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Luogosanto

text Antonella Brianda

30 Luglio 2025

Alla scoperta della Sardegna più autentica

Borghi antichi, montagne di granito e leggende nel cuore verde dell’Isola

È un viaggio di affascinanti curve immerse nel verde, avvolti dal granito delle montagne e ipnotizzati dal cicalio costante che dai boschi di sugherete e macchia mediterranea si leva fino a tarda sera, quando il sole cala e regala sfumature di colori uniche. Attraversare la Gallura, partendo dalla sua costa nord orientale, è una scoperta che bisogna fare se si vuole conoscere una delle parti più autentiche dell’isola. Scrigno di cultura e tradizioni rimaste invariate nei secoli, il territorio gallurese si snoda dalla costa ricca di calette e insenature, fino alla vetta del Monte Limbara. Così in qualche ora di macchina si passa dalle spiagge candide fino ai boschi rigogliosi di conifere e alle fonti di acqua rigenerante.

Lungo il percorso che ci conduce nell’Alta Gallura, tappa immancabile è quella nel comune di Luogosanto, un paese che non arriva ad accogliere duemila anime ma che ospita nel suo territorio ben venti chiese e santuari, un eremo fondato in epoca paleocristiana e un castello, quello di Balaiana.

Luogosanto

Il nome stesso Locusantu, in gallurese, richiama alla forte spiritualità che si respira. Qui, infatti, sorge la chiesa di Nostra Signora di Luogosanto, che porta il titolo di basilica minore concessole da Papa Onorio III. Meta di pellegrinaggio per migliaia di fedeli da tutta l’isola e non solo, l’edificio ospita un massiccio portale di bronzo che viene aperto ogni sette anni. Il viaggio prosegue, e lungo la strada ci si imbatte nella cittadina di Sant’Antonio di Gallura. Piccoli palazzetti dalle facciate di granito bianco con balconi adornati con vere e proprie opere d’arte in ferro battuto, caratterizzano la cittadina in cui tutto parla gallurese, dalle insegne delle piccole botteghe di alimentari ai cartelli che augurano ‘A vedecci Sani’, letteralmente un arrivederci in salute ai visitatori.

Erede di un antico castrum romano, Sant’Antonio conserva ancora il villaggio altomedievale che si trovava ai piedi del belvedere di Lu Naracu, oggi punto più alto del paese da cui si possono ammirare panorami che vanno dal massiccio del Limbara al mare di Arzachena. La sua fama è conosciuta in tutto il mondo e come tutte le cose rare e preziose riesce ad attirare migliaia di persone che insieme con gli studiosi visitano ed osservano S’Ozzastru di Santu Baltulu di Carana, un olivastro millenario, antico come i Nuraghi, che cresce nel territorio del comune di Luras, nei pressi del Lago di Liscia. Alto 14 metri e largo 20, con una copertura frondosa di 600 metriquadri, l’olivastro ha un’età compresa tra i 3000 e i 4000 anni: è probabilmente l’albero più antico d’Italia. Visitarlo e sostare sotto la sua chioma è un’esperienza che merita di essere fatta, capace di riportare il respiro al giusto ritmo e calmare la mente. Massi granitici che spuntano dal terreno come se fossero funghi cresciuti in una vallata dopo una pioggia autunnale.

Tempio Pausania

Creste di roccia che regalano uno skyline suggestivo ed inaspettato: stiamo continuando la nostra risalita verso i centri montani della Gallura e siamo nel territorio di Aggius, in una valle conosciuta come Li Parisi e anche con il più onirico nome di Valle della Luna (da non confondersi con la valle omonima vicino a Santa Teresa) che racchiude testimonianze e reperti di circoli megalitici risalenti tra il 4500 e il 3000 a.C. Il vento di maestrale, l’incessante logorio delle rocce da parte delle piogge e il lavoro del sole hanno creato vere e proprie opere d’arte. Così come sembra dipinto in un quadro antico il paese di Aggius, poco più su della valle. Qui il tempo sembra essersi fermato e le case di granito del centro storico sembra vogliano raccontare storie di banditi che qui vi trovarono rifugio e leggende di fate e streghe. Un museo del banditismo e uno etnografico testimoniano queste tradizioni e credenze e portano il visitatore in un luogo magico. Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Aggius deve essere visitato e vissuto se si vuole comprendere appieno l’essenza gallurese.

A meno di dieci minuti di macchina da qui, si arriva a Tempio Pausania, capoluogo d’onore della Gallura, cittadina scelta dal noto cantautore Fabrizio De André che qui trascorse parte della sua vita e la cui permanenza trasuda da ogni via del centro storico, abbellita da frasi tratte della più famose canzoni del cantante genovese.

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