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Una Maserati Royale

Disegnata da Giorgetto Giugiaro è stata la macchina di molti Capi di Stato e del Presidente della Repubblica Italiana

Una Maserati Royale

Disegnata da Giorgetto Giugiaro è stata la macchina di molti Capi di Stato e del Presidente della Repubblica Italiana.

Ha rappresentato l’unione tra passato e presente. Doveva colpire, e ha sorpreso. È stata l’auto ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana. La Maserati Quattroporte: una delle più prestigiose berline italiane. Dalla lunga storia. La prima versione è quella del 1963, disegnata allora da Pietro Frua. L’auto, equipaggiata con motore V8 a benzina da 4.2 litri con una potenza di 260CV raggiungeva i 230Km/h, aveva cambio manuale e automatico a tre rapporti, potenziata poi al 4,7litri da 290CV che la spingevano ai 240km/h. Nel 1974 arriva la seconda generazione, l’ultima costruita sotto la gestione della Citroën e nasce dalla matita di Bertone, ha un motore V6 di 3.0 litri, lo stesso della Merak, ma con 210CV ed è la prima e unica Maserati a trazione anteriore. Costruita in soli 13 esemplari, ad oggi si stima che solo cinque esemplari di Quattroporte II siano esistenti, si fa notare per aver ‘abbandonato la linea classica ed elegante con le numerose cromature e l’ampio frontale dominato dalla classica calandra con il Tridente, per adottare le linee molto più sobrie e tese, molto in voga agli inizi degli anni Settanta.
La terza generazione, nel 1979, è quella che nasce grazie a Giorgetto Giugiaro e si ricollegava alla quattroporte del 1963, ma aggiungeva, in sintonia con lo stile dell’epoca, angoli e spigoli che la rendevano più aggressiva. Era il primo modello ad uscire con la gestione de Tomaso. Il motore passava in posizione anteriore-longitudinale in modo da trasferire la potenza alle ruote motrici posteriori ed era disponibile in due varianti: da 4.2 litri e 255 CV e da 4.9 con 280 CV, abbinato al cambio manuale o automatico. La velocità massima era di 220 km/h. Nel frontale venne reintrodotta la classica mascherina del Tridente, la grande calandra cromata di forma rettangolare e una fanaleria sdoppiata di forma squadrata che richiamava la prima serie di Quattroporte.

Gli interni erano lussuosi e particolarmente ricercati, in tessuto, alcantara e pelle e la linea della plancia, spigolosa, metteva in risalto il grande quadro strumenti posto dietro al volante e comprendeva anche l’impianto di climatizzazione manuale con diffusori estesi anche al divano posteriore. Disponibile di serie anche un impianto audio con speaker integrati nel mobile centrale-posteriore con presa di corrente da 12V e ingresso per le cuffie. Seguirono la versione Limousine dal telaio allungato e la Royale Quattroporte con motore V8 4.9 a 300 CV, cerchi in lega e paraurti che integrava gli indicatori di direzione. L’interno di quest’ultima subì un restyling totale. Furono introdotti nuovi inserti in legno pregiato e radica, fu aggiunto un orologio a lancette in argento con sfondo color crema che ospitava il Tridente Maserati, mensole in legno estraibili dalle portiere posteriori, pannelli delle porte e rivestimento del pomello del cambio in pelle color crema, climatizzatore automatico bi zona, frigo-bar e infine il pacchetto fumatori. I sedili erano in morbida pelle e si faceva ampio utilizzo di radica per la plancia e i pannelli porta. Una particolarità era il radio telefono nel vano portaoggetti tra i sedili anteriori, il tavolino ribaltabile a scomparsa nelle porte posteriori, il frigo-bar e il pacchetto fumatori. Assemblata in soli 53 esemplari era destinata a una clientela scelta.

Tra i modelli è celebre quello destinato al Presidente della Repubblica del tempo, Sandro Pertini. Blindato, aveva la carrozzeria in tinta metallizzata “blu sera” e interni in velluto marrone per i sedili e pelle bordeaux per i pannelli portiere. Tra le peculiarità della vettura c’era un ampio portacenere con relativo porta pipa al centro delle sedute posteriori, richiesta venuta direttamente dal Presidente che Maserati  realizzò modificando il divano posteriore, un interfono per parlare con l’esterno della vettura e il tetto apribile elettricamente sopra i sedili posteriori per permettere al Presidente di viaggiare in piedi e salutare la folla, con un’apposita maniglia di appiglio installata sullo schienale del sedile anteriore destro, per rendere la posizione eretta più sicura e confortevole. Targata Roma90044D, entrò in servizio il 27 febbraio 1983 e, come da consuetudine per ogni nuova vettura gli addetti al garage del Quirinale la chiamarono Calliope, la Musa della Poesia il cui nome è traducibile da greco antico traducibile come dalla bella voce, in omaggio alla musicalità del suo potente V8. (Fabio Schiavo)

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