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Tavolara e i Bertoleoni, storia del regno più piccolo del mondo

Da quasi duecento anni la stupenda isola al largo di Olbia è considerata un minuscolo reame in mezzo al mare

Lui la corona ce l’ha. Non la porta in testa ma da sempre nel cuore. Come suo padre, suo nonno, suo bisnonno e suo trisnonno. E a chi pensa che sia solo una vecchia leggenda risponde con il sorriso: «No, questa è una storia vera. Una nostra foto è anche esposta a Buckingham Palace. La scattarono alcuni inviati della regina Vittoria». Tonino Bertoleoni, classe 1933, è il re più originale del mondo. Ha i capelli spettinati dal vento e quando la stagione diventa bella trasporta i turisti al timone di un barcone. Re Tonino è il sovrano dell’isola di Tavolara, al largo di Olbia, un minuscolo regno mai riconosciuto dallo Stato italiano ma che da queste parti quasi nessuno osa mettere in discussione.

La storia nacque quasi duecento anni fa, negli anni Trenta dell’Ottocento. E il primo protagonista di questa affascinante vicenda si chiamava Giuseppe Bertoleoni, di origine genovese, mezzo pastore e mezzo bucaniere. Uomo di mondo, aveva due mogli: una nell’arcipelago della Maddalena, l’altra la portò nell’isola di Tavolara, all’epoca deserta. Giuseppe Bertoleoni, che divenne dunque l’unico abitante di Tavolara, si considerò fin da subito proprietario dell’isola. Un fatto che scatenò però le ire dei galluresi del tempo. Per questo il re Carlo Alberto di Savoia, sovrano del Regno di Sardegna, decise di fare un salto proprio a Tavolara per cercare di risolvere la situazione. Ma la storia vuole che Giuseppe Bertoleoni e Carlo Alberto, dopo una battuta di caccia, divennero amici e che in quell’occasione il sovrano sabaudo nominò Bertoleoni re della piccola isola.

Fu poi Paolo, figlio di Giuseppe, a dare forma al minuscolo regno. Ideò uno stemma araldico – facendolo disegnare sul muro di casa – e inventò anche la bandiera: bianca con uno scudo rosso con all’interno una stella dorata a sei punte. Lo Stato italiano non riconobbe mai il regno di Tavolara, né i Bertoleoni si mossero per un riconoscimento ufficiale. A loro importava restare nella loro isola, dove pescavano e allevavano le capre.

Morto re Paolo, a salire sul trono tavolarino fu il figlio Carlo, lo stesso che verso la fine dell’Ottocento accolse degli emissari della regina di Vittoria del Regno Unito. Poi fu la volta di Paolo II e Carlo II, che, morto nel 1993, lasciò la corona al fratello Antonio, per tutti Tonino, che a sua volta ha un figlio che si chiama come il primo re, Giuseppe.

Oggi la famiglia Bertoleoni, che nei decenni ha perso la proprietà su gran parte dell’isola, lavora nel campo del turismo. Lo stesso Tonino è per esempio il proprietario del ristorante Re di Tavolara, che gestisce insieme al figlio, che sta in cucina. Inoltre sono sempre i Bertoleoni a occuparsi del servizio navetta che consente ai turisti di raggiungere la stupenda isola, fulcro dell’Area marina protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo, dal vicino attracco di Porto San Paolo.

La storia del piccolo regno, comunque, nonostante siano passati qusi duecento anni nessuno l’ha mai dimenticata. Tonino Bertoleoni non perde occasione per tenere alta la tradizione di famiglia. Ancora oggi, per esempio, si lascia intervistare dalle tv di mezzo mondo, come una vera star. La bandiera del regno di Tavolara, bianca e con lo stemma coronato al centro, sventola ancora sopra la veranda del ristorante. E i sovrani del passato, con le loro regine, riposano invece nel piccolo cimitero dell’isola, dove i titoli reali sono orgogliosamente incisi sulle lapidi di marmo.

Dario Budroni

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