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L’arte del dolce sardo

Aromatici, alle mandorle, ricoperti da decorazioni e modellati nelle forme più particolari, oppure semplici come la tradizione che li ha fatti nascere. Ecco i più buoni e i più belli

In Sardegna il dolce non è solo un piacevole fine pasto o una pietanza bella a vedersi, è piuttosto tutto questo e molto di più, una parte integrante del costume dell’isola che varia di zona in zona e, inoltre, la scusa perfetta per radunare parenti e amici a tavola o portare un dono nella casa di qualcuno.

Non sappiamo con precisione quando l’usanza del dolce sia approdata in Sardegna, tuttavia sappiamo, grazie a delle tavolette di pietra inscritte, che già nell’antichità esistevano delle tipologie di dolci diverse di zona in zona.
Alla base di queste ricette vi erano ingredienti come il miele e i fichi, mentre più avanti gli arabi introdussero dalle loro terre anche i pinoli, la canna da zucchero, la cannella e molte componenti moderne utilizzate tutt’oggi nella tradizione dolciaria.
Dal medioevo ad oggi poi quest’arte si è affinata ed espansa specialmente nei grandi centri come Oristano, Cagliari, Sassari e Tempio Pausania, dove si iniziò a produrre dolci per celebrare ricorrenze religiose e matrimoni.

Inserire in un elenco ogni tipo di dolce prodotto dalla tradizione sarda sarebbe una vera impresa, tuttavia è possibile fare un elenco di alcuni fra i più belli ed emblematici dolci oggi realizzati per le festività e che ti farà allo stesso tempo sgranare gli occhi e venire l’acquolina in bocca!

Pastissus

Chiamati anche “dolci gioiello”, sono forse tra i più emblematici della Sardegna. I Pastissus non riempiono solo lo stomaco ma anche lo sguardo con le loro decorazioni delicate e complesse al tempo stesso.
Tipici del centro-sud dell’isola, hanno diversi nomi a seconda della zona, così possono essere detti “copulettas”, “pastine reali”, “timballinas” o “pastine della sposa”, rievocando le occasioni per cui vengono realizzati, ovvero matrimoni e battesimi.
Al centro di queste piccole opere d’arte è racchiuso un morbido cuore di pasta di mandorle, protetto da una sfoglia di strutto e grano duro poggiata su un cestinetto di pasta violada e coperto dal caratteristico manto di ghiaccia reale finemente decorata.

Amaretto sardo

Con una ricetta tanto antica quanto semplice, gli ingredienti per la loro preparazione non sono mai cambiati nei secoli per via del perfetto equilibrio tra questi. Si tratta di dolci dal cuore morbido di mandorle (dolci o amare), albume e zucchero e, a dirla tutta, ogni occasione è buona per prepararli e gustarli.
Così li potrai trovare serviti durante le grandi ricorrenze e le celebrazioni o semplicemente serviti dopo un lauto pranzo insieme al caffè o all’ammazzacaffè, tanto meglio se si tratta di un bicchiere di Mirto o Limoncello!

Candelaus

Prodotti tipicamente nel Campidano e a Quartu, i Candelaus sono un altro esempio di druccis finis, ovvero di dolci finemente modellati e decorati.
Preparati in occasione di battesimi e matrimoni, ancora oggi possono riportare le iniziali (tracciate con la ghiaccia reale) della persona festeggiata e le loro forme variano da piccoli cestini a più complessi animali come gatti, pavoncelle, cagnolini o piccole scarpe.
I candelaus vengono preparati creando una pasta di mandorle, zucchero e fiori d’arancio, in seguito sono modellati a piacere e totalmente avvolti nella ghiaccia reale, infine decorati.

Pistoccheddus de cappa

Totalmente bianchi e resi croccanti dalla glassa di cui sono ricoperti (chiamata appunto sa cappa) si tratta di dolci pasquali preparati in forme di animali molto semplificate che anticamente andavano a sostituire l’uovo di cioccolato donato ai più piccoli.
I pistoccheddus sono originari di Serrenti e, tradizionalmente, sono preparati con una pasta di mandorle che però resta più biscottata rispetto ad altri dolci e in seguito ricoperti di glassa e decorati con piccoli elementi argentati o dorati.

Sas Tiliccas o Caschettas

Se hai già provato i dolci sardi, forse ti è capitato di incontrare la variante delle Tiliccas a base di sapa, il tipico impasto ottenuto dal mosto cotto che fa da base a numerosi dolci dell’isola.
Originari del nord Sardegna, questi dolci sono preparati generalmente dando alla sottile sfoglia che li racchiude una forma a ferro di cavallo, successivamente riempita con un impasto che varia a seconda della zona geografica o semplicemente in base alle preferenze.
Oltre alla sapa viene largamente utilizzato anche un impasto realizzato con pasta di mandorle, zafferano, scorza d’arancia e miele.

S’Aranzada

S’Aranzada, le cui origini sono da inquadrare nelle zone del nuorese e della Gallura, è un dolce semplicissimo ma al tempo stesso estremamente aromatico e saporito, perfetto per il dopo pranzo e le feste.
La sua preparazione consiste nel creare un composta di scorza d’arancia candita con il miele e tagliata a listarelle e mandorle anch’esse tagliate, il tutto posto poi in piccoli cestini di carta. Altre preparazioni prevedono l’uso della pompia, un agrume sardo molto pregiato o la tritatura delle mandorle e dell’arancia per creare un composto più simile al gattò.
Fu anche un dolce molto caro ai Savoia e specialmente alla Regina Margherita di Savoia, che si dice avesse permesso ad un’antica bottega di Nuoro chiamata “Antica Fabbrica del Dolce” di diventare nientemeno che il fornitore ufficiale della casata, con tanto di stemma sulle confezioni dei prodotti.
Proprio la regina infatti si dice fosse solita offrire questo dolce alle dame che andavano in visita presso la sua corte.

Bianchittos

All’occhio non allenato a riconoscerli, i bianchini o bianchittos potrebbero sembrare delle semplici meringhe decorative, invece questi sono veri e propri dolci serviti per le occasioni speciali e che al loro interno contengono una morbida sorpresa.
Per preparare il bianchino tradizionale e diffuso in tutta la regione infatti si usano i bianchi d’uovo, si aggiunge più zucchero rispetto alla normale meringa e, a piacere, gli si aggiunge poi scorza di limone o arancia e mandorle tostate.
La peculiarità di questo dolce è che sebbene risulti più croccante delle normali meringhe, il suo interno resti morbido per via della cottura incompleta, rendendolo ancora più gustoso.
Sono dolci grandi e bianchi, generalmente decorati da granella di zucchero colorata, mandorle o scorze di agrume.

Acciuleddi

Se hai mai partecipato ad una festa di paese in Gallura li avrai sicuramente visti e provati: gli acciuleddi infatti sono tipici di questa zona dell’isola e famosi per essere gustosi e dolcissimi.
Si tratta di treccine di biscotto di semola fritte e ricoperte di miele, servite calde e decorate con granella di zucchero colorata e servite generalmente in occasione del Carnevale. Non sono solo gustose ma anche divertenti da mangiare per grandi e piccoli!

Benedetta Piras

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