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The Last Lamentation, il progetto di Valentina Medda presentato al Man di Nuoro

Vincitore dell’XI edizione (2022) di Italian Council, rappresenta l’analisi sulla tradizione del pianto rituale funebre nel Mediterraneo

Sito archeologico di Tanca Manna

È stato presentato il 9 febbraio, alle 18, al Museo Man di Nuoro il programma di iniziative legate alla realizzazione di The Last Lamentation  di Valentina Medda. Il progetto ha ottenuto il massimo riconoscimento in occasione della XI edizione (2022) di Italian Council (programma di promozione internazionale dell’arte italiana istituito dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura). L’iniziativa dell’artista pone l’attenzione sulla tradizione del pianto rituale funebre nel Mediterraneo. Una liturgia che verrà poi messa al centro della riflessione contemporanea.

A curare tutto il progetto (che avrà una durata di circa 18 mesi), è l’esperta di performance, danza e arti visive Maria Paola Zedda che offre la interpretazione su come si svilupperà il lavoro. «L’idea si articola intorno alla questione delle migrazioni e delle diaspore dai Sud del mondo che vedono trasformare il Mediterraneo in un luogo di attesa, sospensione, trapasso, in uno spazio solido di incarnazione dell’assenza. Il farsi corpo del mare si concretizza attraverso la messa in scena di un rituale che si ispira ai pianti funebri del bacino del Mediterraneo».

Attuarlo non è semplice. Ma Valentina Medda, artista interdisciplinare sarda che risiede a Bologna, cercherà di compiere una ricerca approfondita sulle lamentazioni rituali servendosi anche dell’archivio audio e video dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE). Il cuore di tutto il lavoro sarà inoltre tutta la fase dedicata alle testimonianze storiche di questo rituale e alle forme in cui la lamentazione si è evoluta. Un passo importante che porterà all’incontro delle persone che hanno assistito alle ultime lamentazioni. Ci sarà inoltre il confronto con le artigiane del posto in modo da immaginarsi la possibilità di una collaborazione per quanto riguarda  costumi e oggetti di scena.

The Last Lamentation è possibile grazie a una collaborazione che comprende varie realtà internazionali: ZEIT (capofila), Museo MAN di Nuoro, Teatro di Sardegna, Arts Centre 404 /VierNulVier (Ghent, BE), Flux Factory (NYC). Associazioni che insieme alla Fondazione Sardegna Film Commission e ad ARS – Arte Condivisa in Sardegna per la Fondazione di Sardegna consentiranno all’opera di essere promossa presso le mostre di tutto il mondo (dall’Arts Centre 404 /VierNulVier, il Flux Factory di New York, Bunker di Lubiana) e di tutta Italia, da Milano a Bari.

Riccardo Lo Re

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