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Wine Spectator, la rivista premia Spèra di Siddùra

L’azienda di Massimo Ruggero continua la sua corsa al successo. Il Vermentino di Gallura ottiene 90 punti dalla rivista americana

wine spectator siddura

La cantina Siddùra incassa un altro grande riconoscimento per il lavoro svolto negli ultimi tempi. Dopo il Moscato di Sardegna Nùali, considerato uno dei vini del 2020 dalla rivista Decanter, un altro prodotto della famiglia Siddùra è stato esaminato da un altro grande giornale specializzato, Wine Spectator. Dal 1976 si è conquistato un ruolo importante nel mondo del vino, divenendo una delle guide essenziali per conoscere e degustare le migliori prelibatezze del mercato. Il settore vitivinicolo è in continua espansione, come dimostrano le nascite di nuove imprese pronte a dimostrare il loro valore. L’obiettivo è sapersi distinguere e conquistare così una piccola fetta di mercato, e tutto questo è possibile presentandosi con un’identità legata al suo immenso territorio.

Spèra di Siddùra, longevità e tradizione

L’azienda di Luogosanto ha costruito tutto questo partendo dalle sue radici, che dalla Gallura le ha permesso di espandersi fino alla recente consacrazione da parte di una rivista blasonata come Wine Spectator, grazie alla recensione di Alison Napjus. Il vino in questione è Spèra, un Vermentino DOCG fresco, intenso e con un leggero retrogusto fruttato che gli ha permesso di raggiungere 90 punti. Versandolo sul calice si potrà per un attimo percepire il calore del granito gallurese, compresso in un processo di vinificazione che ha saputo sfruttare non solo il clima mediterraneo, ma anche la vicinanza del mare, con i suoi venti che levigano i vigneti. La raffinatezza di Spèra si intravede da un colore esternamente delicato e dai profumi graziosi del Mediterraneo, rendendo questo particolare Vermentino una vera delizia, soprattutto se accompagnato da delle pietanze fresche come il pesce, disponibili in grande quantità in Sardegna.

wine spectator siddura

La qualità è fuori discussione, ma a colpire di questo vino bianco è stato in particolare la longevità nell’utilizzo del vino. Spèra ha sfidato il pregiudizio che spesso legava il Vermentino, dimostrando di saper conservare «tutta la sua trama di fragranti spezie» e i suoi «sapori finemente intrecciati di frutti tropicali».

Alison Napjus non usa mezzi termini nei confronti di questo vino, un «bianco snello e leggero», e non nasconde la sua «sottile risacca di minerale salato porta ad un finale appetitoso». Insomma, un prodotto «Elegante, da bere ora e fino al 2025». Raggiungere 90 punti è segno che il percorso tracciato si sta traducendo in una crescita del valore del vino, pronto per i grandi mercati internazionali che non aspettano altro che un prodotto di alta qualità.

Siddùra, filosofia e qualità

La rivista Wine Spectator è solita recensire oltre 15 mila vini, dai marchi più affermati ai novizi del settore. Ed è su questi che ancor di più si può vedere le grandi capacità delle nuove aziende, che sanno come innovarsi mantenendo intatta la genetica del vino, come il Vermentino, che si riconosce subito per le sue proprietà organolettiche. «Premiando Spèra, – afferma Massimo Ruggero – Wine Spectator consacra l’unica Docg presente in Sardegna La recensione rappresenta un timbro autorevole sul passaporto di questo vino, che ne attesta la qualità necessaria per affrontare il pubblico mondiale». La scelta di questo bianco si è rivelato alla fine vincente, superando l’esame a pieni voti grazie alle sue caratteristiche davvero uniche, legate alla terra e alle sue tradizioni. «Rappresenta il vino più umile, sincero e anche quello che è stato riconosciuto dai consumatori come il Vermentino di una volta».

Riccardo Lo Re

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