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Zac Efron in Sardegna, con i piedi per terra

L’attore è protagonista della serie tv Netflix Con i piedi per terra; un lungo viaggio sostenibile che vede, tra i vari episodi, anche la Sardegna

Zac Efron Sardegna

Trovare il giusto equilibrio. È una delle frasi di Zac Efron che più emerge in questo lungo viaggio a episodi. Con i piedi per terra è una serie tv distribuita da Netflix che cerca di dare risposte su diversi temi.

C’è la sostenibilità ambientale, l’uso dell’energia verde, ma soprattutto, uno stile di vita sano. Quest’ultima riecheggia praticamente ovunque, tanto è vero che ha perso significato. Chiunque offre una propria ricetta per la nostra salute. Ma solo esaminando i fatti, e intersecandoli tra loro, si può scelte quale sia la strada più giusta da intraprendere.

Zac Efron, nota star del cinema e dell’intrattenimento, ha cominciato questo lungo cammino insieme all’esperto Darin Olien, “un guru della salute e dei supercibi”, come definito dallo stesso attore. Una delle tappe di questo tour sostenibile è la Sardegna, che, in rapporto agli Stati Uniti, ha una concentrazione di centenari 10 volte maggiore. Dove sta il segreto?

Seulo, la zona blu

Sono 5 le grandi zone blu presenti a livello globale. Tra queste, figurano alcune aree della Sardegna come Seulo. Ed è qui che tutto è cominciato. Zac Efron e Darin Olien si dirigono quindi al Ecomuseo dell’Alto Flumendosa, dove incontrano il biochimico Walter Longo e il dottor Gianni Pes. Da molto tempo stanno studiando la zona di Seulo, considerata una delle più longeve, vista l’alta concentrazione di ultracentenari rispetto al resto del mondo. Se si pensa all’aspetto alimentare, le ricerche di Longo e Pes sono interessanti su diversi fronti.

Il primo vede la popolazione locale sfruttare molto il proprio “orticello”, coltivando ogni genere di verdure che serviranno da contorno a pasti davvero ricchi come i minestroni; il secondo, di maggior peso, vede invece la carne e le proteine occupare una parte residua della dieta.

Ogni singolo passo è fondamentale se si vuole rimanere con i piedi per terra. Persino il nome zona blu risulta essere frutto di un gesto ordinario, senza apparente invettiva.

Eppure è uno degli aneddoti più suggestivi della puntata. “Che nome scegliamo per indicare le aree con la popolazione più longeva?”

Domanda lecita da parte dei colleghi. Ma il merito è tutto del pennarello blu, e di tutti quei puntini che inondavano di azzurro la Sardegna. Si poteva scegliere una motivazione più enfatica. Ma il bello di quella scelta sta nella sua spontaneità, e il racconto avrà più volte modo di dimostrarla.

I centenari, i veri protagonisti

Non c’è finzione. Nè tantomeno filtri.  Con i piedi per terra racconta la realtà così com’è. Gli anziani intervistati dalla troupe mostrano un’energia invidiabile. Si percepisce tutto dalle loro parole e dai gesti quotidiani. L’età avanza, ma la mente non vuole proprio fermarsi, come si vede dai test forniti dagli esperti. In media solo 1/3 dei centenari non riesce a completarli correttamente. Guardando il bicchiere mezzo pieno, è un buon risultato, visto che i restanti 2/3 conservano degli standard cognitivi stabili.

A incidere, oltre alla componente genetica, è il fattore sociale. Generazioni di famiglie fino agli ultimi anni ha vissuto sotto lo stesso tetto, condividendo tradizioni orali e segreti tramandati di figlio in figlio. Questo certamente ha aiutato a mantenere al centro della vita sociale il ruolo dell’anziano, che continua a essere il faro della comunità.

Questi segni della tradizione sarda si vedono ancora oggi. Dai piccoli gesti quotidiani. La preparazione del pane carasau, della pasta fatta in casa, fino al dolce per antonomasia della regione, il torrone. Ed è ciò che rende l’area della Sardegna così preziosa. Sono i momenti più semplici ad emozionare, come il caso del 97enne Francesco, che non rinuncia al suo tragitto verso l’enoteca per un buon bicchiere di vino bianco. Alla nostra salute.

Riccardo Lo Re

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