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Piaget Polo 36 mm, lo sportivo-chic intramontabile

Da oltre 40 anni simbolo di eleganza leggera, il Polo di Piaget arriva in una versione che strizza l’occhio alle donne (e non solo…) del nostro tempo

Piaget Polo 36

Sono tanti gli orologi immediatamente riconoscibili a colpo d’occhio dagli appassionati. Al polso o in vetrina, le loro forme uniche li identificano con il marchio che li ha creati e che, spesso, si identifica con loro. Come il Polo, che insieme all’Altiplano è sinonimo di Piaget da oltre 40 anni.

L’invenzione del Polo

Creato dalla Maison nel 1979, l’orologio nacque rievocando lo sport praticato dal jet set e lo stile di vita glamour che esso portava con sé. Si era sul finire degli anni Settanta, un periodo in cui le persone iniziavano a liberarsi da codici di design superati, optando per forme di eleganza più sportive e informali che si sarebbero poi consolidate negli opulenti anni Ottanta.

Quando Piaget creò il Polo, intendeva dare vita a un orologio ricercato ma per tutti i giorni, che

includesse i codici del design del marchio, sinonimo di stile, eleganza casual e libertà. Una scelta che ha permesso all’orologio di passare attraverso quattro decenni senza mutare la propria natura né il proprio design.

Si è arricchito di complicazioni, come nel caso del Polo Chrono; si è arricchito nel vero senso della parola, come nelle versioni Emperador, trionfi di metalli e pietre preziose; si è arricchito di fascino, quello che sprigiona il recente Piaget Polo Skeleton. Ora, dopo anni di arricchimento, ecco il ritorno alle origini con il Polo Date 36 mm, rivisitazione in chiave moderna di un orologio il cui mood ha sedotto personaggi come Andy Warhol, Roger Moore e Bjorn Borg.

Profondamente Piaget

Rivisitazione sì, ma senza abbandonare i canoni di design che hanno reso celebre il Piaget Polo. Il design “shape-in-shape” che lo caratterizza, con lunetta rotonda e quadrante tonneau, rimane il cuore di queste nuove referenze. Il profilo è più elegante e raffinato, in linea con le dimensioni ridotte del modello, che perde fino a 6-7 millimetri di diametro rispetto alle versioni più grandi.

Il quadrante grafico è caratterizzato da un motivo guilloché orizzontale, lancette Dauphine e scheletrate, la data a ore sei e gli indici con diamanti incastonati. La maggior parte dei modelli è dotata cinturini o bracciali con un sistema intercambiabile di sgancio rapido. I bracciali, in metallo o in oro a seconda del materiale della cassa, alternano maglie lucide e satinate integrate alla cassa, con il classico design ad H.

Materiali preziosi

A proposito di materiali, nel nuovo Polo Date 36 mm sono proprio loro a fare la differenza tra l’una o l’altra delle sei versioni presentate da Piaget: due sono in acciaio, due in oro rosa, due in oro bianco. Insieme ai materiali, le finiture e le pietre preziose completano l’assortimento di una collezione che, pur nella sua anima spiccatamente femminile, strizza l’occhio anche all’appassionato uomo.

Lo fa specialmente con la prima delle due versioni con cassa e bracciale in acciaio. Caratterizzata da un quadrante blu scuro Piaget e da indici in oro rosa con 36 diamanti incastonati, non sfigura infatti su polsi maschili sottili; la seconda versione ha invece il quadrante bianco e anch’essa gli indici in oro rosa e diamanti, ma la lunetta è incastonata con altri 60 diamanti taglio brillante.

Le referenze in oro rosa hanno entrambe i quadranti guilloché bianchi, gli indici in oro rosa e diamanti e la lunetta con 60 pietre taglio brillante. Differiscono dal fatto che una ha il cinturino in alligatore grigio con chiusura deployante, l’altra ha un bracciale in oro rosa.

Infine le due versioni più preziose, quelle in oro bianco. In entrambe, il quadrante guilloché è sostituito da un quadrante interamente pavé, con 352 diamanti taglio brillante che si accompagnano agli altri 89 sparsi tra cassa, lunetta e corona. Le pietre – 1259, per la precisione – si ritrovano anche sul bracciale in oro bianco di una delle due referenze, mentre l’altra “si accontenta” di un cinturino in alligatore blu scuro.

La precisione nell’eleganza

Che la maestria di Piaget si esprima nelle finiture di alta gioielleria è un dato di fatto, ma il marchio è celebre per creare orologi in cui il movimento è prezioso quanto le finiture. Perché un abito scintillante non può essere sminuito con un cuore al quarzo e perché sono sempre di più le donne attente alla qualità di un calibro meccanico.

Ecco allora che nel caso del Piaget Polo 36 mm, il marchio equipaggia l’orologio con il calibro automatico 501P, un movimento di manifattura a carica automatica molto sottile 3,6 mm, e molto affidabile poiché equipaggia anche alcuni modelli della collezione Altiplano. Batte a 21.600 alternanze/ora e ha una riserva di carica di 43 ore. Il movimento ha una massa oscillante grigio ardesia, visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro.

Alla luce di quanto scritto fino a qui, non stupisce che Piaget definisca il Polo 36 mm “elegante e raffinato, ma anche giocoso ed esuberante”. La scelta di presentarlo in una dimensione molto vestibile risponde alla necessità di posizionarlo in un segmento di mercato interessante per il marchio che, sappiamo, punta molto su questo prodotto. Le premesse perché funzioni ci sono tutte…

Davide Passoni

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