, danneggiata negli anni dagli ancoraggi selvaggi, e ora tutelata da una regolamentazione degli accessi, ma soprattutto fatta ricrescere grazie all’iniziativa di riforestazione Blue Forest portata avanti dalla collaborazione tra Smeralda Holding e One Ocean Foundation.
One Ocean FoundationIl primo passo verso la tutela della Posidonia e di questa prateria sottomarina fu compiuto già vent’anni fa da Smeralda Holding, con la creazione del campo boe che limitò la pressione antropica nella cala. L’impegno per la tutela dell’ambiente continua costante anno dopo anno, unendo le proprie forze con quelle della realtà non profit e arrivando ad effettuare un trapianto di talee della preziosa pianta acquatica su una superficie di circa 500 metri quadri. Sul fondale sono state installate biostuoie in fibra di cocco e rete metallica, che ospitano circa venti talee per metro quadrato. Le talee, raccolte esclusivamente tra quelle eradicate naturalmente nelle zone di decantazione della baia, sono state poi affiancate dalla sperimentazione con germogli provenienti da frutti spiaggiati, raccolti dopo alcune eccezionali fioriture invernali. La baia di Cala di Volpe è un’area di grande valore ambientale, il cui habitat rappresenta un delicato ecosistema da proteggere in spiaggia così come nei suoi affascinanti fondali.
La Posidonia oceanica e le sue praterie sono uno scrigno prezioso che racchiude attori fondamentali della biodiversità e della salute dei mari. Protetta a livello internazionale, cresce esclusivamente lungo le coste del Mar Mediterraneo fino a circa 40 metri di profondità, formando estese praterie che agiscono da barriera naturale contro l’erosione costiera. Questa pianta all’apparenza così semplice è invece uno degli attori principali della produzione costiera di ossigeno ed è un’alleata fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, capace di stoccare grandi quantità di anidride carbonica nei sedimenti marini, sottraendola all’atmosfera e bloccandola potenzialmente per sempre.