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3 Dicembre 2019

Andy Warhol, il rivoluzionario in parrucca


Andy Warhol ha saputo rappresentare al meglio l\'arte contemporanea e le sue sfaccettature, contraddizioni e paradossi. L\'ha sbeffeggiata, ma anche amata. Trasformata. Cambiata e rivoltata come un guanto.



Con lui l\'arte diventa pop, in tutti i sensi, ma soprattutto nell\'accezione di popolare. Musica, cinema, grafica e design. Ma anche teatro e fotografia. E tanto altro. Tutto all\'insegna della spettacolarizzazione e della provocazione. Per svegliare le coscienze assopite dal consumismo. Per far sentire i riti del tempo. E dargli voce e visibilità. Spostando l\'accento non sulla cosa in sé ma su chi la produce.



Quindi ognuno diventa artista e opera d\'arte. Ecco spiegata l\'espressione la frase del genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal secondo dopoguerra sul quarto d\'ora di celebrità che spetta a chiunque. Un artista dalla vita piena, in cui nulla avveniva per caso, come lui sottolineava spesso, e capace di trasformare il semplice e il quotidiano in altro, dallo scarafaggio uscito dalla sua borsa agli inizi della carriera scena notata dalla fashion editor di Harper’s Bazaar, Carmel Snow, che intenerita, e allo stesso tempo affascinata dalla genialità dell’artista, gli affida il suo primo ingaggio di prestigio, al divano abbandonato sul ciglio di una strada che l\'amico e collega Billy Name, porta nella sede della Factory appena aperto diventando l’oggetto più famoso dello studio usato, poi, per decine e decine di servizi fotografici.



A descriverne il percorso artistico a Napoli, alla Basilica della Pietrasanta, fino al 23 febbraio, la mostra Andy Warhol, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e Eugenio Falconi in collaborazione con l\'Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors, e curata da Matteo Bellenghi: l\'esposizione inoltre sostiene un\'importante iniziativa insieme all’organizzazione Susan G. Komen Italia, Charity Partner , gli introiti, infatti, saranno devoluti a favore della prevenzione per i tumori femminili, offrendo esami e visite gratuite ed eventi educativi e di sensibilizzazione.



Selezionate dall\'immenso corpus dell\'artista albino oltre 200 opere tra le più iconiche e significative, spaziando in sette sezioni dalle intramontabili Campbell\'s Soup al ritratto serigrafato di Marylin derivato da un fotogramma di Gene Korman e quelli celebri di Mao del 1972 o il famosissimo Flowers del 1964, oltre a un’intera sezione dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli, col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.



Immortali icone, ritratti, polaroid e disegni: di un artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising.



Presenti anche gli immancabili ritratti di grandi personaggi come Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978. Senza dimenticare, per capire il mondo di Andy le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti di Arnold Schwarzenegger, Silvester Stallone, Alba Clemente, Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Che si aggiungono a quelli dei vip del mondo della moda: Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier o anche i celebri Self Portrait con la parrucca color argento.



E poi ancora la serie Ladies and Gentlemen per non dimenticare il forte legame con il mondo della comunicazione, mentre in una sezione sono presenti rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol.



Però se dici Warhol non puoi dimenticare il suo viscerale rapporto con il mondo della musica: in un ampio spazio assieme alle cover del celebre The Velvet Underground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier. In perfetta sintonia con la filosofia della mostra e del concetto di arte enunciato da Warhol è stato allestito degli spazi dedicati all’attività social chiedendo agli utenti di usare l’hashtag #WarholNapoli. In una cabina illuminata da luci colorate che cambiano continuamente ci si possono scattare fotografie, mentre l’immagine dello stesso Warhol su una parete, abbracciato alla sua macchina da presa osserva.


Fabio Schiavo

Andy Warhol
Fino al 23 febbraio 2020
Napoli
Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum
Info: 081 1865941


 

Orari di apertura
Tutti i giorni 10.00 – 20.00(la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie
8 dicembre 10.00 – 20.0
24 dicembre 10.00 – 17.00
25 dicembre 16.00 – 20.00
26 dicembre 10.00 – 20.00
31 dicembre 10.00 – 17.00
1 gennaio 10.00 – 20.00
6 gennaio 10.00 – 20.00


 

Biglietti
Intero con audioguida €15,00
Intero € 4,00
Ridotto con audioguida € 13,00
Ridotto €12,00
Ridotto bambini con audioguida € 7,00
Ridotto bambini € 6,00


 

Informazioni http://www.arthemisia.it/.


Credits:

Immagine di copertina


  • Andy Warhol, Vesuvius, 1985, Serigrafia su carta, AP 3/50, 81x100 cm
    Collezione privata, Genova, © The Andy Warhol Foundation for the, Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


Galleria verticale 1


  1. Andy Warhol, Campbell’s Soup, 1969, Serigrafia su carta, 88,9x58,4 cm, 121/250, Collezione privata, Santena (TO), © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  2. Andy Warhol, Valentino Garavani, 1973, Polaroid, 10,8x8,6 cm, Collezione privata, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  3. Andy Warhol, Paul Anka, 1975, Polaroid, 10,8x8,6 cm, Collezione privata, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


Galleria verticale 2


  1. Andy Warhol, Marilyn, 1967, Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm, 225/250, Collezione Eugenio Falcioni
    © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  2. Andy Warhol, Liz, 1964, Serigrafia su carta, 58,7x58,7 cm, Collezione privata, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  3. Andy Warhol, Mao, 1972, Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm, Outside Edition, Collezione privata, Santena (TO), © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  4. Andy Warhol, Self Portrait, 1986, Serigrafia su cotone (t-shirt), 70x60 cm, Collezione privata, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  5. Andy Warhol, Mickey Mouse, 1981, Serigrafia e polvere di diamante su carta, 96,5x96,5 cm, 124/200, Collezione privata, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  6. Andy Warhol, Chanel, 1985, Serigrafia su carta, 96,5x96,5 cm, Trial Proof 15/30, Collezione privata, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


  7. Andy Warhol, The Velvet Underground & Nico, 1967, LP originale autografato, Collezione privata
    © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2019 per A. Warhol


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